martedì 28 febbraio 2017

The Amazing Spiderman 3 - Spettri del passato 3



Strano a dirsi ma Peter, quel giorno, sentiva di avere il cuore più leggero.
La città non era libera dai malvagi, il domani poteva essere la fine del mondo ma oggi aveva deciso di non pensarci.
Oggi sarebbe stata una bella giornata: l'assassino di suo zio avrebbe affrontato la giustizia.
Si era svegliato presto, si era messo il suo costume e era arrivato in tutta fretta davanti all'ospedale dove l'assassino di suo zio era stato ricoverato dopo il loro incontro: una cammionetta della polizia l'avrebbe prelevato e finalmente l'avrebbe portato in prigione.
Finalmente tutto avrebbe trovato una sua conclusione.
Tutto stava per concludersi per il meglio se solo l'auricolare di Peter, collegata con la radio della polizia, non l'avesse avvertito di un problema nel centro cittadino.
" Un uomo con una tuta da volatile sta sta seminando il terrore nel centro cittadino ".
Queste le shockanti parole che continuavano a risuonare nella testa di Peter mentre si sforzava di andare il più veloce possibile.
Che cosa stava succedendo davvero?
Peter non lo sapeva ma era disposto a scoprirlo.
Così arrivò più in fretta che potè in centro e li vide, per davvero, un uomo vestito con una tuta da volatile che stava seminando il terrore nel centro cittadino.

Il Dr Kafka era stato colpito da un fulmine da quel pazzo di Electro per colpa di quello stupido ragazzino e ora il suo uomo migliore gli aveva chiesto se voleva partecipare ad un progetto particolare.
Lui li odiava, li odiava tutti ma la proposta era interessante quindi perchè non approfittarne?
Avrebbe trovato una soluzione, si sarebbe svincolato dal loro controllo, e quindi avrebbe approfittato della loro offerta e si sarebbe messo quella strana tuta.
L'uomo di Osborn gliel'aveva lasciata, lui l'aveva provata e solo dopo averla attivata e aver risucchiato l'energia vitale di un'infermiera, come gli era stato spiegato, si era sentito bene: lui non aveva più possibilità di vivere autonomamente ma poteva risucchiare la vita degli altri.
Cercare qualcuno da mangiare era proprio quello che stava facendo quando il ragno lo chiamò e la lotta iniziò.

" Dr Kafka? "
Peter aveva saputo di lui dai notiziari ma quelli avevano detto che era in fin di vita e che sarebbe dovuto stare sempre attaccato alle macchine che gli permettevano di vivere perchè era li, con quella tuta, allora?
Il dottore non rispose a nessuna delle sue domande, gli si buttò contro e lo spinse cotro una parete.
Peter cercò subito di levarselo di dosso e lo colpì con un pugno ben assestato sul volto.
I due cadderò a terra, sul tetto del palazzo vicino e mentre Peter fu il primo a rialzarsi Kafka lo fece molto più lentamente.

Il dottore sentiva le poche forze che aveva acquisito svanire dal suo corpo, possibile che il suo tempo stava già svanendo?
Si rimese in piedi con fatica, guardò il ragno, le ali della sua tuta si ritrassero e digrignando i denti gli si buttò contrò accendendo la sua tuta: avrebbe risucchiato la sua vita.

Peter vide l'uomo andargli contro e, per la sorpresa, non riuscì a bloccarlo in nessun modo: Kafka lo fece cadere a terra, colpendolo con tutto il suo peso, e gli mise le mani, coperte dai guanti, in faccia.
In un singolo istante sentì la vita e le sue forze risucchiate via.
Cosa stava succedendo?
Questa fu l'ultima domanda che si fece prima di cadere in un sonno profondo.

Gustav aspettava da un po' il camion in strada e stava iniziando a spazientirsi ma, come per miracolo, le sue preghiere furono esaudite: la polizia e il suo prezioso carico si facevano largo in lontananza.
Gustav schioccò le dita e di fianco a lui si presentò Rhino, pronto a fare il suo lavoro.

venerdì 24 febbraio 2017

Quando un libro ti tocca il cuore - La verità sul caso Harry Quebert/Il libro dei Baltimore






Probabilmente se Joël Dicker non avesse preso in mano la penna ma si fosse messo, invece, a fare panini e io, in qualche modo, fossi riuscito a mangiarne uno l'avrei comunque chiamato artista.
Alle volte capita, capita che per qualcuno un autore, non importa il suo campo, sia un artista al di là della netta qualità dei suoi lavori perchè questi ultimi riescono a toccarlo nel profondo.
Per tutti Dicker potrebbe pure scrivere robaccia insensata e polpettoni stupidi ma io non riuscirei a riconoscerlo e la cosa non mi era mai capitata.
Magari non avrò letto tutti i suoi libri ma i due di cui vi parlerò oggi, cercando di non fare spoiler, sono due pezzi enestimabili della mia libreria.

" Il libro dei Baltimore " e " La verità sul caso Harry Quebert ", usciti e collocati temporalmente in ordine invertito a come li ho scritti, sono i due libri scritti e con protagonista l'alterego scrittore di Dicker Marcus Goldman che attraverso la sua vita semplice e speciale, allo stesso tempo, ci regala più di un'emozione e di un brivido.
Amore, violenza, odio e serenità sono sempre presenti nelle pagine dei due libri e nella vita di un protagonista che è più di un semplice narratore o di un personaggio su carta ma una persona a cui è facile affezionarsi.

