mercoledì 29 giugno 2016

Orange is the new black 4 - Un male cane





Per la prima volta dividerò questa recensione in due parti andando a recensire prima, per sommi capi la stagione per chi non l'ha vista, e poi entrando di più nel dettaglio in una sezione spoiler abbastanza grossa e molto emozionale.

Prima di farmi una maratona di due giorni della quarta stagione di " Orange is the new black " la mia idea era di parlare del finale di stagione di Games of thrones perchè era la scelta più logica e, probabilmente, quella che mi avrebbe assicurato più click in settimana.
Alle volte però bisogna mettere la qualità davanti alle possibilità di maggior successo e, credetemi, non voglio dire che GOT non sia stato di qualità questa stagione anzi, sta diventando la mia serie preferita ormai, ma OITNB mi ha fatto male, davvero tanto male e credo sia giusto condividerlo con voi.

Sino ad ora ho sempre ritenuto la prima stagione di OITNB la migliore dell'intera serie principalmente perchè si concentrava su Piper, vera anima della serie, e sui rapporti interpersonali tra i vari personaggi facendoti affezionare ad un enorme cast e facendoti soffrire per loro allo stesso tempo.
A mio avviso, le ultime stagioni si erano un po' perse, perdendo di vista Piper, specialmente durante la terza stagione, e concentrandosi su determinati personaggi e storie che, io, non trovai minimamente interessanti.

Questa quarta stagione però ritorna, in qualche modo, alle origini puntando subito i riflettori su Piper e ritornando a colpire al cuore noi e i personaggi creando una trama direttamente collegata al finale della terza stagione e, ampliando e approfondendo, la linea narrativa dedicata alle gang criminali già vista precedentemente.
Tra gli espedienti narrativi più famosi di OITNB possiamo ricordare, sicuramente, i flashback in ogni episodio dedicati ad un singolo personaggio che, però, vengono accantonati questa volta e non servono più a spiegare le origini criminali e non di particolari detenute o a seguire il tema della puntata ma servono ad approfondire le ragazze e a farci empatizzare con loro.

Se parliamo di empatizzazione, poi, questa stagione ne fa davvero il suo punto forte crescendo piano piano di intensità, esasperando molti rapporti e caricando un' esplosione atomica per gli ultimi due episodi: i peggiori, sentimentalmente, di tutta la serie intera.
Le guardie, le carcerate e la direzione della prigione iniziano un lungo viaggio, partito dal primo episodio della terza stagione a questo punto, crescendo e scontrandosi, ampliando e chiudendo alleanze mostrandoci il lato peggiore della prigione e distruggendo, piano piano, ogni nostra sicurezza e felicità.

Ora, tutto ciò che dirò da questo punto in poi sarà spoiler, lo segnalerò con un enorme scritta in maiuscolo ma lo dico anche qui:

SPOILER DA QUESTO MOMENTO IN POI
Andate a fare in culo.
Sul serio.
Sono rimasto davvero traumatizzato, ogni episodio di più, e le ultime tre o quattro puntate mi hanno fatto urlare, piangere e anche venire il volastomaco.
Volete la tv di qualità?
Eccola.
Volete la tv che fa riflettere?
Eccola.
Volete una tv che ti smuove così tanto e ti fa pensare a cosa succede a quelle persone da farti alzare il culo?
Eccola.
OITNB vuole dimostrare questa volta, non sta a me dire se a ragione o a torto, più di qualsiasi altra serie o stagione, che la prigione è un posto di merda, che leva ogni speranza e che chi è la dentro sopravvive e poi quando esce non ha nulla davanti e nulla dietro di se.
OITNB mostra che non c'è speranza o futuro, mostra che la gente sbaglia e determinati sbagli si condanna e distrugge la propria vita.
OITNB è la fine, il punto di non ritorno e un vero inferno in terra.
Che sia una rissa scatenata tra disabili o un errore così stupido che è fatale per due persone non c'è speranza, il cuore fa fatica a battere e trattieni, inutilmente, le lacrime perchè non è giusto.
Non è giusto che succedano queste cose, che alcuni si salvino e altri no e che chi si salva ma è colpevole rimane impunito.
Quindi fanculo a Caputo che decide di coprire il culo a tutti i suoi uomini e che non riesce a prendere posizione contro le guardie perchè non può permettersi uno sciopero.
Fanculo all'azienda privata che controlla la prigione e che ci mette QUATTRO giorni per levare il corpo di Poussey dal pavimento cazzo!
Non è giusto, non è una cosa umana e non è una cosa che posso concepire perchè è morta una ragazza, una ragazza dolcissima che non aveva mai fatto un cazzo a nessuno e che è stata soffocata mentre cercava di aiutare una sua amica e quella stessa cazzo di guardia che l'ha soffocata!
Merde, ecco cosa siete.
Ecco perchè sono con le detenute, ecco perchè un colpo in testa ad ogni cazzo di poliziotto in quella prigione vorrei spararglielo io.
Non meritano un cazzo e non devono avere un cazzo.
Se non avete pianto per quella scena, se non vi si è stretto il cuore quando lei urlava, se non vi siete incazzati e spaventati quando Susanne e la sua amica si sono scontrate o se non avete sentito dei brividi dietro la schiena quando Lolli è stata portata in psichiatria allora non avete un cuore, allora siete delle persone malvagie.
FINE PARTE SPOILER

