lunedì 18 febbraio 2019

The Screenwriters Room 5 - "Non mentire": i punti di vista


Parlare di uno stupro non è mai una cosa facile.
Anche io, ora, che ne sto parlando "per finta" devo stare attento alle parole che uso perché parliamo di un qualcosa che ferisce profondamente una persona e, probabilmente, la cambia per sempre.

Non è difficile parlare di uno stupro per definirlo però: se tu fai forza su una ragazza per avere da lei un rapporto sessuale quello è stupro.
Se la ragazza ti dice di no e tu continui è stupro.
Se la ragazza cerca di fermarti anche leggermente e tu continui è stupro.
Se la ragazza è leggermente annebbiata dall'alcoll e tu, invece, sei sano e fai presa su di lei è stupro.
Non stiamo parlando di una zona grigia ma solo di un enorme spazio nero in cui finiscono tutte queste azioni e anche di più.
Purtroppo c'è ancora qualcuno che vorrebbe far valere una cosiddetta zona grigia, che crede che ci sia uno spazio di manovra dove non c'è.
Allo stesso tempo, il Movimento #MeToo ci ha anche insegnato che l'opinione pubblica, la maggior parte delle volte, si attiene alla prima denuncia, senza fare i dovuti riscontri andando a non calcolare mai che una determinata persona denunci uno stupro che non c'è mai stato per i motivi sbagliati.
Perché esiste anche che qualcuno possa fare una cosa del genere purtroppo.

Seguendo le vittime ed i carnefici, coloro che si discolpano e quelli che incolpano, vivendo su quella sottile linea grigia che nasce durante le indagini e in assenza di flagranza del reato, moralmente sbagliata ma civilmente seguibile, Mediaset decide di produrre il remake di "Liar", serie TV inglese ed americana andata in onda sul Nove un anno fa e che non ho visto, italianizzando il titolo, "Non mentire", e mettendo sullo schermo due attori meravigliosi ed avanti anni luce rispetto alle loro controparti estere: Alessandro Preziosi e Greta Scarano.

Preziosi e la Scarano interpretano due conoscenti, lei è l'insegnante del figlio di lui, che decidono di andare a cena insieme e di passare una bella serata sino alla mattina dopo, quando la Scarano si sveglia e si accorge di aver subito una violenza sessuale.
Noi, inizialmente, non vediamo l'appuntamento e la seguente vicenda dentro l'appartamento della donna ma veniamo subito trasportati alla mattina dopo.
Mentre lei è convinta di aver detto più volte di non voler continuare con il rapporto e, quindi, di aver subito violenza lui se ne allontana, si dimostra impaurito e, sin da subito, gentile ed estraneo ai fatti.
Sin dai suoi primi minuti "Non mentire" fa quello che aveva come obiettivo: mette due storie parallele, una di fronte all'altra, entrambe verosimili e splendidamente sorrette da due attori capace di mostrarsi innocenti e sinceri in ogni singola scena.
Ci mostra due lati della stessa media e ci chiede di scegliere solo che non possiamo farlo veramente perché entrambi sembrano perfetti: sembra quasi di osservare due storie diverse e non due idee di quello che è successo come accadeva in "The affair".

Inizialmente viviamo il risveglio di Greta Scarano, la sua disperazione e la sua confusione legata a quello che è successo e a ciò che lei stessa ha subito.
La Scarano si incolpa, si fa delle domande e si autocritica.
Va dalla sorella, la persona che l'aveva indirizzata verso Preziosi, e questa la mette in dubbio, cosa sgradevole ma che comunque viene fatta in questi casi.
La nostra protagonista però non ha dubbi e oltre ad addossarsi una parte della colpa rimane sicura di essere stata vittima di un crimine odioso e noi siamo d'accordo con lei.
Il vedere, almeno inizialmente, solo la sua parte della storia e seguendo la mentalità comune siamo inclini a crede alla ragazza, vittima della violenza e a vedere in Preziosi il villain della situazione.
Continuiamo a pensarla così quando la vediamo in ospedale sotto le mani dei dottori per le prime analisi, quando decide di fare la denuncia e quando cerca di farcela da sola.
In pochi passi abbiamo la nostra eroina per cui tifare ed il poco tempo lasciato a Preziosi, in questa prima fase, è evidentemente mirato a farci fidare della Scarano perchè la conosciamo di più e a farci diffidare di lui perchè non l'abbiamo visto mai veramente.