" La verità sul caso Harry Quebert ", ambientato in un periodo di pigrizia creativa del nostro protagonista che ha già assaporato il successo letterario, ci racconta di un uomo pieno di risorse ma incapace, in quel momento, di trarne qualcosa e, quindi, impossibilitato nella scrittura.
Marcus decide di riavvicinarsi al suo mentore e di spostarsi da casa sua inziando, senza volere, un'indagine su un caso mai risolto che porterà a risvolti inaspettati.
Schietto e crudo, anche nei momenti più delicati, è un giallo tremendamente divertente capace di scatenare più di un sentimento nel lettore.
Il libro, addirittura, si propone, seppur modestamente, di consigliare i giovani scrittori con un insegnamento letterario all'inzio di ogni nuovo capitolo.
Se amate i gialli corrette subito a comprarlo, attualmente si trova anche in una misera ma buona edizione economica, e non ne resterete sicuramente delusi.

" Il libro dei Baltimore " invece, uscito in questi ultimi mesi, si discosta completamente, sia a livello temporale che come genere narrativo, dal libro di cui parlavamo prima dimostrando la straordinaria abilità di Dicker nella scrittura e nello spaziare tra i generi.
Se prima parlavamo di un giallo ora invece parliamo di una sorta di romanzo di formazione con una storia d'amore cucita insieme.
Marcus ci racconta della sua infanzia, del suo primo amore e delle sue prime grandi amicizie dimostrando come questi particolari e fondamentali rapporti l'abbiano trasformato nell'uomo che è ora.
Dicker parla al bambino/ragazzo che è in noi facendoci ricordare le nostre amicizie e i nostri amori, quelli più importanti, i migliori: i primi.
Certo magari non ci sarà la violenza del primo libro, per quanto pure quella non fosse così presente, ma non mancheranno anche qui intrighi e misteri che riusciranno a tenervi sulle spine per più di una pagina.

Due libri scritti magnificamente, lunghi il giusto e capaci di tenervi incollati alle pagine come farebbero i migliori film e le migliori serie tv.

So che questi articoli dedicati a determinati libri non riscuotono un grande successo ma spero che questi consigli per gli acquisti vi possano essere utili: sono due libri che adoro davvero.
Grazie del tempo che avete speso per leggermi.

Alla prossima!

#LaLettura
#LaVeritàSulCasoHarryQuebert
#IlLibroDeiBaltimore

mercoledì 22 febbraio 2017

Midnight Diner Tokyo Stories - Piccoli gioielli orientali




Certe volte, girare per Netflix riserva bellissime, bellissime sorprese.
Dal suo arrivo sui nostri schermi, televisivi e del pc, Netflix ci ha regalato serie conosciute da tutti ma anche piccolissimi capolavori sconosciuti ai più che invece dovrebbero essere analizzati e apprezzati dall'inizio alla fine.
" Midnight diner - Tokyo stories " dovrebbe essere una di queste.

Ambientato in un diner che apre dalle 24 alle 7 del mattino, " Midnight diner " ci racconta, in una decina di episodi, più di una storia, più di un personaggio e, sono obbligato a dire, più di un piatto di quel mondo così lontano ma tanto vicino che è il Giappone.
Che sia un duo di comici o una coppia di persone che poi diventano amanti le loro storie, insieme ad un determinato piatto della tradizionale cucina giapponese, vengono esplorate in un'ora dall'inizio alla fine con il particolare umorismo giapponese ma anche con una delicatezza inaudita.

" Midnight diner " infatti, non è uno show comico o una dramedy, anche se Netflix vorrebbe vendercelo così, ma un vero e proprio drama che, più di una volta, tocca il cuore dello spettatore e lo lascia senza fiato.
Come lo chef proprietario del diner, molte volte infatti vediamo le cose dal suo punto di vista, osserviamo le vite semplici ma, proprio per questo, tremendamente speciali di persone comuni capaci però di sorprenderci.
Di recente nessuna serie era riuscita a farmi affezionare così tanto ad un cast eppure " Midnight diner " riesce in questo intento regalandoci momento meraviglioso e davvero rari nel panorama televisivo del momento.

Pur con uno stile atipico, per le serie televisive in generale, Netflix ci regala un piccolo gioiello che dovrebbe essere visto da tutti per capire un po' il Giappone e, principalmente, per capire l'animo umano.

Prima di salutarvi vi invito a passare sulle nostre pagine affiliate: Telefilm obsession the planet of happiness, Traduttori Anonimi , World of two fan girls, MA.

Alla prossima!

#MidnightDiner
#Netflix
#Recensione

lunedì 20 febbraio 2017

The Amazing Spiderman 3 - Spettri del passato 2




Gustav Fiers, ormai, passava da un ospedale all'altro senza soluzioni di continuità anche se era a capo di una grandissima azienda.
Da quando Harry era finito a Ravencroft, per colpa del ragno, Gustav non si era dato più pace e anche se la Osborn e tutto ciò che il ragazzo possedeva era passato nelle sue mani aveva un giuramento da rispettare: un giuramento fatto allo stesso uomo che lo aveva nominato tutore di Harry, suo padre Norman.
Norman Osborn, l'aveva salvato, l'aveva messo sotto la sua ala e prima della sua morte gli aveva affidato il suo bene più prezioso, suo figlio, facendogli promettere che, in qualsiasi modo, l'avrebbe reso felice.
Per Norman, Gustav, aveva fatto cose tremende e non sarebbe stato un problema farle anche per Harry.
Ecco perchè, ora, lui si trovava nell'ospedale centrale di New York City: per fare cose tremende o, quantomeno, per prepararsi a fare cose tremende.

