mercoledì 29 marzo 2017

Trailer Reaction 10 - IT

Avrei voluto postare l'articolo un po' prima ma in America se la sono presa comoda e
Il teaser trailer di " IT " è arrivato solo ora. 
Ne vogliamo parlare?
L'avete visto?
Se non l'avete visto ve lo posto qui e poi vediamo che cosa ne penso.



 Ora l'avete visto?
Tolta la parte delle diapositive che non mi ha fatto impazzire l'avete vista la parte finale?
Quella non è per niente male.
Quella non è male e io spero che tutto il film non sia per niente male, spero che faccia davvero paura.
Come sa infatti chi segue il blog da un po' " IT " è stato il mio libro di lettura estiva, mi è piaciuto molto e vederlo al cinema, dopo non tantissimo, è una cosa che mi fa davvero piacere.
I ragazzini sembrano davvero tutti perfetti per la parte che gli è stata data l'unica incognita è IT stesso però vediamo.
Quel palloncino rosso fa il suo maledetto lavoro. 

Questo però era solo un teaser quindi per parlarne di più aspettiamo il trailer vero e proprio.

Prima di salutarvi vi invito a passare sulle nostre pagine affiliate: Telefilm Obsession: Planet of the happinessTraduttori Anonimi , The world of two fan girls, MA

Alla prossima!

#TrailerReaction
#IT

lunedì 27 marzo 2017

The Amazing Spiderman 3 - Pezzi mancanti 4


Le luci si spensero in tutta la città e Gustav sorrise come non aveva mai sorriso prima: Harry poteva anche essere pazzo ma non aveva sbagliato un colpo da quando aveva ideato il suo piano.
Tutto ciò che aveva detto aveva funzionato così come quest'ultima mossa: per svegliare un mostro bastava pungolarlo con un bastone abbastanza grande.

Electro dormiva da quando si era scontrato con il Ragno.
Il ragazzo era riuscito a metterlo ko, pensava di averlo eliminato ma nessuno può eliminare l'energia vera e propria: si può solo fermare, per poco.
Electro era stanco, spossato ma un movimento giusto l'avrebbe potuto svegliare in qualsiasi momento: Gustav riuscì proprio in quell'intento.

Il braccio destro di Harry Osborn fu l'unico a non muoversi quando il mostro in blu uscì fuori dalle rovine della centrale elettrica distrutta qualche tempo prima.
Tutti gli altri indietreggiarono ed Electro ruggì come un leone tenuto per troppo tempo in gabbia.

I Sinistri sei avevano finalmente preso forma.

venerdì 24 marzo 2017

Iron Fist - Un pugno non così tanto d'acciaio ma quanto basta






Come?
La recensione non è arrivata nel primo pomeriggio come avevo detto?
Si, lo so scusate: la primavera mi sta giocando brutti scherzi.

Comunque, accettate le mie scuse e partiamo direttamente con la recensione.
Come avete sentito nei giorni prima della messa in onda e come avete potuto vedere nel mio ultimo articolo, che trovate qui, " Iron Fist " è stato fortemente criticato dagli adetti ai lavori facendo preoccupare tutti i fan del personaggio e dell'universo Marvel Netflix.
La critica non ha dato quasi scampo ad un'opera che, come vedrete da questa recensione e come avete visto nel mio ultimo articolo, non è poi così male.

" Iron Fist " è l'ultimo tassello e l'ultimo personaggio che più avanti servirà alla compagnia di streaming per portare sullo schermo il crossover " The Defenders " ed è la serie che, teoricamente, dovrebbe avvicinarsi di più ai combattimenti altamente coreografici di " Daredevil " e al lato magico dell'universo Marvel già visto in " Doctor Strange ".
" Iron Fist " serve a rafforzare personaggi importanti per il continuo di questo universo e, allo stesso tempo, ha il compito di costruire più di un personaggio principale.
" Iron Fist ", di base, doveva essere una serie migliore di Luke Cage.
" Iron Fist " riesce a fare qualcuna di queste cose ma non proprio tutte.