Quest'anno OITNB segna duemila punti in qualsiasi classifica degli amanti delle serie tv, non ha paura di rischiare e supera qualsiasi serie dell'anno parlando di scossoni emozionali.
Netflix dimostra che anche semplicissima serie tv può spezzarti il cuore.

Alla prossima!

#OrangeIsTheNewBlack
#Netflix
#NetflixPick
#SerialUpdate
#TelefilmAddicted

lunedì 27 giugno 2016

Un Incazzoso Lunedì 92 - L' Inghilterra




Questi dieci numeri di " Un incazzoso Lunedì ", come ho detto, sono e saranno dedicati alle cose che più amo o che fanno più parte della mia vita.
L' Inghilterra è una di queste.
Non chiedetemi perchè, non ne ho la minima idea.
Io so solo una cosa: so che l' Inghilterra mi piace davvero tanto.
Che siano i suoi autobus strani o le sue cabine telefoniche rosse non c'è nulla, di quella magica terra, che non abbia un piccolissimo posto nel mio cuore.
Non so, è come se mi trovassi in un enorme film o in un'enorme fiaba e, proprio perchè è reale, non sono costretto a svegliarmi.
Case fatte di mattoni rossi e pianure sempre verdi e bagnate dalla pioggia ti aspettano dietro ogni singolo angolo per meravigliarti e sorprenderti.
La pioggia, quella bellissima e tremenda pioggia che arriva sempre e quando meno te l'aspetti è quella che io chiamo pioggia infame: piccola, piccola, non invadente, ma riesce a fradiciarti in un secondo.
Non c'è nulla, nulla che riesce a farmi odiare quel posto anche ora che è, quasi formalmente, uscito dall'Unione Europea: è un errore, un grossissimo errore ma va bene così, si arrangeranno ma non perderanno, ai miei occhi, la loro bellezza.
Vi voglio bene ragazzi che bevono il thè, vi voglio davvero bene.

Alla prossima!

#UnIncazzosoLunedì
#Inghilterra

lunedì 20 giugno 2016

Un Incazzoso Lunedì 91 - Ultimi dieci






Prima di tutto un saluto dalla bella Inghilterra <3.
Quanto amo questo posto?
Davvero, davvero tanto.

Inizio in questo modo così, senza problemi, capirete che sono in vacanza al momento e quindi voglio essere super veloce.
Tranquilli però: cercherò di far arrivare gli articoli di Martedì e di Venerdì senza problemi sperando che internet mi assista.

E quindi, mancano dieci numeri.
Dieci numeri di questa rubrica e poi, come dissi molto tempo fa, sarà finita qui.
Non che a qualcuno importi, è sempre stata quella con meno visualizzazioni, ma mi sembrava giusto ricordarlo e dare una spiegazione.

Questa rubrica era nata come uno spazio personale e settimanale perchè pensavo e penso ancora che parlare un po' di me e di quello che mi succede non sia un male anzi, sia anche divertente.
Il problema è che, molto presto, mi sono accorto che c'erano settimanr in cui non mi succedeva nulla di divertente, di interessante o, più semplicemente, non mi andava di scrivere.
Così ho deciso, dopo un po', che sarei arrivato ad un particolare numero e poi avrei chiuso baracca e burattini per evitare di sprecare il mio e il vostro tempo.