Il Dr. Kafka aveva lavorato per anni al Ravencroft, con metodi discutibili per qualcuno ma, anche, estremamente soddisfacenti per altri.
Poi, d'un tratto, erano iniziati a spuntare dovunque quei cosidetti metaumani come quel tizio in costume chiamato Spiderman e il tizio blu, quello che sparava elettricità, era stato portato da lui per tenerlo sotto osservazione e per analizzarlo.
Così, lui aveva iniziato a fare il suo solito lavoro, giusto per capire, ma poi quel moccioso di Harry Osborn si era messo in mezzo e lui ora si trovava in ospedale attaccato ad una serie di macchine perchè altrimenti sarebbe morto.
Lui odiava Harry e anche tutti quei dannati mostri.

Il suo compito consisteva nell'andare dal Dr. Kafka e convincerlo ad entrare in un gruppo con a capo Harry ma Gustav se ne accorse subito vedendolo li, steso su quel letto: difficilmente, senza un regalo, Kafka avrebbe accettato di mettersi dalla parte di colui che l'aveva ridotto così.
Fiers stava per fare dietrofront quando sentì provenire distintamente da una stanza i lamenti e le urla di un uomo " Ucciderò quel maledetto ragno,o ucciderò! ".
Gustav Fries sorrise e capì di essere sempre più vicino a finire il suo lavoro.

venerdì 17 febbraio 2017

The Doctor Corner 10 - Tilda Swinton nuovo Dottore? Pro e contro



Come tutti noi fan del New Who, si dice così? ,  sappiamo finita questa decima stagione Peter Capaldi dirà addio alla famosissima cabina blu del nostro alieno preferito e alla BBC toccherà trovare un sostituto.
Di recente si sono fatti tanti, tantissimi nomi ma in questi ultimi due giorni un nome su tutti è sopra agli altri: quello di Tilda Swinton.

La Swinton attrice, chiaramente, britannica nata nel 1960 sembra essere la candidata più papabile a detta degli adetti ai lavori e secondo alcune voci a ricoprire il ruolo del Dottore.
L'attrice più vicina al cinema, per cui ha vinto un Oscar nel 2008, che alla tv non solo è di una bellezza atipica ma è frequentemente ricordata per le sue strabilianti capacità attoriali fuori dal comune.
Questa sua capacità è chiarissima al grande pubblico inglese e internazionale visto che oltre ad aver partecipato a molti blockbuster e film indipendenti la Swinton è stata una presenza frequente in teatro come qualsiasi grande attore inglese che si rispetti.
La sua possibile nomina come sostituta di Capaldi scatena in me una serie di considerazioni alcune pro e alcune contro.
Vogliamo analizzarle?

PRO

- è un'attrice formidabile che sicuramente farebbe favile nel ruolo del Dottore.
- Sarebbe il primo Dottore donna.
- Aggiungerebbe un tocco tremendamente particolare e innovativo a tutta la serie.
- Porterebbe più persone a guardare " Doctor Who " per via del suo nome e della sua carriera cinematografica.
- Alzerebbe la qualità dell' interpretazione.

CONTRO

- Non ha mai partecipato ad un progetto del genere e potrebbe trovarsi un po' spaesata.
- Sarebbe difficile capire che genere di companion dargli, se maschio o femmina.
- Il cambiamento di sesso del Dottore potrebbe non essere preso bene dal pubblico.
- Potrebbe avere problemi a conciliare gli impegni con la serie con quelli sul grande schermo.
- Sarebbe poi difficile trovargli un sostituto all'altezza se la sua run dovesse essere un successo.
- Avrei preferito che il ruolo andasse ad un'attrice più giovane e meno affermata per darle un trampolino di lancio migliore.
Questi sono chiaramente i miei pro e i miei contro, mi piacerebbe sapere i vostri e sapere cosa ne pensate dei miei.
Grazie per il tempo che avete speso a leggere l'articolo.

Alla prossima!

#DoctorCorner
#DoctorWho

giovedì 16 febbraio 2017

Legion - Costruzione e decostruzione di un personaggio






L'articolo si baserà soltanto sui primi due episodi di " Legion " che sono quelli sin'ora mandati in onda.

Anche se non sono uno scrittore di fumetti, Dio se mi piacerebbe esserlo, ne ho letti tanti in vita mia, ne leggo ancora, e, allo stesso tempo, mi sono avvicinato da un po' a qualche manuale di sceneggiatura con tanto di consigli e schede per la costruzione dei personaggi.
Tutto questo, chiaramente, mi ha portato, più di una volta, a scarabocchiare qualcosa sul foglio e a usare alcuni social, Twitter in primis, e questo blog come terreno di prova per qualsiasi esperimento di questo genere che mi venga in mente.
Su Twitter per esempio, alcune volte faccio anche ridere quindi se vi va seguitemi  qui, tramite #ComicsAdvice mi sono letteralmente messo a scrivere una serie di consigli, così perché ho un alta stima di me, per migliorare una qualsiasi serie a fumetti diretti a chissà chi.
Questi consigli, secondo me, migliorerebbero una qualsiasi testata e si riferiscono principalmente al modo in cui, io, creerei una storia con un forte protagonista al centro della scena e, soprattuto, all'uso che l'autore dovrebbe fare dei coprimari e alla direzione generale della storia.
Non so se i miei consigli abbiano un senso o siano in qualche modo minimamente accettabili ma, in qualche modo, li ho, fortunatamente, rivisti nei primi episodi, per il momento due, della nuova serie Marvel, prodotta dalla FOX sul canale FX, " Legion " .
" Legion " è proprio la serie di cui parleremo in questo articolo, si l'introduzione è stata un pochetto lunga, anche perchè, secondo me, è un esempio lampante di come si può costruire da zero un personaggio e renderlo subito affascinante.
Oggi parleremo della costruzione e della decostruzione di Legion alias David Haller.