Danny Rand è il primogenito di una ricchissima famiglia di NY, e in casa sua, oltre ai suoi genitori, vivono quelli che sono per lui i suoi fratelli adottivi Joy e Ward con il loro padre.
Il padre di Joy e Ward e quello di Danny gestiscono un'industria insieme, vicina per fatturato alle industrie Stark.
L'idillio familiare persiste sino a quando tutti i Rand non finiscono vittima di un incidente aereo facendo passare la compagnia nelle mani del padre di Ward e Joy e poi direttamente ai due ragazzi, alla morte del padre.
I due ragazzi guidano la compagnia sino al ritorno a casa di Danny che porterà più di un problema.
Danny infatti ritorna alla civiltà dopo anni di allenamenti, privazioni e torture, in qualche modo, e fa sin da subito fatica ad ambientarsi iniziando prima una battaglia legale con gli attuali proprietari e poi, sempre con loro, una difficilissima co proprietà dovuta alle differenti visioni del mondo.
Allo stesso tempo Danny non è più lo stesso bambino di un tempo, nei suoi anni di addestramento è diventato qualcos'altro, qualcun altro: Danny è diventato l'Iron Fist.
Arma vivente a tutti gli effetti, deve proteggere K' un Lun dagli attacchi esterni e eliminare la Mano, già vista in " Daredevil " ad ogni costo.
Per farlo cercherà l'aiuto di chiunque gli è vicino facendo cose che non credeva possibili.

Danny, come molti hanno già detto, è a tutti gli effetti l' Oliver Queen della Marvel: ha un disturbo post traumatico dovuto all'incidente che ha vissuto, è tornato a casa e a capo di una compagnia multimillionaria con un addestramento mortale nel suo curriculum ed è in bilico tra la sua vita da persona normale e la sua vita da supereroe.
Peccato che questa stagione di " Iron Fist " non abbia la stessa incisività della prima stagione di " Arrow " e il suo villan principale non sia così carismatico come lo splendido Malcom Merlin che tutti ricordiamo e che tanto aveva reso la vita difficile ad Ollie.
" Iron Fist " cerca di essere " Arrow ", volente o nolente, e purtroppo non ci riesce.
" Iron Fist " cerca di avere un villan simile al Kingping di " Daredevil " ma non lo ha.
" Iron Fist " cerca di emulare " Daredevil " con i suoi combattimenti di kung fu ma non ci avvicina propriamente.

Elencati questi piccoli difetti che secondo me ci sono, per il resto, " Iron Fist " è una serie tv sufficentissima.
Danny non sarà il protagonista più carismatico delle serie Marvel Netflix ma l'ho sicuramente preferito a Jessica Jones e il suo essere un bambino nervoso e incontrollabile è un'ottima idea di scrittura.
Colleen è una grandissima coprotagonista femminile peccato che poi tutto il resto del cast di nuovi comprimari non sia alla sua altezza e non riesca a superare un certo limite.
Sicuramente però le loro interpretazioni sono state salvate da un intreccio studiato e molto più divertente di quello di JJ e di Luke Cage: qui abbiamo più capovolgimenti di fronte e colpi di scena.

Il suo kung fu poteva essere migliore ma " Iron Fist " non è una serie da buttare.

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#Recensione
#IronFist
#Netflix

giovedì 23 marzo 2017

Perchè le critiche negative su " Iron Fist " hanno, invece, aiutato la serie?



" Iron Fist ", uscita una settimana fa, è l'ultima serie Marvel Netflix appartenente a questo micro universo che, a brevissimo, vedrà il suo culmine in " The Defenders ". 
Se Venerdì parleremo della serie in sè con la mia solita recensione oggi vorrei un attimo soffermarmi sulle critiche negative ricevute dal progetto prima della messa in onda online generale e del loro effetto sul pubblico.

Perchè ci sono state critiche negative?
A cosa si riferivano?
Come sono state accolte dal pubblico?
Sono state condivise?

