lunedì 19 novembre 2018

Narcos: Mexico - Bene ma non benissimo






A me "Narcos", nel bene e nel male, è sempre piaciuto.
Qui parlo bene della prima stagione, qui della seconda e qui della terza.
La serie mi è piaciuta così tanto che lo scorso Venerdì ho scritto in generale di tutte e tre le stagioni uscite fin'ora.
Certo, non ero inizialmente contento della possibile nuova stagione dopo il finale della terza tuttavia il successivo cambio completo di cast mi ha incuriosito e, una settimana fa, mi sono buttato a pesce su questa nuova stagione/serie sperando potesse pareggiare o superare le stagioni precedenti.
Ecco, non ci siamo proprio.

Se l'obiettivo generale era riprendere, bene o male, le passate stagioni senza aggiungere nulla di nuovo, senza neanche stupire Netflix è riuscita nel suo intento.
Se però il colosso dello streaming cercava di raddoppiare il proprio successo con questa nuova serie io non credo ci sia riuscita completamente.
Questo perché la serie risulta non solo una replica dei soliti sistemi che bene o male conosciamo e abbiamo già visto negli anni passati ma anche tremendamente frustrante per via dei modi in cui i nostri protagonisti, sia positivi che negativi, non riescono ad andare oltre ad una certa soglia.

Oltre quindi ad una sorta di blocco dal punto di vista del racconto nessun personaggio, secondo me, riesce a stupire o a rimanere veramente impresso perdendo quindi un altro punto di forza delle stagioni precedenti che con Pablo o con i membri del Cartello di Calì e l'agente Pena erano riusciti a creare degli elementi unici ed iconici.
Il villain interpretato da Diego Luna non so bene cosa dovrebbe smuovere dentro di me visto che non riesce ad essere cattivo o buono o tormentato ma solo silenzioso e misero perché riesce a fare ben poco: la sua forza, il suo voler pianificare il futuro te lo rende simpatico sino al terzo episodio e basta.
Kiki invece è il buono.
Kiki è solo questo non è altro.
Non è infedele o egoista o qualsiasi altra cosa è un uomo santo che vive solo per fare del bene.
Vi rendete conto che sta cosa non ha senso o che quantomeno è troppo macchiettistica.

Infine, scusate per il gioco di parole che sta per arrivare, c'è la fine della serie.
La prima stagione di "Narcos: Mexico" si unisce alla prima di "Castelvania" nella categoria delle stagioni con scritto sopra "Prologo" o anche "Tornate l'anno prossimo che facciamo sul serio".
Un qualcosa che mi da tremendamente sui nervi perché, allora, potevi evitare di farmi perdere tutto sto cazzo di tempo.
Capisco che la storia appena raccontata sia importante ma forse potevi accorciarla o fare tutto in un altro modo.

Il nuovo "Narcos" mi è piaciuto perché è il vecchio con un sombrero in testa ma non è niente di più e niente di meno.
Probabilmente è solo estremamente pigro.

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Alla prossima!

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