David è un ragazzo sulla trentina, è in buona salute, se sorvoliamo sul suo problema con le droghe, e non sembra avere nessun problema al mondo tranne per il fatto che vive in un manicomio da un po' di tempo, sente le voci e soffre di schizzofrenia dissociativa.
Questo, in breve e in poche pochissime battute, è il quadro che sin dall'inizio del pilot di " Legion " ci viene messo davanti agli occhi: un singolo protagonista, una costruzione semplice di base e un problema che, in qualche modo, lo rende da subito interessante se non includiamo la faccia di Dan Stevens, attore protagonista, perfetta per il ruolo.
 Sino a qui sembra tutto abbastanza normale anche perchè non c'è davvero nulla di atipico salvo poi arrivare all'elemento alla base della serie: David è un mutante, un telepate ad essere precisi.

Questo fatto ci viene mostrato sin da subito con la tanto famosa di " X ", segno internazionale per i mutanti Marvel, in bella mostra sul logo della serie.
Il potere di David, non ancora ben specificato, è ciò che mette e rende il nostro protagonista il centro dell'azione: una definitiva stoccata per arricchire la base di Haller.
Legion quindi è una persona normale di base salvo avere un problema mentale e, allo stesso tempo, un potere incalcolabile: questo mix tremendo lo rende tremendamente pericoloso ma anche dannatamente affascinante.


Accanto a David non c'è nulla di interessante e di particolare a parte Lenny migliore amica di David interpretata da una sempre fresca e brava Aubrey Plaza, la sorella Amy e Syd.
Questi tre comprimari femminili sono presenti sin dal primo episodio, sin dalle prime scene e non solo sono un personaggio indipendente e assestante ma vanno ad arricchire la figura di David riuscendo a farci scoprire qualcosa in più di lui senza mai veramente dircelo.
Servono ad aprire più porte che danno sulla sua storia e a sviluppare, in vari modi già visti nei due episodi mandati in onda, la figura del protagonista: David si muove accanto a queste tre donne che non sminuiscono la sua figura di protagonista ma l'accompagnano rendendo le scene non semplici monologhi ma spiegazioni su determinati comportamenti.
Lenny è la prima vera comprimaria della serie e parte integrante della storia di David tant'è che la vedremo apparire anche in un flashback durante la seconda puntata.
Lenny è la seconda voce del coro che, in qualche modo e da un'altra prospettiva, analizza e arricchisce la figura di Legion tramite il loro passato insieme e battute acide che fanno accenno al carattere dell'uomo che solo lei conosce davvero.
Amy è la sorella di David, protagonista di più scene sia passate che presenti, fortemente attaccata al fratello e capace di mostrare come, infondo, lui sia una persona principalmente gentile che non vuole far del male a nessuno evidenziando come David sia una vittima di se stesso e dei suoi poteri e mai un carnefice tramite questi: umanizza il personaggio e lo avvicina allo spettatore.
Syd invece è la nuova paziente dell'ospedale psichiatrico ed è il motore dell'azione.
Un'azione che inizierà, soltanto, con il suo arrivo in scena e la sua trasformazione da semplice personaggio a interesse amoroso del protagonista e nuovo comprimario presente sullo schermo.
Sydney non solo ci permette di vedere un nuovo lato di David ma fa partire l'intera vicenda che da quel momento in poi inzia una corsa che ancora è lontana dal traguardo.
In un singolo episodio, il primo, grazie a questi tre personaggi e senza mai una parola di troppo abbiamo visto vari lati di Haller e siamo riusciti ad impatizzare con lui anche perchè, questo, si è confermato come centro dell'azione e di questi tre personaggi.

Legion infatti non solo è il perno delle azioni di queste tre persone ma, proprio grazie a Sydney diventerà anche il nostro lascia passare per un mondo molto più complesso: un mondo molto simile a quello degli X Men cinematografici.
Senza mai far riferimento alla sua contropararte cinematografica infatti entriamo nella solita caccia al mutante e alla ricerca di un safe heaven in cui non solo trovare riposo e riparo ma anche luogo in cui prepararsi per una possibile guerra di cui David non sembra minimamente a conoscenza.
Questo, presente nel secondo episodio, è l'ultimo passo, per ora, della costruzione e della costruzione di David Haller alias Legion.
Durante quest'ultima ora di visione, infatti, David, finalmente, entra a contatto con il mondo esterno e con un'altra serie di personaggi che lo rendono partecipe del mondo intorno a lui e delle sue capacità.
Haller rimane ancora inconsapevole della sua vera forza ma inizia a capire da dove viene e chi è e noi iniziamo con lui questo viaggio tramite proiezioni mentali, flashback più contestualizzati di quelli della prima puntata e accenni, più o meno velati, sul passato e sul futuro del personaggio.
Ormai non abbiamo più un protagonista inconsapevole e privo di volontà, se mi permettete, ma un protagonista che addirittura arriva a prendere una posizone ben definita come mai aveva fatto prima e che inizia a mostrare i primi passi verso la sua trasformazione in vero eroe.
Prima abbiamo avuto la costruzione di una persona normale, poi l'abbiamo arricchita con un potere mutante ed ora abbiamo visto il primo passo, seppur solo accennato, verso l'eroismo che, probabilmente, è l'obiettivo della serie.