A quel punto però passiamo al protagonista maschile della vicenda che, tuttavia, si mostra gentile, tranquillo, timoroso e anche molto schivo quando gli vengono fatte delle domande precise rispetto all'appuntamento della sera prima da un suo amico: tutti comportamenti che nessuno attribuirebbe mai ad uno stupratore o ad un predatore.
Addirittura non abbiamo una confessione riguardo al rapporto sessuale prima di una serie di scene e di domande molte stringenti: sembra quasi che si stia "comportando da gentiluomo" se permettete l'espressione.
Se già questo è abbastanza per farci vacillare lo osserviamo prendersi amorevolmente cura di un paziente, non vediamo solo l'intervento ma anche il rapporto umano tra lui e i parenti del paziente, e poi lo vediamo davanti ai poliziotti in un interrogatorio: sembra non avere idea di quello che sta succedendo e addirittura trema.
Preziosi risponde colpo su colpo alle domande dei poliziotti, lo fa in maniera cristallina e tira un sospiro di sollievo quando il suo avvocato viene a salvarlo: non sembra esserci nessuna malizia nella sua voce o sul suo volto.
Quello che inizialmente è stato fatto per Greta Scarano viene rifatto per Alessandro Preziosi e i primi fotogrammi in cui lo vedevamo protagonista, durante il racconto della ragazza, in cui sembrava avvolto nell'ombra non esistono più e quello che ci rimane è un uomo confuso, che non sa cosa ha fatto e che rimane così anche quando decide, stupidamente, di andare a parlare con la donna che l'ha accusato.

Lo scontro tra i due è il primo punto di rottura della serie, il momento in cui iniziano a muoversi tutti gli altri personaggi ed il punto in cui iniziamo a dubitare di entrambi.
In primis iniziamo a dubitare di Preziosi che torna ad essere inquadrato mentre ha il volto scuro, arrabbiato e mentre siede o è avvolto nell'ombra.
Non c'è una luce che lo sfiora: sembra nato per vivere sotto l'assenza di luce.
Odiamo le sue parole quando decide di confrontarsi con la Scarano perché ci sembrano viscide, sembra che stia puntando il dito e sembra che stia giudicando anzi, lui sta giudicando e questo ci da fastidio.
La Scarano però inizia a starci leggermente "antipatica" perché si è fatta prendere dalla rabbia, decide di muoversi da sola e di mettersi e mettere la gente intorno a lei nei guai andando a prendersela con chi magari non c'entra nulla.
Durante lo scontro/incontro è lei ad urlare, ad accusare Preziosi e a prendersela con il figlio di lui senza nessun vero e proprio motivo.
Abbiamo una reazione da parte sua ma ci sembra sbagliata perchè non colpisce direttamente colui che gli ha fatto male.
Piano piano, mentre aumentano le scene in cui Preziosi non viene illuminato da nessuna fonte di luce abbiamo una Scarano che, al contrario, vive fuori dagi spazi chiusi, è sempre all'aperto, sempre in movimento e sempre carica a mille facendoci sorgere il dubbio che forse ci sia qualcosa che non va in lei e che magari non si tratta solo dello stupro.

"Non mentire" parte da una semplice premessa salvo riuscire a costruirla perfettamente, attimo dopo attimo e scena dopo scena.
A primo impatto abbiamo due persone normali che ci piacciono, successivamente proviamo rabbia per la situazione di una biasimando l'altra salvo poi ribaltare questo giudizio per finire in una confusione finale verso entrambi i protagonisti.
Al momento è impossibile sapere chi abbia fatto cosa.
Bel lavoro Mediaset, bel lavoro.



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Alla prossima!

#TheScreenWritersRoom
#NonMentire

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