Quindi eccoci qui: questi sono gli ultimi dieci numeri.
Dieci ultimi numeri, ora nove, speciali però: ci lavorerò sopra, mi impegnerò e ogni Lunedì cercherò di tirar fuori qualcosa di davvero personale.
Spero possa piacervi.

Alla prossima!

sabato 18 giugno 2016

Anteprima 4/Le Grandi Saghe 3 - The Conjuring Saga/The Conjuring 2








Per me, che grazie a mio fratello sono cresciuto a pane e horror, è diventato, col tempo, davvero difficile spaventarmi o, quantomeno, ormai quasi nessun film mi mette inquietudine e conosco, a memoria, quasi tutti i clichè del genere.
Che sia la figura dietro di te o il jump scare telefonatissimo e, alle volte, anche inutile: le ho viste tutte e anche se mi diverto chi fa parte del mucchio è intercambiabile.
I film horror non mi lasciano nulla, in sostanza, e, proprio per questo, appena ne vedo uno che riesce a farmi paura come si deve, riesce a mettermi inquietudine ne vengo subito ossessionato e non posso fare altro che amarlo incondizionatamente.
Ho sempre adorato avere paura e quando un film riesce a farlo bene allora, proprio per via della mia esperienza, si merita la mia ammirazione.

The Conjuring - L' evocazione, diretto da James Wan, riusciva a fuoriuscire dal mucchio con una semplicità impressionante, riusciva a mettermi inquietudine e, anche, a spaventarmi.
Dopo molto tempo ero tornato a provare ansia per ciò che accadeva sullo schermo.
Questo primo film, famoso ed amato da tutti, non solo viene ritenuto un piccolo capolavoro dagli adetti ai lavori ma è riuscito a genere un seguito, sperando che ci si fermi qui, due spin off dedicati ad un " personaggio " del primo film, uno girato e uno in lavorazione, e un terzo spin off dedicato ad un altro personaggio che sembra molto probabile.
Proprio per via di questo successo è a loro, solo ai film già usciti, che dedico questo numero della rubrica Grandi Saghe che, però, è anche un nuovo numero della rubrica Anteprima proprio perchè, prima di partire, sono riuscito ad aggiudicarmi i biglietti per l'anteprima del secondo episodio di The Conjuring che da noi uscirà a fine Luglio.
Come ho detto, i film a cui faremo riferimento sono tre: The Conjuring, Annabelle e The Conjuring 2.

Mentre il finale dell'articolo sarà dedicato ad un'analisi più approfondita del secondo capitolo dell'Evocazione ho deciso di iniziare parlando della storia della bambola più brutta del cinema: Annabelle.

Annabelle è il primo film del franchise uscito dopo l'Evocazione, è il suo prequel spin off ed ha già un seguito in lavorazione.
Niente male no per un titolo dedicato ad una semplice bambola?
Certo, peccato che questo, purtroppo, sia il film peggiore dell'intera saga e non credo che le cose miglioreranno neanche con il secondo capitolo.
La colpa non è del regista, il direttore della fotografia dei film di Wan, o della pesante eredità di The Conjuring ma della scrittura del film stesso che magari non sarà niente di così osceno ma non risulta minimamente interessante e tremendamente banale.
Annabelle è un horror vecchio stile, antiquato e, purtroppo, convincermi che qualcuno vuole quel cazzo di aborto in porcellana a casa è una missione quasi impossibile.
Accendete la tv su Annabelle solo se ne avete bisogno urgentemente per qualche strano motivo perchè, altrimenti, c'è sicuramente qualcosa di meglio.

Di The Conjuring, invece, ne ho già parlato: se cercate qualcosa che vi spaventi, che lo faccia senza molti effetti speciali e che sia curato nei minimi dettaggli e abbia una base reale allora questo è il film che fa per voi.
Uno dei tanti racconti dei coniugi Warren, i più famosi demonologi della storia, è alla base, nel mezzo e nel finale di questo film: non parliamo di un vero e proprio documentario ma, a quanto ho capito, le cose si sono svolte quasi allo stesso modo.
Il film è ambientato negli anni 70 e si sentono benissimo gli anni 70.
I vestiti, le luci, le persone: è come se James Wan abbia portato quegli anni alla luce e li abbia filmati dal vivo.
Filmati dal vivo e con una bravura impressionante visto che, senza dubbio, è uno dei migliori film horror mai girati.
Wan poi, con il suo tocco che trasforma tutto in oro, mette le mani anche sulla sceneggiatura dell'intero progetto facendo una scelta fantastica ma mai davvero messa in atto nei film horror: punta i riflettori sui personaggi.
Che siano comprimari o i protagonisti avrete paura per le loro vite, li adorerete e terrete a loro.
Un nome su tutti?
I coniugi Warren, interpretati da un fantastico Patrick Wilson e da una bellissima Vera Farminga: una coppia meravigliosa che vorrei si sposassero per quanto sono belli insieme.