L'intera costruzione del personaggio, fatta ad arte, durante questi primi due episodi, per volontà dei creatori e favorita dalla natura dei poteri del protagonista è stata fin'ora inframmezzata da spezzoni non ben identificati che non sappiamo se appartengono al passato vero o inventato del protagonista o, addirittura, ad un mondo completamente inesistente messo in scena dai poteri del ragazzo che più di una volta si sono fatti sentire negli episodi.
Questi spezzoni servono continuamente a decostruire, almeno ai nostri occhi, la costruzione che sino a quel momento è stata fatta del personaggio facendoci dubitare di ciò che stiamo vedendo e anche della natura stessa di David: infondo in un mondo così confuso chi è chi?
Alcuni flashback, appena vengono mostrati, vengono subito messi in dubbio e alcune vicende sono, lasciate, poco chiare e non ancora spiegate in nessun modo.
Forte della sua doppia natura Legion può star vivendo o no le sue avventure e noi, al momento, non sappiamo cosa sia reale e cosa no.
Se questa confusione è sempre presente nel primo episodio nel secondo viene attenuata salvo poi presentarsi durante determinate sequenze che non ci fanno capire bene cosa accada e cosa no, cosa sia vero e cosa no.
Unito a tutto questo abbiamo un continuo senso di inquietudine e difficilmente riusciamo a capire se chi dice di essere il buono, se chi spiega la storia per come dovrebbe essere andata stia dicendo la verità.
Rimaniamo con il dubbio.

" Legion " quindi, nella sua voluta confusione, costruisce lo stesso personaggio due volte, se non di più, regalandoci da una parte un eroe, la persona che vorremmo essere (?), e dall'altra un semplice drogato con problemi in famiglia che non ha ben chiaro il suo passato e che è fermo nel suo presente.

Alla prossima!

#Legion
#Editoriale
#Marvel

mercoledì 15 febbraio 2017

Perchè la situazione di PewDiePie è completamente folle?






Se non siete a conoscenza della situazione date un occhio a questo video.
Ve lo dico in anticipo: la situazione dello youtuber è citata solo in una parte del video e il video non è dedicato tutto a lui


Io non seguo PewDiePie.
A me PewDiePie non piace.
Io però, anche se uso un termine che per me è un po' troppo alto, come PewDiePie sono un creatore di contenuti, lui ne fa di ottimi e io di scadenti ma non perdiamo il senso della discussione, quindi quando un creatore di contenuti si trova completamente tagliato fuori dai suoi finanziatori per una vera e propria  calugna sento di doverne parlare.
Sento di doverne parlare perchè Pie è una di quelle poche persone che da zero è riuscita a creare un mini impero e che, addirittura, era arrivato non solo ad essere uno dei nomi di punta di Youtube nel suo insieme ma perchè era stato lui lo Youtuber scelto dalla piattaforma per lanciare Youtube Red il nuovo servizio a pagamento del colosso video.
Pew aveva tutto, qualsiasi cosa chiunque potesse desiderare, se mi lasciate usare questa espressione e poi è finito tutto.
Tutto è andato in malore perchè man mano una serie di giornali si sono svegliati, anche da noi si sono fatti sentire con questa storia, e hanno accusato il povero ragazzo di essere antisemita per una serie di gesti o di immagini mostrate in alcuni dei suoi video.
Prima è stata la Disney e poi è stato Youtube.
Veloci, come il vento. 
Nel video che ho linkato sopra si parla di limitare i danni da parte delle due aziende ma è possibile che non c'è stato neanche un qualsiasi tipo di controllo?
Possibile che PewDiePie non si riesca a liberare in nessun modo di questa spada di Damocle?
Possibile che nell'era di internet non c'è davvero nessun tipo di controllo su queste cose?
Nel 2017?
Porca troia.

Alla prossima!

#Editoriale
#BreakingItaly
#PewDiePie
#Antisemitismo

martedì 14 febbraio 2017

Perchè guardare Sanremo nel 2017




Lo so, lo so che cosa state per dire quindi, prima di aprire la bocca, guardate l'immagine di copertina dell'articolo e  lasciatemi parlare.
Dai, dai vi prego lasciatemi dire almeno due parole, lasciate che, quantomeno, provi a convincervi e poi potrete rispondermi o insultarmi tanto non cambierò idea.
Ora, visto che siete stati convinti da zio Constanzo, ascoltatemi.

Torniamo all'inizio del topic, perché guardare Sanremo nel 2017?
Io lo so, so che qualcuno mi dirà che non ha senso guardarlo, che ormai è un programma vecchio, morto e sepolto e che è soltanto trash e, devo dirvelo, in parte io sono d'accordo con tutte queste considerazioni ma, in parte, questi sono i motivi per cui ha senso guardare Sanremo nel 2017.

Sanremo ormai è sicuramente un programma in parte trash perché, parliamoci chiaro, i momenti strappa lacrime o i siparietti tra i conduttori sono chiaramente trash come molte comparsate degli ospiti speciali.
Anche perché non importa se i momenti strappa lacrime hanno un senso nella realtà di oggi o se le comparsate sono funzionali a qualsiasi cosa: la gente che sale su quel palco o non è preparata quindi fa ridere a crepa pelle per un semplice sbaglio o si dilunga troppo facendo annoiare il pubblico a casa che inevitabilmente cambia canale.

Sanremo sarà anche vecchio, morto e sepolto ma è una delle ultime cose che ci rimane della vecchia Rai, della tv che in tantissimi ci invidiavano e che tanti ricordano ancora con affetto perché era una bella tv, era una grande messa in scena ed era, a tutti gli effetti, un appuntamento immancabile.
Ecco vedete, quel Sanremo, quello famoso e tanto amato, è ancora li.
Quel Sanremo è ancora li dentro tra le duemila trashate e tra i tanti, tantissimi equivoci e brutte figure sul palco.
Quel Sanremo sono i bravi cantanti, sono i direttori d'orchestra, ciao Beppe, e anche tutta l'orchestra che di serata in serata accompagna chi va su quel palco.

