giovedì 14 luglio 2016

Penny Dreadful - Solo alle persone tristi piace la poesia





Inizialmente questa recensione doveva solo essere dedicata alla terza stagione di Penny Dreadful tuttavia, dopo averci pensato un po', visto anche il fatto che Penny Dreadful non sarà più sui nostri teleschermi mi sono preso più tempo e ho deciso di scrivere su tutta la serie.

Cause once this land Was heaven on Earth
Green hills were all You could see
But now it's soot And steel and brick
So it looks more Like hell to me 
And each day brings More and more suffering
And each night is silence and fear 
And I wake To the sound of your voice
But you're not here
Why aren't you here?
So now I lay me Down to sleep
I pray the Lord
My soul to keep
Please let me die Before I wake
So the Lord My soul, can take
Then maybe I'll finally find you
Midst the beauty Of paradise
And you'll sing not of dying But living Wouldn't that be nice?
Wouldn't that be nice?

Finita l'ultima stagione ho letto su Twitter un commento che diceva: " La bellezza di Penny Dreadful è racchiusa tutta nell'opening dell'ultima puntata ".
Ecco, io non credo ci siano parole migliori per recensire e parlare ma, anche, presentare questa serie tv al pubblico.
Sin dal suo primo episodio la serie di Logan è stata una mosca bianca in un universo non nero ma, quasi del tutto, privo della bellezza, della poesia e della crudeltà che Eva Green e soci sono stati in grado di donarci.
Certo abbiamo visto vampiri, lupi mannari e streghe girare per le strade di Londra ma questo non ha impedito, in nessun modo, alla serie di donarci momenti di estrema dolcezza e tristezza, abbandonando la paura provocata dai mostri, avversari dei nostri eroi.
Che sia Vanessa o Ethan o Lily o anche il duro Sir Malcom: ognuno di loro si è perso almeno una volta, ognuno di loro si è ritrovato spezzato in un angolo e ognuno di loro si è lasciato cullare e ci ha cullato con la malinconica poesia di quegli anni.
Questa, per me, è stato davvero il punto forte di questa serie: il modo in cui è riuscito ad unire poesia e orrore in un unicum perfetto e mai noioso o retorico.

Oltre all'unire la poesia e l'orrore l'intera serie fa parte di quel piccolo insieme di prodotti che riuniscono personaggi creati da autori diversi ma che possono benissimo, per via di alcuni affinità, condividere un mondo e un universo.
Non so se mi sono spiegato ma pensate al film su Van Helsing con Jackman nei panni del famoso cacciatore di vampiri o a " La leggenda degli uomini straordinari " libera trasposizione del fumetto omonimo.
Ecco io chiamo questi film, sempre molto caciaroni ma per me molto affascinanti, mashupponi: proprio perchè riuniscono tantissimi personaggi diversi.
Penny Dreadful porta sullo stesso schermo, come fece " Van Helsing " tempo fa, Dracula e Frankeinstein, unendoli a Dorian Gray, già visto ne " La lega degli uomini straordinari ", e ad una serie di personaggi originali ispirati, più o meno, dalle opere di genere o dal famoso fumetto di Moore.

Tra i personaggi che spiccano possiamo trovare Vanessa Ives, il mostro di Frankeinstein e Lily, interpretata da una splendida Billie Piper.
Partendo dall'ultima, non per importanza, io direi di parlare di Lily: la Piper, famosa per il suo ruolo nel recente reboot del Doctor Who, indossa la maschera di una giovane donna che per guadagnare qualche cosa è costretta a fare la prostituta.
La ragazza, che inizialmente conosceremo con il nome di Brona, sarà un personaggio minore della prima stagione salvo poi, per determinati motivi che qui non spoilerò, diventare mano mano più importante e cambiare il suo nome in Lily: se volete piangere guardate il suo monologo nell'penultimo episodio della terza stagione.
Questa ragazza si merita solo una marea di premi.
Oltre a lei, a farci tirare fuori i fazzoletti più di una volta, abbiamo il mostro di Frankeinstein, John Clare: un uomo buono costretto a rimanere nell'oscurità per via di uno scherzo del destino.
Molti hanno provato a trasmettere allo spettatore la disperazione, il dolore e anche la solitudine del primo " zombi " della storia ma pochi ci sono riusciti così bene donadoci momenti alle volte molto dolci e altre volte molto violenti: questo perchè John Clare è si un uomo ma, come tutti gli uomini, è anche un mostro.
Ed infine abbiamo la vera protagonista della serie Eva Green, nei panni della splendida Vanessa Ives.
Vanessa è una donna tormentata, è il sogno e l'incubo di tutti gli uomini ed è la materia del contendere tra due delle più grandi entità di questo malinconico universo.
La seguiremo durante le sue " crisi " e nei vari tentativi di redenzione: ci affezioneremo a lei senza problemi e, magari, ce ne innamoreremo.
Eva Green, in definitiva, porta sullo schermo il suo personaggio migliore che è, anche, il filo conduttore di tutte le stagioni.

Magari tutte le stagioni non saranno sullo stesso livello, la prima è inferiore alla terza sicuramente, ma il tema centrale dell'intera saga, Vanessa, rimane sempre lo stesso riuscendo a non stancare li spettatore.
Certo, questo stesso tema non assicura una narrazione sempre interessante ma il tutto non è minimamente imputabile al cast dei personaggi principali ma alle scelte degli sceneggiatori che, durante le prime due stagioni, hanno deciso di non utilizzare nomi altisonanti contro i nostri protagonisti optando per personaggi si originali ma molto più semplici e quasi per niente temibili: un vampiro comunque contro il " mio " lupo mannaro rimarrà sempre un semplice pipistrello.
Credete che sia una coincidenza che l'unica stagione con un villan famoso sia la stagione migliore?
 
Il gruppo aveva bisogno di veri avversari e questi sono arrivati solo sul finale.
Penny Dreadful è una serie per coloro che amano l'horror e gli accoppiamenti strampalati ma è anche una serie per tutti coloro che si sciolgono davanti a dei sonetti d'amore malinconici.
Penny Dreadful ti entra nel cuore e, ora che se ne è andata, ci mancherà.

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Alla prossima!

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