Entrambe serie di Netflix, entrambe prodotte da persone di un certo livello, la Blum House in questo caso e Flanagan nell'altro, ed entrambe a tema horror.
Da una parte avevamo una storia indiana di demoni e mostri.
Dall'altra avevamo una casa infestata che aveva toccato e maledetto tutta una famiglia.
Impossibile sbagliare no?
Ecco, purtroppo per me che ho dovuto vedere tre ore di questa roba, "Ghoul" è uno sbaglio in quasi tutto quello che fa.
La serie indiana che inizia come inizia il ben più scritto "Il miracolo" di Ammaniti è ambientata in un futuro non meglio precisato e in una dittatura che non si capisce bene se è religiosa o militare o un unione di entrambe le cose ma senza una religione effettiva da cui partire.
Così, per mischiare le carte e confonderti subito.
La nostra protagonista è una recluta molto promettente dell'apparato militare di questa nuova India che viene chiamata a lavorare, per motivi non ben precisati all'inizio, in uno dei luoghi adibiti agli interrogatori.
Qui, impossibilitati ad uscire dalla base militare, lei e i soldati presenti dovranno affrontare un demone capace di giocare con le loro paure e di diventare chiunque di loro senza la possibilità di essere identificato.
Messa così, tolta la parte della poco chiara dittatura militare, l'idea di una serie o di un film horror è quasi perfetta: se parliamo di una serie dovremmo solo aggiustare i tempi tuttavia nulla che non si possa aggiustare.
Ecco, "Ghoul" viene presentato come una serie ma in realtà è un film, non sono sarcastico, adattato e decide, forse proprio per questo, di fregarsene dei tempi e dei ritmi del genere di cui vuole far parte.
Sommando questo scarso adattamento a dei problemi di scrittura evidenti e ad un finale che più cliché di così non si può non è difficile capire perché questa "serie" non mi ha soddisfatto.
Se la tua sceneggiatura è per un film prenderla ed allungarla di un trenta minuti o di un'ora non è un qualcosa facile da fare e, allo stesso tempo, anche se riuscirai a farlo è molto probabile che tutto il materiale in più che scriverai sembrerà soltanto una perdita di tempo.
Nel caso di "Ghoul" è evidente che l'intera prima ora non sarebbe mai stata accettata per un film perchè troppo introduttiva e completamente priva di veri momenti interessanti se non uno.
Ogni scena del primo episodio di questa serie sarebbe da prendere e accorciare sino a ridurne il minutaggio a una ventina di minuti così da introdurre la vicenda senza problemi tuttavia si è deciso di produrre una serie e non un film lasciandoci un pilot lungo, lento e noioso e altri due episodi per sciogliere la trama che parte dal secondo episodio in poi.
Questa serie ha solo tre episodi e anche per questo è evidente che non fosse stata progettata in questo modo.
Parlando della trama in sé se dalla parte degli uomini tutto scorre abbastanza bene e non c'è nulla di cui parlare è l'intero rapporto del film col suo demone che mi lascia perplesso.
Inizialmente la creatura ci viene presentata molto bene, la prima scena dell'interrogatorio non è male e pone le basi da cui partire come la capacità di far presa sulla mente della gente e sui loro sensi di colpa solo che poi tutto va in malore.
Le regole che ci erano state inizialmente presentate e che potevano mandare avanti il film senza problemi vengono messe da parte e il mostro non utilizza più la parola per vincere i confronti ma alcuni trucchi magici, spegne e accende le luci, e successivamente passa alla violenza vera e propria che andrebbe pure bene se non avessimo appena detto che il tutto non viene fatto prima di una certa cosa.
Quindi il film ne acquista di ritmo ma perde logica e il senso iniziale che precedentemente aveva.
Nel mentre continuiamo a scoprire una serie di cose sulla nostra protagonista e sul suo passato che vanno, purtroppo, a incasinare ancora di più la narrazione e la mitologia del mostro protagonista della storia.
Insomma man mano che andiamo avanti la serie perde credibilità e, purtroppo, guadagna in noia proprio perché, come avevamo detto, non c'è un vero e proprio ritmo.
Difatti, se il primo episodio è totalmente introduttivo il secondo è una seconda introduzione questa volta all'antagonista della storia che inizia ad agire nell'ultimo episodio costretto quindi ad essere pieno di avvenimenti.
Questa "folla" di eventi non aiuta lo spettatore che non riesce ad appassionarsi alla vicenda e, come ho detto, si abbandona alla noia.
Il finale chiude un cerchio, se vogliamo, e riapre la vicenda andando ad incastrarsi in quella categoria di horror di serie B con il finale aperto che molti odiano a ragione.
Peccato perché "Ghoul" poteva essere meglio di una semplice operazione commerciale mancata.
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Alla prossima!
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