Vedete, è questo il motivo o meglio i due motivi, per cui Sanremo si può anche guardare nel 2017.
Sanremo si può guardare nel 2017 perchè è un programma trash che tutti guardano e commentano sui social che siano Instagram o Twitter o Facebook.
Sanremo si può guardare nel 2017 perchè prima o poi, perchè per forza di cose, si tornerà al Sanremo di un tempo, a quella magia che ha legato e, in qualche modo, lega tantissimi italiani.
Sanremo si può guardare nel 2017 perchè, anche nel senso più malato del termine, ha il suo fascino che volentieri o no vi terrà incollati al divano.

Alla prossima!


#Sanremo
#Editoriale

lunedì 13 febbraio 2017

The Amazing Spiderman 3 - Spettri del passato 1





Non era passato molto dall'anniversario della morte di Gwen, dal momento in cui Peter stesso si era ripromesso che avrebbe trovato l'assassino di zio Ben di cui si era dimenticato.
Aveva tralasciato tutta la sua vita, si era messo alla ricerca di un possibile indizio, alla ricerca di qualsiasi cosa potesse aiutarlo nella sua impressa: doveva metterci una pietra sopra.
Inizialmente fu colto dallo sconforto perchè non riusciva a trovare una via d'uscita ma poi si ricordò di un particolare, si ricordò che la soluzione era a portata di mano.
Peter aveva un vantaggio: lui conosceva il suo volto.
Peter aveva visto il criminale in faccia quella maledetta sera.
Gli ci volle una settimana intera ma alla fine ci riuscì: entrò nel database della polizia e trovò il profilo che stava cercando.
Peter fece un bel respiro, si mise la maschera e uscì nella notte: era arrivato il momento.
Mentre era in volo, con le sue ragnatele, iniziò a ripensare a suo zio e al giorno della sua morte, al funerale e alle lacrime di sua zia.
D' un tratto, iniziò a piangere sotto la maschera. 

Il palazzo di Mac Gargan, questo era il suo nome, era una squallida palazzina della periferia e il suo appartamento all'interno non era da meno: triste dentro e triste fuori.
Non sembrava passarci troppo tempo o quantomeno, se lo faceva, decideva di non renderlo piacevole: piatti sporchi e buste della spazzatura erano in ogni angolo.
Una delle finestre era anche rotta così Peter non ebbe molta difficoltà ad entrare.
L'uomo ragno si guardò in giro sospettoso, cercando un qualcosa di non meglio definito che chiaramente non riusciva a trovare.
Dopo poco sentì una chiave nella serratura e decise di nascondersi attaccandosi al soffitto: Mac era finalmente arrivato.
Il criminale entrò mezzo ubriaco, con una bottiglia di birra in mano insultando chiunque e qualsiasi cosa più spinto dall'alcol che da vero odio.
Peter, guardando quello spettacolo, scoprì di avere pena per lui e, per la prima volta pensò di andarsene e lasciarlo li, senza spaventarlo o attuare la sua vendetta: l'avrebbe lasciato alla sua autodistruzione.
Mac aveva quasi evitato un incontro ravvicinato con il supereroe di New York, ce l'aveva quasi fatta ma poi decise di ricordare a Peter chi era davvero.
Gargan si sedé sul divano e si tolse dalle tasche del giubbotto più di un portafoglio con foto e carte d'identità che chiaramente non erano sue.
Mac Gargan ricordò a Peter Parker che lui era un ladro.
Il ladro che aveva ucciso suo zio.
 Mac si alzò per prendere un'altra birra dal suo sudicio frigo ma non fece in tempo: Peter si calò dal soffitto e lo afferrò per il colletto della camicia.
 
" Che-che-chi sei? 
Che sta succedendo? "
chiese Mac balbettando.
 " Un uomo anziano.
L'hai ucciso tempo fa.
Ti ricordi di lui? 
Lui non aveva fatto niente, stava solo cercando un ragazzo che era scappato di casa.
Ti ricordi di lui? "
Peter ora stava urlando e le lacrime tornarono a rigargli le guance.
Mac sbiancò e dopo aver deglutito disse: " Io, io non mi ricordo ".
Peter strinse i pugni, qualcosa scattò nel suo cervello  e urlando spinse Gargan contro le finestre che si spaccarono subito.
Mac urlò cadendo nel vuoto.
Peter, senza pensarci un attimo, provò ad attutire la caduta tramite le sue ragnatele ma il tutto evitò solo i danni peggiori: Mac toccò comunque il suolo e si sentì una serie infinita di crack che segnalavano la rottura di altrettante ossa.
Peter scappò subito mentre delle persone trovavano il corpo e chiamavano i soccorsi: Gargan era salvo ma probabilmente non sarebbe mai stato più lo stesso.

