So che questa rubrica manca da tanto quindi, per chi non la conoscesse o si fosse scordato, rispiegamola: "Plus One" è una rubrica in cui parlo di un primo episodio, numero, capitolo o qualsiasi altra cosa vi venga in mente, brevemente, cercando di capire se è un ottimo inizio.
Questa volta, anche se la prima stagione è finita da un po', parliamo del pilot di "I'm dying up here"
Ambientata duranti i primi anni 70, i veri anni d'oro dello stand up, e co prodotto da Jim Carrey che, cosa che non si può negare, conosce quel tipo di vita, la serie racconta la vita e i dolori di un gruppo di comici che lavorano ogni sera nello stesso club e cercano di sfondare.
Premessa semplice e, purtroppo, non capace di interessare tutti me compreso.
Però se tutta la serie è come il pilot allora lo spettacolo è assicurato
La serie infatti, nel primo episodio, non parla minimamente ed in maniera strettissima del lavoro dei comici ma tocca le vite di tutti i protagonisti più di una volta regalandoci un po' qui e un po' li la personalità di ognuno facendocela assaporare e preparandoci per altro.
In poche battute, sul finale, possiamo vedere una sorta di manifesto della serie in s'è che ci assicura la visione completa e senza censure di un gruppo di adulti che fanno i battuti e credono di risolvere i problemi ridendoci sopra salvo poi accorgersi di averli soltanto coperti.
Allo stesso tempo, questo passare di personaggio in personaggio, ci permette di conoscere tutto l'ottimo cast, attori giovani e non, altra grandissima sicurezza del prodotto di Showtime che decide, per di più, di utilizzare un attore come Sebastian Stan in un modo abbastanza anticonvenzionale.
Utilizzando un linguaggio diretto e anche abbastanza reale la serie parte senza molti fronzoli decidendo di puntare sui personaggi e non su una trama orizzontale cosa apprezzata quando si sa scrivere.
Il pilot di "I'm dying up here" è un vero gioiello.
Alla prossima!
#PlusOne
#ImDyingUpHere
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