Testa di martello non era tranquillo.
Non era tranquillo quanto Kraven sperasse ma doveva arrangiarsi: Kraven voleva solo un vantaggio, anche se piccolo, e almeno quello era riuscito ad averlo.
I due "mostri" si trovavano per la prima volta uno davanti all'altro, tra di loro c'era un tavolo ma poco importava: erano nella stessa stanza.
Testa di martello aveva saputo dopo pochi giorni della presenza di Kraven in città mentre il cacciatore sapeva dell'esistenza del mafioso ancora prima di mettere piede nel suo appartamento a New York.
Ognuno sapeva dell'esistenza dell'altro e, per via dei loro affari, erano costretti ad incontrarsi.
Kraven aveva fatto la prima mossa, come il cacciatore che era, chiedendo un incontro con Testa di martello.
Il re del crimine era stato colto di sorpresa e aveva deciso di rispondere usando il suo appartamento come sede dell'incontro.
Ognuno sapeva cosa fare e come rispondere per le rime: era come se fosse una partita a scacchi mortale.
"Vorrei sapere il perché di questo incontro" chiese il padrone di casa all'ospite.
Kraven sorrise.
"Non prendiamoci in giro: io so chi sei e tu sai chi sono io.
Ognuno sa chi è l'altro e che cosa fa.
Ho deciso di chiederti un incontro perché sto per mettere le mani su questa città in qualche modo e so che la cosa potrebbe disturbarti quindi ti avviso: stammi lontano o sarà peggio per te".
Questa volta fu Testa di martello a sorridere.
"Perché dovrei?
No, spiegami perché dovrei ascoltare un uomo di cui pochi sanno qualcosa, perché dovrei dare retta ad una persona che non ha minimamente dimostrato di essere una possibile minaccia?
Spiegamelo e allora, solo allora, se la tua risposta sarà sufficiente ti ascolterò".
Kraven questa volta prima di rispondere si fermò, chiuse gli occhi e abbassato il capo rivoltò il tavolo che divideva i due uomini andando dritto alla gola d Testa di martello.
"Credi davvero che non sono una minaccia?
Credi che non possa uccidere te e tutti i tuoi uomini?"
Senza minimamente rispondere, dopo essersi velocemente ripreso dalla sorpresa, Testa di martello diede una testata fortissima all'uomo che lo teneva per la gola liberandosi così dalla presa.
Kraven si appoggiò al suo ginocchio per non cadere.
"Non farlo mai, non minacciarmi mai più".
Mentre i due uomini avevano iniziato a squadrarsi i vari sgherri che si erano portati dietro si puntarono subito le pistole contro: un gruppo contro l'altro.
Prima della fine, prima del momento peggiore i due capi banda fecero segno di abbassare le armi: avevano preso una decisione.
"Non ostacolerò le tue attività, tranquillo.
Sono solo venuto a dirti che qualcosa si muoverà e tu non potrai controllarla" disse Kraven.
"Fai quello che vuoi ma se solo proverai ad avvicinarti scoppierà una guerra: sei avvertito".
Kraven sorrise e prese la via per la porta.
Per ora la storia tra i due era chiusa, doveva occuparsi del ragno e della sua amica, ma prima o poi avrebbe rimesso le mani su quell'animale e allora sarebbe stato suo.
Nessun commento:
Posta un commento