lunedì 6 febbraio 2017

The Amazing Spiderman 3 - Prologo




Dopo aver volteggiato più volte prima per il suo quartiere e poi per tutta la città, Peter finalmente si fermò su un palazzo.
Il ragazzo si sede in bilico, tra la vita e la morte come aveva sempre fatto, e rimase li a pensare.
Quella sera faceva freddo, faceva davvero tanto freddo ma questo non gli importava, anzi gli faceva piacere: il freddo lo aiutava a riflettere.
Era passato un anno da quando Gwen era morta, da quando Harry l'aveva uccisa e lui non era riuscito a salvarla.
Era passato un anno da quando aveva deciso di mettere la maschera in un cassetto salvo poi ricredersi subito quando tutti invocavano il suo nome e addirittura un bambino coraggioso era stato messo in pericolo.
Era passato da essere uno zero ad essere qualcuno, un qualcuno con una maschera ma a Peter questo non importava: lui, adesso, poteva aiutare chiunque ne avesse bisogno solo che non sentiva più la forza di prima.
Non amava definirsi un eroe, non dopo quello che non era riuscito ad evitare ma doveva, quantomeno, far finta: la città ne aveva bisogno.
Peter scosse la testa, fece un gran respiro e saltò giù.
Ogni volta era come se lo facesse da sempre ma il tutto era così folle che il suo stomaco continuava a rivoltarsi: sembrava impossibile trovare una soluzione a quel problema.
Prima di toccare il suolo Peter alzò la mano, sparò la sua ragnatela e iniziò a volteggiare come ormai faceva da tempo.
Il vento lo colpiva in faccia e su tutto il corpo, in qualche modo lo stordiva ma questo poco gli importava: volteggiare sulla città lo faceva davvero sentire vivo.
Peter, dopo poco, arrivò dove doveva arrivare e appena atterrò gli si strinse il cuore: li era dove lei era morta.
In quella dannata torre Harry aveva ucciso Gwen e una parte di lui era morto con lei: la parte che lo rendeva un eroe.
Tutto ciò che era accaduto da quel momento in poi era stato uno squallido tentativo per farsi perdonare e per perdonarsi: doveva riscattarsi.
Aveva sventato rapine in banca, salvato adulti e bambini e consegnato alla giustizia quanti più 
criminali potesse ma non era abbastanza.
Nulla era abbastanza.
La gente comune non era Gwen e lui non era riuscito a trovar pace.
Tutto ciò che faceva gli sembrava profondamente inutile e ogni volta che sentiva un grazie, urlato da qualcuno appena fuori pericolo, qualcosa si incrinava dentro di lui.
Peter si tolse la maschera, la strinse tra le mani e le lacrime iniziarono a rigarghi il volto: quanto gli mancava.
Mentre pensava a Gwen e al fatto che non era riuscito a salvarla iniziò a pensare anche a suo zio: allo zio Ben.
Peter rise amaramente: non era riuscito a salvare neanche lui.
Aveva promesso che avrebbe trovato il suo assassino ma invece aveva finito per dimenticarsene e questo non era giusto.
Non era riuscito neanche a fare quello.
Ben l'aveva cresciuto al posto di suo padre, l'aveva aiutato e gli aveva insegnato tutto ciò che sapeva.
Lui aveva fatto tutto ciò che poteva per il giovane Peter e lui come l'aveva ripagato?
Aveva tradito suo zio non una ma ben due volte e questo non poteva sopportarlo.
No!
Dannazione no!
Non l'avrebbe permesso!
Magari non era si sentiva un eroe ma poteva esserlo per suo zio.
Se non poteva farsi perdonare da Gwen allora avrebbe vendicato zio Ben: avrebbe trovato l'uomo che l'aveva ucciso.
Avrebbe mantenuto la sua promessa.

venerdì 3 febbraio 2017

Plus One 12 - Doctor Who Ghost Story




Bentornati ragazzi e ragazzi a Plus One la rubrica del blog che si concentra su un qualsiasi primo numero di qualsiasi cosa giudicando il suo status di primo numero.

Chi mi segue sa che io adoro il " Doctor Who ".
Sin da quando vidi il primo episodio qualche anno fa ad ora non mi sono mai stancato e staccato da questo fantastico universo con al centro questo folle uomo in una cabina blu.
Chi mi segue sa che io adoro i fumetti.
Qualsiasi tipo di fumetti.
Che parlino di supereroi o che siano storie reali o fantastiche: nuvolette e vignette, per quanto sia troppo semplicistico dire così, mi piacciono davvero tanto.

Quindi quando scoprì che esistevano dei fumetti su " Doctor Who " implosi e decisi che in qualche modo, appena trovata la giusta continuity cosa sempre molto difficile quando si ha a che fare con questo show, avrei messo mano su una di queste collane.
L' ultimo speciale di Natale del Dottore però, quello con il supereroe Ghost come coprotagonista, è riuscito ad avere quella che penso sia, attualmente, la collana principale dedicata al Dodicesimo Dottore  e che porterà, in qualche modo, alla decima stagione.
L'altra testata dedicata al Dottore di Capaldi per il momento racconta storie in singolo del Dottore in una non meglio specificata collocazione temporale.
Questa particolare testata invece, limitata solo ad otto numeri, è ambientata otto anni dopo l'ultimo speciale di Natale e ci si ricollega direttamente utilizzando gli stessi personaggi già visti in tv.
L'intera serie racconta di come il Dottore e tutti i protagonisti dello speciale si mettano alla ricerca di una serie di gemme simili a quella che ha donato a Grant i suoi poteri da supereroe.

Se, quantomeno, l'intera opera si ricollega perfettamente e senza neanche una grinza all'ultima serie del Dottore e all'ultimo special, il disegno e la trama in sè sono davvero davvero tanto deboli e rimangono per pochissimo in mente.
Il cattivo che si presenta sul finale del primo numero è una roba tremendamente banale che poco si assimila con l'originalità di base della serie originale.
Questa scelta di scrittura e l'idea di dare seguito ad uno degli speciali natalizi peggiori degli ultimi anni abbassano notevolmente il livello del fumetto che non riesce a risollevarsi in nessun momento.

Tutte queste piccole ma significative cose segnando il voto misero per questo primo numero.

Voto Plus One: 5

Alla prossima!