Secondo varie riviste famose, neanche specializzate, a cui erano stati presentati i primi quattro episodi la serie non solo non presentava il suo elemento principale, il kung fu, ma risultava lenta e priva di quel carisma che era, in qualche modo, stato intravisto in " Luke Cage " o " Jessica Jones ".
Per di più la maggior parte dei personaggi era ritenuta debole e priva di qualsiasi caratterizzazione tangibile.
Tutti questi pareri negativi, usciti fuori solo da una visione dei primi quattro episodi, avevano messo in allarme i fan e sulla difensiva Finn Jones attore principale della serie.

Venerdì 17 Marzo però siamo tutti riusciti a mettere le nostre mani sulla serie e sorprendentemente, c'era chi come me già stava tremando per l'insuccesso di " Iron Fist ", la serie non si è rivelata così male come la critica sosteneva.
Il pubblico ha parlato e ha trovato " Iron Fist " più gradevole del previsto.
La peggior serie dell'universo Marvel Netflix si è rivelata non essere tanto male.
La peggior serie dell'universo Marvel Netflix si è rivelata essere migliore di quello che è per via delle critiche negative ricevute.

Come molte volte succede infatti un parere generale troppo negativo porta il pubblico a vedere un prodotto con aspettative molto basse, quasi negative e ritrovarsi poi davanti a qualcosa di buono, ne più ne meno, ne fa schizzare il valore più in alto.

" Iron Fist " non è un capolavoro, è semplicemente buona ma non è e non sarà mai quello schifo che hanno predetto i critici. 

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lunedì 20 marzo 2017

The Amazing Spiderman 3 - Pezzi mancanti 3




Felicia è stanca ma soddisfatta.
Felicia torna a casa e si leva la maschera.
Felicia si riempie un bicchiere di vino e, seduta sul divano, decide di ripensare a tutto quello che è successo.
Non era passato molto tempo da quando il suo datore di lavoro, il giovane Harry Osborn, per colpa di una qualche malattia, almeno così dissero i giornali, era impazzito e, tramite un siero sperimentale, era diventata un mostro.
Non era passato molto tempo da quando l'uomo ragno, sempre colpa dei giornali, aveva deciso di metterlo in gabbia.
Felicia non sapeva da che parte stare, non l'aveva ancora capito: Harry si era sempre comportato bene con lei ma non si poteva negare che era impazzito e poi aveva comunque fatto una cosa imperdonabile.
Aveva ucciso una povera ragazza.
Anche lei lavorava alla Osborn e Harry aveva comunque deciso di ucciderla.
Perchè?

Felicia avrebbe deciso come muoversi quando sarebbe arrivato il momento: lo sapeva.
Lei, in qualche modo, sapeva sempre qualcosa del domani.
Da prima di entrare alla Osborn, da prima di aver compiuto la maggiore età, sapeva che avrebbe fatto qualcosa di grande, sapeva che sarebbe stata grande.
Suo padre, oh lo sapeva di suo padre: l'aveva sempre saputo.
Probabilmente era proprio per suo padre che lei aveva ficcanasato nella Osborn, in quella sala segreta e si era appropriata di quella tuta speciale.
Non aveva idea di che cosa potesse fare ma, in qualche modo, era attirata a sè in maniera particolare.

In breve tempo Felicia scoprì le caratteristiche della tuta, scoprì che poteva diventare invisibile e che poteva scalare i muri dei palazzi senza problemi.
Felicia scoprì che poteva fare tanto, davvero tanto solo indossandola.
Felicia Hardy non era più solo Felicia Hardy: aveva deciso di chiamarsi la Gatta Nera.
Da li il passo per diventare una ladra di appartamenti fu molto breve.

Felicia finì di sorseggiare il suo vino e, d'un tratto, le luci si spensero.
Tutte le luci della città fecero lo stesso.

venerdì 17 marzo 2017

La timeline dei film degli X Men - Cosa è canon e cosa no?