Visto il successo del primo film e una sceneggiatura al livello del primo con, purtroppo ma poi vedremo perchè, un budget migliore tutto il team originario decide di tornare dietro la macchina da presa per girare The Conjuring 2 - Il caso Enfield.
Questo secondo capitolo è, senza ombra di dubbio, migliore del primo, aumenta tutti i lati positivi della vecchia pellicola e ne è il diretto seguito e la diretta evoluzione.
I personaggi principali sono sempre gli stessi ma non sono più come li ricordavamo: qualcosa è successo, sono cambiati.
Questo cambiamento però non li rende persone peggiori, anzi, l'amore che li lega è, forse, ancora più forte e più splendente proprio perchè va avanti anche tra vari problemi come quelli ad Enfield: piccolo paesino dell'Inghilterra in cui una famiglia, anche questa tratteggiata benissimo, è in pericolo e ha un disperatissimo bisogno d'aiuto.
Ora, mentre Wan dietro la macchina da presa è sempre più ispirato e Dio sia lodato per questo, la storia si sviluppa, bene o male, come quella del primo film sino ad un certo punto, non vi dirò sino a quando visto che è abbastanza inaspettato, in cui la storia reale viene messa da parte e ci si inventa qualcosa, forse più del dovuto, ma sicuramente molto utilizzando una buona dose di budget.
Ora, è un bene o un male?
Questo, per fortuna per voi visto che l'articolo è molto lungo, è un parere che non darò adesso ma solo dopo l'uscita del film.
Per ora la mia risposta è: dovete deciderlo voi

Tocca decidere alle volte, la maggior parte.
Quindi ditemi: credete o no ai fantasmi?

Alla prossima!

#LeGrandiSaghe
#Anteprima
#TheConjuring
#Annabelle

mercoledì 15 giugno 2016

Gomorra - La banalità del male




Chi mi conosce e sa cosa ne penso di Gomorra lo sa che cosa sta per leggere.
Chi non mi conosce e non sa cosa penso di Gomorra dovrebbe andare a riprendersi i vecchi articoli dedicati alla serie, così giusto per informarsi, e poi tornare qui.
Perchè?
Normalmente questa premessa dovrebbe portare alla risposta " Perchè ho cambiato idea sulla serie " ecco, non è così.
Mi spiace dirlo, mi spiace davvero, davvero tanto ma non è così e non sarà mai così.
Quindi andateveli a vedere i vecchi articoli ma solo per darmi visualizzazioni in più perchè, infondo, la mia opinione resta sempre uguale.

La prima stagione di Gomorra prometteva, sin dalla sinossi, una scalata al potere da parte del braccio destro del capo clan Savastano.
L'abbiamo avuta?
Per metà, inframmezzata da una sorta di rivalità tra generazioni interne al clan che, seppur diversa da ciò che volevo vedere, qualcosa mi aveva lasciato.

Ora, cosa ci aveva promesso questa stagione?
Non s'è capito bene, però eravamo tutti convinti che avremmo assistito ad una sorta di guerra.
Voi l'avete vista?
Ecco no.
Io ho visto solo un salto a cazzo nel futuro, un salto a cazzo di un anno che non mi ha portato davvero nessun cambiamento.
Io ho visto gente a caso sparare ad altra gente a caso.
Così, per sparare.

Ho visto Ciro diventare il re del mondo e fare una serie infinita di scelte del cazzo tra cui il modo in cui si occupa, nel finale, della figlia che io, francamente, mi sarei tenuto legato al braccio con un paio di manette e Genny state zitto un po' troppo visto che la scorsa stagione ammazzava gente come se non ci fosse un domani solo se veniva messo in discussione.