#PlusOne
#DoctorWho

mercoledì 1 febbraio 2017

Perchè " La la land " si merita tutte quelle candidature agli Oscar


Non so se l'effetto riuscirà ma provate a leggere l'articolo con come sottofondo la colonna sonora del film.
Magari riuscirà a bilanciare la mia scrittura: la colonna sonora è bella, la mia scrittura molto meno.

 " My aunt used to live in Paris
I remember, she used to come home and tell us
stories about being abroad and
I remember that she told us she jumped in the river once
Barefoot 
She smiled "

Difficile spiegare quando una cosa ti tocca dentro.
Magari non ti tocca subito, ti scalfisce e basta, sul momento, ma poi, nei giorni seguenti, ti accorgi che, invece, ha fatto molto di più: ti è entrata sotto pelle.
Come una canzone che hai sentito continuamente, a ripetizione, senza mai fermarti.
Inconsciamente sai tutte le parole a memoria e non riesci a liberartene.



 " Leapt, without looking
And She tumbled into the Seine!
The water was freezing
she spent a month sneezing
but said she would do it, again "

Non so quale sia stato il momento esatto in cui " La la land " mi è entrata dentro: non posso saperlo, è impossibile.
So qual'è il momento in cui mi sarei alzato a ballare e a cantare, l'inizio, so quando il mio cuore si è stretto perchè il film voleva dirmi qualcosa, cinema chiusi o mezzi vuoti, e so quando, alla fine e nonostante tutto, Emma Stone era riuscita a piegarmi e a farmi capitolare.
So il momento esatto in cui mi sono sentito parte di un qualcosa di più grande, so quando il mondo aveva cessato di esistere per un momento e rimaneva solo uno schermo luminoso in mezzo ad una stanza buia.

 " Here’s to the ones
who dream
Foolish, as they may seem
Here’s to the hearts
that ache
Here’s to the mess
we make "

La cosa divertente, davvero divertente è che questo dannato ritornello non è davvero nulla di particolare.
Non è nuovo.
Non è originale.
Non è divertente.
Non è nessuna di queste cose ma è sicuramente: passione.
Passione espressa anche dagli occhi della Stone e dalla sua voce che mano mano va avanti nel canto; inizia a incrinarsi, a salire e poi a riscendere.
Passiamo dal ritornello all'inno di una certa categoria di persone.
I creativi.


" She captured a feeling
Sky with no ceiling
Sunset inside a frame
She lived in her liquor
and died with a flicker
I’ll always remember the flame "

Creativi spinti da molto di più della semplice voglia di far soldi.
Creativi come i personaggi della Stone e di Gosling nel film, creativi come gli attori che li interpretano e come il regista del film.
Gente che decide di buttarsi nella Senna solo perchè vuole farlo, solo perchè pensano che sia una buona idea anche se sono a piedi nudi, anche se moriranno di raffreddore e di tosse.
Persone che fanno un qualcosa di stupido, di dannatamente stupido e magari anche di inutile.
Gente che, attualmente e da sempre, viene chiamata principalmente con un'altra parola: artista.

" Here’s to the ones
who dream
Foolish, as they may seem
Here’s to the hearts
that ache
Here’s to the mess
we make "

" Artista " è una parola dannatamente difficile, dannatamente inflazionata e usata impropiamente.
Neanche io so bene se posso usarla o no, chi posso definire artista o no.
Difficile sapere a chi va dato questo strano ma anche particolarissimo titolo.
Quindi tagliamo la testa al toro e lasciamo perdere e usiamo altri nomi, altri titoli, molto meno onorevoli e, allo stesso tempo, molto meno inflazionati.
Parliamo di sognatori, di passionali, di pazzi e, come dice il film, anche di sciocchi.


 " She told me:
A bit of madness is key
to give us new colors to see
Who knows where it will lead us?
And that’s why they need us "

Tutte categorie di emarginati, di senza speranza e di senza futuro.
Coloro che finiranno senza lavoro, senza una casa e senza un soldo bucato perchè fanno un qualcosa di estremamente difficile, di davvero molto vicino al Paradiso.
Eppure questi idioti che decidono di seguire i loro sogni sono stati capaci di liberare intere nazioni e popoli, di cambiare paesi e nazioni e di sovvertire le normali probabilità.
Questi sognatori sono riusciti a fare cose molto più grandi di scrivere canzoni, libri o di interpretare un ruolo in scena.
Loro riescono a fare cose meravigliose, piccoli o grandi che siano, cose che magari qualcuno potrà pure fare ma non nello stesso modo.
Loro vedono davvero qualcosa di più.

" So bring on the rebels
The ripples from pebbles
The painters, and poets, and plays
And here’s to the fools
who dream
Crazy, as they may seem
Here’s to the hearts that break
Here’s to the mess we make "

Quindi, per piacere, fateli venire, apritegli le vostre porte.
Per piacere ascoltateli.
Ascoltateli tutti che siano poeti, pittori o anche attori.
Aprite bene le orecchie e gli occhi e lasciate che le loro parole, la loro arte fluisca in voi e, così come " La la land " ha fatto con me e con tantissimi altri.
Per piacere fermatevi un momento e fatevi ispirare.

" I trace it all back
to then
Her, and the snow, and the Seine
Smiling through it
She said
She’d do it, again "

Lasciatevi ispirare da questo o da quell'altro artista, ops, sognatore.
Fermatevi un momento e allora sentirete qualcosa in voi accendersi, la passione e la voglia di fare.
Allora e solo allora, quando sarete ispirati e sentirete quella fiamma, vi sentirete parte di qualcosa, parte di una nuova categoria.
Allora sarete parte dei sognatori e degli artisti per quanto questi possano sembrare folli.

Alla prossima!

#Editoriale
#Oscar
#LaLaLand