Complice il cambio di registi, sceneggiatori e produttori tra un film e l'altro, l'intero universo cinematografico degli X Men è probabilmente l'universo condiviso con meno continuity interna, tra tutti quelli esistenti al momento.
Bryan Singer, regista e produttore dei primi due film, in un primo momento aveva seguito attentamente quella che al tempo era una trilogia salvo poi fare un passo indietro e lasciare il futuro dei mutanti Marvel ai dirigenti Fox, proprietari dei diritti, che in pochissimo tempo riuscirono a rilasciare una serie di film tremendi abbassando il valore dei mutanti nelle sale.
Xavier e soci però, impossibili da eliminare perchè ormai scolpiti nel cuore dei fan, tornarono sugli schermi, ringiovaniti, con il buonissimo " X Men First Class ", prequel della prima trilogia supervisionato, ancora una volta, da Bryan Singer nella veste di produttore.
Il successo della pellicola riporta la saga sui giusti binari portandoci prima " Wolverine L'immortale ", ambientato dopo la trilogia originale, e poi " X Men - Giorni di un futuro passato " prequel e sequel e reboot interno dell'intera saga.
La pellicola, diretta da Singer, celebra entrambe le generazioni degli X Men, viste nelle due trilogie, e si pone come obiettivo principale quello di eliminare tutti i problemi di continuity della serie resettandola completamente.
L'operazione va a buon fine e ci lascia, al momento, con altri due film ambientati in questa nuova timeline " X Men - Apocalypse " e " Logan ".
Purtroppo i troppi film e DOFP non risolvono davvero tutte le questioni legati alla timeline lasciando molti punti poco chiari quindi perchè non ne parliamo un po' ?
Cercherò di essere il più chiaro possibile ma, essendo la materia non molto chiara, ammetto che l'errore è dietro l'angolo quindi se sbaglio correggetemi.

La timeline originale vede i primi tre film degli X Men uno dietro l'altro senza problemi.

TIMELINE ORIGINALE

X MEN 1 - X MEN 2 - X MEN 3

TIMELINE CON I FILM DI WOLVERINE E IL PREQUEL PRIMA DEL REBOOT

ORIGINS PARTE 1 - FIRST CLASS - ORIGINS PARTE 2 - X MEN 1 - X MEN 2 - X MEN 3 - L'IMMORTALE

Questa timeline potrebbe essere perfetta se non ci fossero problemi di continuity tra Origins, First Class e il primo film degli X Men.
Questo porta la Fox a scrivere e produrre, come abbiamo detto, " X Men - Days of future past " che si pone come obiettivo quello di aggiustare tutti i problemi di logica nei film passati.
Purtroppo la pellicola ne crea altri, Bolivar Trask per fare un nome, salvo poi azzerarne la maggior parte cancellando tutto ciò che accade dopo il passato narrato in DOFP.

NUOVA TIMELINE

ORIGINS PARTE 1 - FIRST CLASS - DOFP - SPEZZONE NEL FUTURO DI DOFP

Dopo DOFP rimangono in canon senza cambiamenti la prima parte di Origins, quella che ci mostra la sua infanzia e la sua prima età adultà prima di incontrare Striker, First Class, la parte nel passato di DOFP e il breve spezzone di futuro alla scuola di Xavier che vediamo sul finire della stessa pellicola.
Tutti i film originali degli X Men e le varie avventure di Wolverine, tolta la prima parte di Origins, o non sono avvenute per niente o non sono avvenute come le abbiamo viste.
La nuova timeline, dopo l'uscita di DOFP, ha ricevuto due nuove aggiunte dando forma, attualmente, alla nuova timeline canon dell'universo cinematografico degli X Men.

NUOVA TIMELINE CANON

ORIGINS PARTE 1 - FIRST CLASS - DOFP - APOCALYPSE - SPEZZONE NEL FUTURO DI DOFP - LOGAN

Tutto qui questa dovrebbe essere la timeline definitiva su cui fare riferimento. Ripeto se avete qualche appunto o correzione sono pronto a starvi a sentire.

