giovedì 25 dicembre 2014

Speciale Natale - Black Mirror episodio natalizio recensione

Poca roba fa così male come Black Mirror.
Poca roba ti fa capire quanto la gente e quanto tu sia sull'orlo di un baratro.
Quanto manca prima che la possibilità di bloccare qualcuno nella vita reale, come facciamo su Facebook, arrivi fino a noi?
Cosa farebbero gli uomini con questa possibilità?
Quanto manca prima che la possibilità di vivere le cose in compagnia, come quando " strimmiamo " un videogame, si spingano fino ad un limite invalicabile?
Siamo sicuri che la tecnologia, troppo invasiva, non sia un male?
Infondo, la vita è piena di imprevisti e registrare tutto e tutti non è mai una buona idea no?
E se invece potesse salvare o aiutare a punire qualcuno?
Queste domande, queste strane e ambigue facce della stessa medaglia,  sono espresse perfettamente nello speciale natalizio di Black Mirror che, sotto la penna del suo creatore Charlie Brooker, riusa idee di vecchi episodi e la sua solita spietatezza per farci riflettere anche mentre siamo tutti a tavola coi parenti.

Prologo e intermezzo

Una neve bianchissima ricopre le finestre di una piccola baita in cui due uomini, che lavorano li da cinque anni a quanto sembra, si preparano per un triste cenone di Natale.
I due sono Matthew, Jon Hamm, e Joe, Rafe Spall, che decidono, dopo cinque anni, di raccontare all'altro il motivo per cui sono finiti in quella baita e perchè non possono tornare a casa.
Ad iniziare è Matthew che ci racconterà anche del suo lavoro e interromperà più volte la sua storia.
Joe, invece, concluderà l'episodio e il suo racconto sarà quello più toccante e sconvolgente.
Se avete già visto gli scorsi episodi o sapete come funziona normalmente questa serie questo intermezzo vi insospettirà molto ma la sorpresa rimane sempre la stessa e non lascia mai delusi.

Il racconto di Matthew parte uno: " People want to be noticed. They don’t like to be shut out. It makes them feel invisible ".

Jon Hamm e i personaggi che interpreta, il Don Draper di Mad Man su tutti, sono sempre legati al sesso femminile e il suo Matthew non fa eccezione: grazie alle lenti inamovibili Z-eyes, versione distopica dei Google Glass, che gli permettono di vedere tutto ciò che vedono chi le porta, aiuta dei perdenti a trovarsi una ragazza sotto pagamento.
Tuttavia Black Mirror è sempre Black Mirror e così una normale uscita per trovare una ragazza diventa ben presto un folle delirio.
Il finale della storia ci porta anche a scoprire che le Z - eyes non servono solo a " strimmare " ad altri la nostra vita ma possono anche bloccare, quindi rendere invisibile e muto, chiunque vogliamo.
Basta un click e chi odi sparisce.

Il racconto di Matthew parte due: " A copy of you ".

Dopo averci raccontato la sua tragedia Matthew, per rompere definitivamente il ghiaccio, decide di spiegare a Joe qual è il suo lavoro: è un adetto della Smartelligence che si occupa dell'istallazione dei cookie.
Questi sono i riflessi della coscienza di un cliente della Smartelligence elaborati da un dispositivo prelevato dal loro cervello.
Il riflesso della loro coscienza viene ridotto in schiavitù e viene usato come super computer per tenere in ordine la casa tuttavia questo crede a tutti gli effetti di essere un uomo in carne ed ossa e sta a Matthew, tramite un determinato dispositivo, fargli capire che è solo un essere virtuale.
È Oona Chaplin, la Talisa di GOT, a mostrarci i due volti di questa medaglia: la schiava virtuale per cui proviamo una pena immensa e l'umana ignara di quello che sta succedendo al suo doppio.

Il racconto di Joe: " I confess ".

Rafe Spall, infine, impersona il personaggio più tragico dell'intera vicenda e ci mostra il lato peggiore dell'umanità.
Tutti i pezzi del puzzel, come le Z - eyes, tornano in questa storia finale e ci mostrano l'episodio nell'episodio.
Non voglio dilungarmi in nessun modo su questa storia: troppo forte e non ho nessuna intenzione di rovinarvela ma vi assicuro che l'attesa varrà la pena.

Insomma Black Mirror si dimostra essere, nuovamente, una delle migliori serie nel panorama televisivo mondiale e nessuno può dire il contrario.
Datele un'ora e vi stupirà.
Addio per ora e valar murghulis.

#BlackMirror
#Natale
#Natale2014
#Channel4

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