mercoledì 11 maggio 2016

Netflix Pick 4 - Marseille





Copiare "House of cards" e adattarlo alla Francia non dovrebbe essere così difficile no?
No?
Già, lo pensavo anche io poi ho visto "Marseille".
Marseille dovrebbe essere la prima grande serie europea marchiata Netflix, dovrebbe spaccare, dovrebbe poter stare allo stesso livello della sua serie madre/modello "House of cards", peccato che non ci riesca.
Peccato che non ci si avvicini minimamente.
Cazzo, House of cards è praticamente una sceneggiatura che si può prendere e trasferire dovunque poi basta cambiare qualche cosa e aggiungerci un po' di originalità ma Marseille neanche riesce a fare quello e decide, quasi come se volesse incartarsi ancora di più, di ricopiare alcuni tratti distintivi di "The Boss", serie americana mandata su Starz tempo fa.
Così, giusto per ridere e per sembrare sempre meno originale: solo Marsiglia è originale in "Marseille".
Io poi non vorrei essere cattivo perché prima o poi uscirà la prima serie italiana di Netflix e mi toccherà essere cattivo allo stesso modo se il fallimento sarà uguale ma guardare questa serie e non rimanerne scottati è davvero difficile: sia perché non riesce ad essere d'impatto e sia perché non porta nulla di nuovo al mucchio.

"The Boss" e HOC avevano e hanno ancora non solo una forza narrativa importante, che sia la malattia in uno o la cattiveria molto fredda dell'altro, ma vedevano nel protagonista un attore formidabile che, purtroppo per lui, Depardieu non potrà mai essere.
Non perché non sia mai stato in grado o altro ma perché credo non riesca più ad avere quella grinta che servirebbe in uno show del genere e che dovrebbe mostrare sia lui che la sua nemesi.
Ed ecco, finalmente, che arriviamo al punto più dolente dell'intera serie: Luca, il credo cattivo della serie.
Luca è probabilmente il personaggio più del cazzo che conosca: scialbo, noioso, poco carismatico e neanche così giovane da passare per " Il giovane delfino ".
Luca è semplicemente un quarantenne biondo, molto bravo a letto, la serie ci tiene molto a ricordarcelo, che vuole vendetta verso il mondo intero e cerca di arrivarci nel peggior modo possibile: se Frank Underwood fosse stato così maldestro nei suoi piani non saremmo andati oltre la prima stagione.
Questi suoi piani tremendi dovrebbero essere il perno della trama, ciò che fa stare il pubblico sull'attenti ma hanno il suo stesso, inutilissimo carisma e ne risente tutta la struttura che traballa continuamente.

Che sia lui, Depardieu, il mafioso che assomiglia a Conte o la figlia del sindaco e la sua amica lesbica: tutto sembra falso e esagerato allo stesso tempo.
Magari è anche perché parlano un sacco di sesso nei momenti più disparati e improbabile o perché le loro battute più memorabili sono tirate fuori nel modo peggiore possibile ma è difficilissimo prendere i personaggi con serietà o sentirli vicini.
Mi spiace tanto Francia ma hai fallito di nuovo.

Alla prossima!

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