venerdì 11 gennaio 2019

Suspiria (2019) - Ci piace


Difficile che il remake o il riadattamento, se preferite questa parola, di un film amato ed elevato a determinati livelli, quasi da leggenda, possa piacere ed essere accettato da tutti.
Questo "Suspiria" lo sa, è cosciente del problema e su stessa conferma di Guadagnino vuole essere un qualcosa di diverso, vuole omaggiare ma anche smarcarsi perché sino a quel punto non si può arrivare.
Non ci si può arrivare non perché lui non sia bravo quanto Argento ma perché parliamo di due autori diversi, di due periodi temporali lontani e di due idee di narrazione e messa in scena proprie.
Chiedere ad un autore di replicare il successo di un altro non solo è impossibile perché il primo è in qualsiasi modo inarrivabile per la sua diversità ma anche perché il secondo, se è un vero autore, non potrà mai rifare ciò che ha fatto un altro.

Guadagnino prende l'idea alla base dell'opera e della trilogia di Argento e la ridescrive, la richiama in certi momenti e la trasforma in altri.
Parliamo di un'altra madre, in un'altra città e di un'altra Susy insieme ad un'altra Sara.
Tutto accade diversamente e nulla è ciò che precedentemente aveva scritto e diretto l'autore romano.
Perché questo è ciò che si fa, per me, quando ti si chiede di fare un remake di un qualcosa di leggendario: tocca fare qualcosa di diverso anche se il tutto può non piacere.

Così siamo sempre in una scuola di danza ma questa volta Susy è più di una semplice ragazza di passaggio e le insegnanti ballerine sono più presenti di quanto lo erano precedentemente.
Abbiamo una struttura divisa in atti, capitoli che si chiudono, visivamente, dentro lo schermo e vanno a ricoprire piano piano tutto.
Una metafora dopo l'altra alcune chiare, più che altro quelle legate alla sessualità, e altre meno, non ho capito il perché dell'ultimo frame, tuttavia tutte funzionali alla storia e mai che queste spostino l'obiettivo dalla narrazione principale.
Abbiamo più di una sessione di ballo, perfette dal mio punto di vista, tutte funzionali alla storia e per muovere determinati personaggi in certi modi.
Anche qui, forse, si vede un autore: qualcuno che riesce a mettere tantissimo contenuto in una singola storia senza perdere il focus dal racconto principale.

Una vicenda lineare nella sua follia supportata da un cast di rilievo e che ha come vera mattatrice la Anastasia di "Cinquanta sfumature di grigio".
Una Dakota Johnson che per la prima volta mi dimostra di saper recitare, di essere brava sul grande schermo e di sapere quello che fa.
Una Johnson che, questa volta, non si lascia intimidire neanche dalla prova fisica richiesta da Guadagnino durante le sessioni di ballo.
Una Dakota a capo di un gruppo di attrici di ogni età insieme alla sempre perfetta Tilda Swinton a cui darei il mondo.
Questo "Suspiria" vive grazie alle sue interpreti e alle loro interpretazioni.

Mi sembra di dimenticare di dire qualcosa ma non credo ci sia modo di descrivere degnamente un film così.
Forse quando lo rivedrò e lo analizzerò per bene ci riscriverò qualcosa sopra.



https://www.facebook.com/tuttacolpadelleserietv/


Alla prossima!

#Cinema
#Suspiria2019

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