Gomorra, quest'anno, si avvicina pericolosamente a GOT in fatto di spietatezza eliminando vari comprimari e dedicandogli anche puntate intere peccato che io, questi qua, non li abbia quasi mai visti cazzo.
Arrivano, dicono due cose a Ciro in due puntate, passano sullo sfondo varie volte, puntata dedicata e poi gli sparano in testa.
Ciao Principe, insegna agli angeli a dar da mangiare alle pantere.
Ciao.
Che poi sai hanno anche ucciso comprimari che conoscevo peccato che siano stati proprio quelli con più possibilità narrative a finire male.

Quindi non so cosa dirvi, so che a molti piace ma a me no.
Mi dispiace solo che il prossimo anno non capirò nessuna battuta in napoletano cje girerà su internet.

Alla prossima!

#Gomorra
#SkyItalia
#SerialUpdate
#TelefilmAddicted

lunedì 13 giugno 2016

Un Incazzoso Lunedì 90 - Pray for Orlando





Grazie per l'ennesima strage.
Grazie per l'ennesima idiozia.
Grazie per l'ennesimo atto d'odio.
Grazie per aver caricato l'arma solo perchè ti sei sentito piccolo come una merda.
Grazie per avere il cazzo piccolo e ti tocca compensare.
Grazie per non averci pensato più di un secondo perchè si sa, la gente scema, pensa prima di fare le cose mentre tu sei intelligente.
Grazie per essere l'ennesima persona che decide di farla pagare a tutti senza un vero e proprio motivo se non perchè è un'idiota.
Grazie per aver deciso di uccidere gente innocente, a caso, che magari non aveva mai fatto niente.
Grazie per essere uguale a tutti gli altri pazzi con un fucile.

domenica 12 giugno 2016

Marvel A New Universe - Progetto rinviato




Ho iniziato questa serie di storie convinto di riuscire a portarle tutte a termine in un modo o nell'altro il problema principale è che non riesco a mettere su carta, per esteso, tutto ciò che ho abozzato in vari appunti.
Ho tutta la storia in testa, varie parti, quelle più importanti ma non so come riuscire a scriverci una storia dietro.
Ho bisogno di allenarmi di più da questo punto di vista quindi, anche se mi dispiace, chiudo qui, almeno per il momento, questa serie di storie pensando prima o poi di recuperarle e di continuare, però, a scrivere qualcosa sul generis magari, senza strafare e senza creare un universo da zero.
Scusate.

giovedì 9 giugno 2016

The Americans 4 - I miei russi preferiti






The Americans, arrivato ormai al suo quarto anno di vita e con altri due anni finali, mette, sicuramente, ansia.
Qualsiasi scena, qualsiasi storia e qualsiasi interazione tra i personaggi mette ansia.
Non sai mai chi ha ragione, non sai mai chi ha davvero torto e non sai, effettivamente, da che parte stare.

Guardando The Americans lo spettatore ha solo paura che qualcuno dei suoi personaggi preferiti si faccia male o muoia o si metta in pericolo.
FX è riuscita, con il finale della prima stagione, a far sentire il clima che si respirava durante gli anni della guerra fredda anche allo spettatore dandoci però, la possibilità, di non schierarci da nessuna parte facendoci patteggiare solo per chi è vicino a noi emozionalmente e non per la bandiera sotto cui lavorano.

Il confronto fisico e psicologico, per di più, non si riduce ad uno scontro tra americani e russi o tra i due cognugi stranieri più famosi della tv ma anche tra i genitori e la giovane Paige personaggio si irritante ma comunque in una crisi comprensibile dovuta alla scoperta del lavoro dei suoi.
Lo scontro quindi si allarga paradossalmente perchè diventa più intimo, più sentito e più doloroso.
Il finale lascia molto all'immaginazione ma difficilmente resterà così per molto tempo durante la prossima stagione: l'ultimatum dei protagonisti si sposa male con altri due anni di trasmissioni.

Se la trama può anche preoccuparci le interazioni, le interpretazioni e i personaggi stessi rimangono in primissimo piano e di primissima qualità.
Elizabeth su tutti, quest'anno, supera se stesso raccontandoci per la prima volta di come l'agente russa si è fatta coinvolgere dal lavoro e di come stava per rinunciare al suo dovere comportandosi come il marito ha fatto più volte ma riuscendo a trasmettere un dolore e una sofferenza senza eguali.
A scendere di un gradino nell'interpretazione, se vogliamo essere cattivi, quest anno è Stan che non ha momenti importanti e quindi si sacrifica sullo schermo ma porta avanti le sue indagini in un silenzio pericolosissimo per Piliph e Elizabeth.