PS: Chiaramente " Deadpool " è fuori da questo universo per il suo stile metanarrativo.

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Alla prossima!

#Editoriale
#XMen
#XMenTimeline

giovedì 16 marzo 2017

Perchè sono contro ai finali multipli nelle serie Netflix





Qualche giorno fa è iniziata a circolare su internet la notizia secondo cui Netflix si stia interessando alla possibilità di creare serie tv con più di un finale dando quindi la capacità al pubblico di cambiare, con un click o un tasto, il corso di una storia.
Sempre sul pezzo, quindi, la compagnia d'intrattenimento americana che dopo aver rivoluzionato la fruizione delle serie televisive, mettendole online in maniera completa, ora sembra stia cercando di cambiare radicalmente il modo di pensare e di vivere una storia.

La scelta di Netflix ha trovato, in pochissimo tempo, il parere positivo dell'utenza smaniosa di provare questa nuova funzionalità capace di rivoluzionare la visione di una serie e di renderla, in poco tempo, interattiva.
Questa mossa, se fosse ufficializzata e messa in pratica, andrebbe ad accontentare tutti quei fan e spettatori che, negli ultimi tempi, grazie ad internet si sono trovati sui vari social a scagliarsi contro determinati prodotti d'intrattenimento per via di finali o poco soddisfacenti o lontani dal gusto della maggioranza.
Difficile dimenticare il caos mediatico dovuto al finale di " How I Met Your Mother " o l'attacco da parte di tantissimi videogiocatori alla casa produttrice di " Mass Effect ", videogioco famosissimo, che con il suo finale aveva lasciato così tanto l'amaro in bocca ai fan che, in poco tempo e a suon di insulti e lamentele, sono riusciti ad avere un finale corretto e modificato.
Insomma, in un' era in cui un gruppetto, se ben organizzato, ha più libertà di parola della maggioranza  ed è capace di far valere il suo punto di vista sopra a quello di chiunque altro, Netflix pensa che l'unico modo per evitare qualsiasi problema sia dare più di un finale.

Se questo ragionamento, tecnicamente e molto semplicemente, è giusto e, sicuramente, potrebbe essere un ottimo modo per aumentare i propri profitti la mia anima da sceneggiatore non è minimamente d'accordo con la possibile rivoluzione del colosso dello streaming.
La mia anima da sceneggiatore non è minimamente affascinata da questa possibilità.
Chiariamo, io sono il primo ad impazzire per i videogiochi o per qualsiasi prodotto che mi dia la possibilità di percorrere più strade ma non sono per niente pronto a vivere in un mondo in cui tutte le serie tv, quelle Netflix almeno, sono costrette ad avere un finale alternativo, un'altra via possibile e tutto il potere è nelle mani dello spettatore.

Io, da sceneggiatore, non voglio dover scrivere una storia senza un finale unico.
Non voglio dover creare un lieto fine per accontentare qualcuno.
Non voglio perchè, da che mondo è mondo, una storia ha un inizio, uno svolgimento ed una fine.
Tutto li, ne più ne meno quindi perchè dovrei aggiungere qualcosa in più?
Perchè dovrei cambiare qualcosa se la storia è mia e piace alla produzione e a chi me la distribuisce?
Perchè non vi può star bene una storia che parte dal punto A e arriva al punto B senza per forza avere un punto C e D?
Non capite quando tutto questo non solo possa svilire la novità del finale multiplo ma, allo stesso tempo, renda impossibile il lavoro dello sceneggiatore e svilisca completamente la sua figura e la idea iniziale?

Non tutte le storie devono avere un finale alternativo o un'altra via.
Alcune storie sono belle proprio perchè iniziano e finiscono come sono state pianificate, anche se non rientrano nei vostri gusti.

