lunedì 17 dicembre 2018

Le terrificanti avventure di Sabrina - Quando tutto funziona magicamente bene


Se non venissero fuori dalla mente dello stesso produttore e fossero state messe insieme dalla stessa casa produttrice con lo stesso stile verrebbe molto facile, quasi automatico paragonare "Riverdale" e "Le terrificanti avventure di Sabrina".
Non solo perché le due serie hanno come protagonisti due personaggi appartenenti alla stessa casa editrice, la Archie Comics, ma perché è evidente che entrambe le serie abbiano alla base lo stesso obiettivo: raccontare una storia molto classica, un teen drama semplice uno e un teen drama di formazione l'altro, con un twist a livello di trama per rendere il tutto più "piccante" e appetibile ad un pubblico diverso.
Archie quindi ha il suo assassino e corpo senza vita nel pilot mentre Sabrina ha i suoi poteri magici.
Sarebbe facilissimo paragonarle e sarebbe anche facilissimo, almeno per me, dire che Sabrina riesce a centrare il suo obiettivo perfettamente mentre Archie e compagni falliscono.

Se le due strutture alla base sono identiche Sabrina riesce a mantenere, per via della sua natura originale, l'elemento particolare molto meglio di "Riverdale" senza farlo sembrare una forzatura di trama e riuscendo ad incastrarlo perfettamente con tutto il resto.
La serie dedicata ad Archie, invece, ha l'omicidio e la ricerca dell'assassino messe in mezzo alla sua strutta di teen drama senza un vero e proprio senso di continuità e continuamente in procinto di rovinarsi: entrambe fanno fatica a convivere.
Proprio per questa fatica ho lasciato "Riverdale" dopo alcune puntate e proprio per la mancanza di una qualsiasi fatica ho finito "Le terrificanti avventure di Sabrina" senza problemi.

Come vuole la tradizione Sabrina è una mezza strega: metà mortale e metà magica.
La ragazza vive con le sue zie, entrambe streghe, e frequenta il suo gruppo di amici mortali facendosi anche strada nel mondo magico.
Due vite, due gruppi di amici, due ragazzi e due scuole: il perfetto teen drama raddoppiato.
A questo stampo originale la serie Netflix, più adulta e alla ricerca di un pubblico non solo adolescente, decide di puntare molto sul lato satanico, nel vero senso della parola, della civiltà delle streghe e sul lato più sensuale della ragazza che viene sempre accennato e mai del tutto svelato.
Sabrina quindi vive la vita di una normale ragazza ma tutto viene costantemente rivisto in chiave "satanica" e, per questo, anche molto comica: lo speciale di Natale è in realtà una sorta di speciale di Halloween.

L'idea di elaborare in maniera più cruda la vita della giovane maga non è venuta a Netflix ma è nata da un reboot a fumetti più adulto di cui si possono vedere le immagini nella sigla.
Se la serie a fumetti è stata una semplice mini di pochi numeri questa serie ha già una seconda parte in arriva e potrebbe diventare uno dei prossimi grandi giganti nel catalogo Netflix sperando che nessuno sbagli la sceneggiatura.
Questa infatti sino ad ora è stata perfetta e tutte le scelte di Sabrina, insieme a quelle dei comprimari, hanno un senso logico invidiabile, una giustificazione e non la solita e semplice scusa dei teen drama: qua non parliamo di ragazzini che fanno cose stupide perché sono ragazzini.
Per di più l'intera scrittura della serie è molto intelligente: oltre a rivoltare tutti i topos cristiani citandoli anche, uno su tutti il dover arrivare vergini al matrimonio, riunisce insieme varie idee e tratti delle culture pagane e dell'immaginario fantasy creando una lore per niente facile e mai scontata.
Parliamoci chiaro: da questa serie possono nascere una serie infinita di spin off.

La verve dark unita ai topos tipici del racconto fantasy funzionano meravigliosamente anche perché vengono sostenuti da un cast di protagonisti tutti all'altezza.
Kiernan Shipka è perfetta fisicamente, la copia tridimensionale del personaggio cartaceo, e si dimostra una buona protagonista anche se ancora faccio fatica ad inquadrarla.
Miranda Otto e Lucy Davis sono delle zie perfette e sono speculari al villain nascosto dell'interà serie: la Madame Satan di Michelle Gomez che è un vero e proprio animale da palcoscenico.
Ad essere un po' sottovalutati e nell'ombra sono tutti gli altri giovani protagonisti ma sono convinto che vedremo altro da parte loro durante la seconda parte della serie.

Insomma, se fate parte del gruppo che non ha ancora visto Sabrina recuperate subito: vi state perdendo una serie da spavento.


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Alla prossima!

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