Se la perfezione non è di questo mondo The Americans ci si avvicina e anche di molto.
Quindi, la domanda è una sola: perchè siete ancora qui a leggere?

Alla prossima!

#Netflix
#TheAmericans
#NetflixPick

mercoledì 8 giugno 2016

American Comics In A Flash 5 - Batman Rebirth







Rebirth, rinascita, parola chiave del nuovo, ennesimo, rilancio in casa DC, compare più e più volte durante questo nuovo numero uno di Batman.

La rinascita è quella di Calendar Man.
La rinascita è quella di Bruce Wayne e di Batman stesso dopo gli eventi di End Game.
La rinascita è quella di Duke Thomas prima Robin e ora, e in futuro, altro.
La rinascita è quella della testata che torna, in qualche modo, alle origini e, ampliando i propri orizzonti, guarda al futuro senza fermarsi.

Batman non può morire, ci è stato dimostrato più volte, Batman non può essere sconfitto defintivamente: lui ritorna, ritorna sempre migliore di prima e con nuove idee per fermare il male.
Questo albo ce lo ricorda, magari non nel migliore dei modi, è pur sempre un' introduzione, ma ce lo ricorda con una semplicità disarmante e, magari, anche un po' troppo.

Se però, troppi saranno i riferimenti, la rinascita dell'uomo pipistrello ideata da Tom King è una rinascita pensata, concreta e ragionata.
Non è sicuramente un qualcosa di buttato al vento o di scritto li tanto per scrivere: è l'inizio di un lungo percorso che, speriamo, continui la leggenda di Batman come l'aveva continuata Morrison e come aveva fatto Snyder.
Batman è una leggenda, è il più grande baluardo del bene contro il male nella sua forma peggiore.
Batman non muore mai: ricrea se stesso in un ciclo infinito, di dolore ma, anche, di gioie.

Quindi, in definitiva, lo consiglio?
Si e no.
Si perchè Tom King è una garanzia e Batman è Batman e, se già i due in singolo assicurano sempre, almeno, un buon prodotto insieme è quasi, se non completamente, impossibile che il risultato sia scadente.
No perchè, come chi mi conosce sa, non sono minimamente un fan delle ultime decisioni editoriali DC e Marvel e bisogna, per forza, dare un segno alle case editrici che questa linea non paga e non pagherà più.

Alla prossima!

#Batman
#BatmanRebirth
#DC
#DCComics
#DCRebirth

lunedì 6 giugno 2016

Un Incazzoso Lunedì 89 - Elezioni romane, che sfacelo




Anche se, mentre scrivo, gli spogli non sono ancora finiti e, sembra, il vantaggio della Raggi si sta assottigliando le elezioni romane, per noi che non votiamo Cinque Stelle, sono state un vero fiasco.
Uno sfacelo.
Una vergogna.

Magari non sono state lo sfacelo che si pensava, magari non sono state il fiasco che i Cinque Stelle avevano promesso ma la vergogna c'è e rimane.
Fortunatamente abbiamo almeno il ballottaggio.
Abbiamo almeno una speranza quindi vi prego, vi prego non votate Anti Renzi, nonne questo il caso.
Votate per migliorare la città, votate per migliorare la vostra vita e, sicuramente, la vostra vita non migliorerà se la date in mano a degli incompetenti inesperti.

Detto questo, io non sono l'uomo migliore per parlare di questa cosa quindi ecco qui il post di una persona che ne sa più di me:


Alla prossima!

#Politica
#Elezioni
#ElezioniAmministrative
#ElezioniRomane

venerdì 3 giugno 2016

Il passo falso del velocista scarlatto - Flashpoint





Sin dalla sua prima apparizione sul piccolo schermo noi, fan del fumetto e esperti in materia, lo sapevamo: Barry Allen avrebbe viaggiato nel tempo.
Barry Allen sarebbe tornato indietro e sarebbe andato avanti: chiunque porta quella maschera non riesce a stare fermo e non riesce a non incasinare la linea temporale.
Quindi non è una sorpresa che Flash sia tornato indietro nel tempo in vari episodi e abbia fatto bordello ma è una sorpresa che, con tre serie all'attivo che condividono un unico universo, gli autori abbiano deciso di replicare, nel finale della seconda stagione con il salvataggio della madre di Barry, la famosissima saga Flashpoint: ciò che conoscevamo smette immediatamente di esistere e il futuro, il passato in questo caso, è ancora tutto da scoprire.