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#Editoriale
#Netflix

lunedì 13 marzo 2017

The Amazing Spiderman 3 - Pezzi mancanti 2




Da quando Peter si era scontrato con il Dr. Kafka era diventato estremamente debole e tutti i suoi riflessi erano rallentati.
L'uomo l'aveva avvicinato, l'aveva toccato e utilizzando i suoi guanti sembrava che gli avesse succhiato via l'energia vitale.
Peter si era alzato frastornato, aveva ritrovato l'equilibrio a tentoni e appena ci era riuscito si era rimesso subito in marcia seppur debole.
Peter non era riuscito a fare nulla di particolare, per via della stanchezza, e così, appena aveva visto una figura in nero entrare in una finestra di un appartamento aveva deciso di intervenire: doveva levarsi la stanchezza di dosso in un modo o nell'altro.

Al buio il ragazzo iniziò a muoversi in silenzio, per fare un sopralluogo, e appena trovò la figura in nero china su dei cassetti di una camera da letto, iniziò subito con i suoi soliti sfottò: " Hai perso la chiave per entrare amico? ".
La figura in nero istintivamente alzò la testa e poi attaccò subito il ragno con un calcio alle gambe.
Peter saltò all'indietro e, ricaduto sui suoi piedi, attaccò con una serie di pugni l'avversario.
Quello, in poche mosse, schivò i pugni dell'eroe e con una singola mossa lo buttò a terra: Peter non si era ancora ripreso dall'attacco di Kafka.
Il ragazzo, ancora frastornato, si rivolge alla figura: " Chi diavolo sei? ".
Quella rispose: " Chiamami Gatta Nera tigrotto ".
Con un occhiolino la figura in nero si svelò essere una donna e con un singolo calcio in faccia mise a dormire l'Uomo ragno.

Peter, con tutte le difficoltà del caso, appena a ripresosi uscì dalla casa e ritorno nella sua tana scoprendo, tramite la tv, che Gargan era appena stato liberato da una serie di personaggi, quantomeno, bizzarri a detta della giornalista che si stava occupando del servizio.
Qualcuno si era messo contro di lui, questo, fu l'ultimo pensiero di Peter prima di cadere in un sonno profondissimo.

sabato 11 marzo 2017

Carne mia - Sangue chiama sangue?


La famiglia, il sangue, per chi è siciliano o, quantomeno, risiede al sud è un qualcosa di sacro.
La famiglia, come il padre e la madre, vanno sempre onorati.
Il sangue non è acqua e a chi è carne della tua carne tu non dovrai fare nessun male.
Il marito e sua moglie devono rispettarsi e devono proteggere i propri figli che, a loro volta, devono proteggersi a vicenda e quando loro stessi avranno delle creature ognuno chiederà e guarderà per un consiglio al più grande.
Una famiglia si compone in questo modo, una famiglia funziona in questo modo e i membri di una famiglia non dovranno mai farsi del male.
Funziona così, forse dovunque o forse solo al sud, ma funziona così perchè è così da sempre e così sarà per sempre.

Su questo sistema, su questa morale comune Roberto Alajmo decide di sviluppare il suo ultimo libro, " Carne mia ", ambientato prima in Sicilia, a Palermo, e poi in Spagna scegliendo come protagonisti della sua storia proprio una famiglia di umili origini siciliane proprietaria di un banco della frutta.
Persone semplici, felici e, per un po', lontane da qualsiasi tipo di guaio costrette dalle circostanze a farsi carico di responsabilità troppo grandi, per alcuni, che metteranno a dura prova i loro legami.
Non perchè si troveranno davanti a problemi insormontabili, questo no, ma perchè ogni qual volta si è costretti a cambiare non sai mai come la gente agirà.
Non sai mai chi sarà la persona più responsabile e non sai mai chi, invece, farà il contrario.

Alajmo scrive di una vita dura, piena di sacrifici ma felice perchè, alla fine, la vita è proprio questo.
Alajmo scrive della vita vera sino alle sue estreme e anche stupide conseguenze.
Alajmo scrive di persone vere e proprie, senza fronzoli e senza addolcire la pillola regalandoci, sin dalle prime pagine, scene dure e non adatte a tutti.

