lunedì 20 marzo 2017

The Amazing Spiderman 3 - Pezzi mancanti 3




Felicia è stanca ma soddisfatta.
Felicia torna a casa e si leva la maschera.
Felicia si riempie un bicchiere di vino e, seduta sul divano, decide di ripensare a tutto quello che è successo.
Non era passato molto tempo da quando il suo datore di lavoro, il giovane Harry Osborn, per colpa di una qualche malattia, almeno così dissero i giornali, era impazzito e, tramite un siero sperimentale, era diventata un mostro.
Non era passato molto tempo da quando l'uomo ragno, sempre colpa dei giornali, aveva deciso di metterlo in gabbia.
Felicia non sapeva da che parte stare, non l'aveva ancora capito: Harry si era sempre comportato bene con lei ma non si poteva negare che era impazzito e poi aveva comunque fatto una cosa imperdonabile.
Aveva ucciso una povera ragazza.
Anche lei lavorava alla Osborn e Harry aveva comunque deciso di ucciderla.
Perchè?

Felicia avrebbe deciso come muoversi quando sarebbe arrivato il momento: lo sapeva.
Lei, in qualche modo, sapeva sempre qualcosa del domani.
Da prima di entrare alla Osborn, da prima di aver compiuto la maggiore età, sapeva che avrebbe fatto qualcosa di grande, sapeva che sarebbe stata grande.
Suo padre, oh lo sapeva di suo padre: l'aveva sempre saputo.
Probabilmente era proprio per suo padre che lei aveva ficcanasato nella Osborn, in quella sala segreta e si era appropriata di quella tuta speciale.
Non aveva idea di che cosa potesse fare ma, in qualche modo, era attirata a sè in maniera particolare.

In breve tempo Felicia scoprì le caratteristiche della tuta, scoprì che poteva diventare invisibile e che poteva scalare i muri dei palazzi senza problemi.
Felicia scoprì che poteva fare tanto, davvero tanto solo indossandola.
Felicia Hardy non era più solo Felicia Hardy: aveva deciso di chiamarsi la Gatta Nera.
Da li il passo per diventare una ladra di appartamenti fu molto breve.

Felicia finì di sorseggiare il suo vino e, d'un tratto, le luci si spensero.
Tutte le luci della città fecero lo stesso.

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