Un paradosso temporale, un rimescolamento di carte e, sicuramente, una forte ventata di aria fresca.

Questo è quello che ci si prospetta il prossimo anno per le tre, ora quattro, serie CW quindi perchè me ne sto lamentando?
Perchè lo trovo un enorme passo falso?
Quando hai quattro serie tv, tutte sulla stessa rete, che condividono un unico universo e si influenzano a vicenda modificare il piano temporale e la storia interna di una di queste porta, anzi, deve portare a serissime ed enormi conseguenza.
Parliamoci chiaro: per forza di cose, il prossimo anno, i pilot delle quattro serie CW, dovranno tutti essere ambientati nel mondo Flashpoint e dovranno rimanerci sino a che Barry non risolverà la situazione in qualche modo.
Per forza, non c'è nessuna possibilità che le cose avvengano diversamente.
Sapete perchè?
Perchè le serie vivono tutte nello stesso universo, sono tutte in contatto e portare Flashpoint solo su un personaggio manderebbe a puttane l'idea stessa alla base di questo mini universo televisivo, indebolendolo agli occhi dello spettatore e uccidendo definitivamente le serie più deboli come Arrow e Legends: se tanto non sono tutte unite che senso ha seguire quelle più deboli?
Nessuno.

Allo stesso tempo però, anche se sono impossibilitati e quindi costretti a farlo, anche il portare su tutte le serie Flashpoint potrebbe essere un arma a doppio taglio per la casa produttrice: impegnare una serie di episodi, consistente o no, ad un mondo paradossale che verrà cancellato a breve e non lascerà davvero nulla ai protagonisti, non credo abbia minimamente senso.
Flashpoint è semplicemente una perdita di tempo infinita perchè occuperà screentime, confonderà la gente a casa e non lascerà nulla di concreto.

In sostanza, a mio modo di vedere, Barry Allen ha solo incasinato la vita a tutti costringendo la Warner in una strada senza uscita.

Alla prossima!

#Flash
#Arrow
#LegendsOfTomorrow
#Flashpoint
#SerialUpdate
#TelefilmAddicted

mercoledì 1 giugno 2016

Banshee 4 - Un finale sprecato





Credetemi quando dico che mi si stringe il cuore nel recensire questa quarta e ultima stagione di Banshee.
Credetemi, perchè, come avete visto nella mia recensione passata su le tre stagioni iniziali di questa serie tv, io ho sempre amato alla follia Banshee: il suo stile, il suo humor, i suoi personaggi e la sua estetica.

Cinemax ci ha donato per tre anni un prodotto non perfetto ma sempre in linea con se stesso e con una coerenza narrativa degna di prodotti molto più seri e molto più famosi.
Si famosi, perchè Banshee non è famoso: è una serie di nicchia, come tutte le opere pulp ha i suoi fan adoranti e i suoi hater più affermati.
Banshee, di sua spontanea volontà, non è una serie facile, non vuole essere ma, allo stesso tempo, non è e non è mai stata banale o scritta male sino a questi ultimi quattro episodi.

Sapevamo che questa era la stagione finale, sapevamo che avremmo visto una vera e propria resa dei conti peccato che non sia così, peccato che non ci sia stato davvero nulla di tutto questo.
Nessun vero finale, nessuna chiusura di varie linee narrative e nessuna grande e immensa rivelazione davanti a tutti o, quantomeno, non una fatta bene, come doveva accadere e come noi e, la serie stessa, meritavamo.

Nazisti, un serial killer satanista e un omicidio con un assassino un po' a caso.
Questi tre singoli elementi insieme, più solo otto episodi decisi dalla rete, mettono una pietra tombale sopra Lucas Hood e i suoi distruggendo, quasi completamente, tutto il passato partendo con il solito e, direi, pigro salto temporale in avanti, finendo nel modo più bislacco possibile: lasciando tutto per l'ultimo episodio in fretta e furia.

Perchè parlarmi di un serial killer di cui non mi interessa nulla che spunta fuori a caso?
Perchè chiudere tutto prima del finale senza dargli un vero senso?
Perchè?
Perchè finire una fantastica serie tv con una stagione già scritta decidendo di svaccare tutto?

Mi dispiace, mi dispiace davvero molto.
Rimane il rimpianto, purtroppo.

Alla prossima!

#Banshee
#Recensione
#Cinemax