I nostri amati teen drama, per capirci il "Dawson's Creek" degli inizi o "The O.C.", molte volte si fermano sulla superficie, non vanno oltre una certa linea narrativa legata ai problemi base dei ragazzi, o non riescono a superare un certo limite e dopo poche puntate oltre ad essere noiosi sono, principalmente, stupidi.
Altri, invece, potrebbero rientrare nella classe migliori di questi prodotti, quelli seri e scritti bene come le prime stagioni del già citato "Dawson's Creek"o il compianto "15 in love", salvo decidere di prendere una strada diversa, "Riverdale" sto guardando te, e ficcarci dentro un omicidio e duemila cose strane e cringe per cercare di attirare un altro tipo di pubblico.
"Elite" invece, una delle ultime serie Netflix uscite, decide di smarcarsi dal semplice teen drama prendendone la struttura, i personaggi e le storie di base alzando un po' il livello e contaminandosi, sin da subito, con una sotto trama più vicina agli young adult senza mai far incontrare le due anime della serie, tenendole ben separate al fine di creare un ottimo equilibrio.
L'ultimo prodotto spagnolo del colosso dello streaming, infatti, non vuole il pubblico base di questi prodotti ma quello più piccolo che magari vuole qualcosa di più "estremo" o quello leggermente più grande in grado di abbracciarne la follia e le dinamiche perché, magari, le ha anche vissute.
Come mi è stato fatto notare, mentre vedevo la serie, i protagonisti hanno sedici anni salvo però sembrare ventenni e anche di più, cosa che poi sono, e vivere delle esperienze più adulte del normale giustificate con una scusa tanto stupida quanto valida: questi personaggi non sono comuni mortali ma fanno parte dell'elite.
Utilizzando questa scusa lo show si permette molti "salti di fantasia" o esagerazioni descrivendo anche storie improbabili ma, allo stesso tempo, si da la possibilità a chi guarda di non farci caso proprio per i motivi scritti prima.
Queste follie o stupidaggini, dipende che cosa ne pensate, diventano parte integrante del teen drama più basilare che tuttavia viene scritto benissimo: ho trovato tutte le reazioni se non pienamente condivisibili quantomeno accettabili.
Le storie più tipiche di questo tipo di show, che sia il trangolo sentimentale o la storia omosessuale, prendono vita senza nessuna difficoltà come se fosse, veramente, una sorta di documentario.
Chiaramente alcuni personaggi saranno degli evidenti clichè su due gambe, una su tutti, ma, bene o male, riusciranno anche a diventare un po' più umani e tridimensionali del foglio di carta da cui sono stati presi, chi più e chi meno.
In sintesi, tutti fanno il loro lavoro, seguono la strada che devono prendere e lo fanno bene senza farci pensare troppo a ciò che decidono e senza salti logici, se ci sono, troppo evidenti.
Il tutto, però, è chiaramente dipendente dalla vostra predisposizione: se sin dall'inizio avete iniziato a storcere la bocca, se avete già iniziato a protestare davanti alla TV per l'età dei protagonisti e per ciò che fanno allora vi sarà impossibile godervi il resto dello show che è terribilmente divertente e coinvolgente.
Coinvolgente perché è semplicemente una storia di adolescenti e di maturazione scritta bene e non per via della sotto trama adulta di cui abbiamo parlato all'inizio dell'articolo che non prende uno spazio enorme nell'economia della storia.
Certo, l'intera trama secondaria è la parte più "vecchia" del racconto, la parte che deve e può attirare lo spettatore più adulto ma questa viene sempre tenuta lontana dalla storia principale, non diventa mai protagonista e rimane costantemente accessoria non inquinandone l'anima più "pura" anzi è proprio il protagonista meno teen a portarla avanti quasi a rimarcarne l'estranietà con il filone principale.
Dosando sapientemente queste due "vite" sembra quasi di assistere a due serie diverse unite solo dagli stessi personaggi che è un po' l'impressione che si ha nei primi minuti del pilot se si è già guardata "La casa di carta".
"Elite" non è una serie fantastica, non è una serie perfetta o guardabile da tutti ma è terribilmente divertente e fa il suo lavoro perfettamente.
Netflix, ancora una volta, è riuscita a costruire un prodotto in grado di piacere al di là dei suoi difetti visibili o invisibili perché capace di coinvolgere.
Certo, magari qualcuno dopo aver guardato l'intera serie si accorgerà di alcune idiozie eppure, se non si sta li a pensarci troppo, tutto sembra combaciare perfettamente e voi vi sarete divertiti veramente tanto.
La nuova serie spagnola più chiacchierata al mondo o, almeno, in Italia vive perché è presente su una piattaforma che ti permette di vederla tutta di seguito e quindi ti "costringe" ad entrare in un tunnel da cui è impossibile uscire.
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Alla prossima!
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#Netflix
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