Scene dure e crude con quattro personaggi principali, una singola famiglia, e con una scelta capace di spezzare in due un uomo e, paradossalmente, di creare un'ulteriore famiglia.
Nessuno è senza peccato nel libro di Alajmo così come nella vita.

Sei un buon padre?
sei un buon fratello?

Alla prossima!

#LaLettura
#CarneMia

mercoledì 8 marzo 2017

SONIC fa BOOM a terra




 
A detta di molti il videogioco fa cagare, io non ci ho giocato ma secondo fonti autorevoli " Sonic Boom " non è un bel videogioco.
Ci sta.
Ci può stare benissimo.
I videogiochi non possono essere sempre dei capolavori soprattutto quando il protagonista è un personaggio leggendario e ha tantissimi titoli al suo attivo.
Un BOOM, se mi passate la battuta, non è un vero problema.
Magari lo studio che lo ha prodotto non avrà più niente di importante in mano ma potrà comunque sopravvivere.
Di " Sonic Boom " però, purtroppo, esiste anche un cartone.

Io che esisteva un cartone di " Sonic Boom " non lo sapevo.
Non ne avevo la minima idea.
Certo, magari neanche tu che stai leggendo questo articolo eri a conoscenza della sua esistenza ma io cerco sempre di tenermi informato, di capire e, in questo caso, non capisco.
Non capisco perchè se fosse solo una manovra commerciale per sponsorizzare il gioco ci sarebbero pochi episodi invece, di questa serie, ne sono usciti cinquantadue e diciassette sono in arrivo.
Cinquantadue episodi per un cartone tratto da un videogioco che non ha avuto il minimo successo.
Perchè?
Di " Rick e Morty " stiamo ancora aspettando la terza stagione mentre di sto aborto abbiamo quasi otto stagioni in pratica.
Si, mi avete sentito bene: questo cartone è un aborto.
È un aborto perchè io l'ho visto e, preso dal disgusto e dalla curiosità, ho dato un occhio alla sinossi degli altri cinquanta episodi.
Dio.
Dio mio il dolore.
Dio quanto mi ha fatto male il cervello.

Io, da ragazzino, non sapevo chi fosse Sonic, non ne avevo la minima idea.
Sono nato nel 96 e per molto tempo non uscirono grandi giochi dedicati al porcospino blu degni di nota così l'unico modo che mi rimaneva per conoscere questo fantastico personaggio era la serie animata " Sonic X ".
Non so cosa pensi la gente di questa serie ma non era male, a me piaceva, la storia era interessante e Sonic aveva una buona caratterizzazione come tutti gli altri comprimari.
Un cartone solido, divertente e alla portata di tutti.
Un cartone vero.
Un cartone che non è " Sonic Boom ".
Sonic, in " Sonic Boom ", non salva nessuno e non risolve nessun problema.
Sonic, in " Sonic Boom ", vive la sua vita di tutti i giorni.
Sonic è uno stronzo e i suoi amici sono tutti storditi.
Tutti.
Nessuno escluso.
Non ci sono minacce imminenti ma problemi condominiali, non scherzo, e una BOY BAND.

Dove cazzo andremo a finire?

Alla prossima!

#SonicBoom
#Netflix

lunedì 6 marzo 2017

The Amazing Spiderman 3 - Pezzi mancanti 1





Gustav entrò nell'ascensore, premette il pulsante e, mentre l'ascensore scendeva, si pulì la sua giacca dalla polvere con una secca scrollata.
L'ascensore arrivò al piano stabilito, nel rifugio creato dal padre di Harry, e Gustav uscì sorridendo dal mezzo andando incontro ai suoi nuovi uomini.

Mac Gargan, quello che a breve sarebbe diventato qualcos altro, era in difficoltà, su un letto, aiutato dall'uomo migliore che Gustav aveva in quel momento: Rhino.
Russo, criminale di piccolo taglio, e completamente pazzo ma fedele se eri capace di garantirgli qualcosa che gli serviva.
Gustav gli aveva dato l'armatura e gli aveva promesso che insieme avrebbero schiacciato il ragno: l'accordo era concluso.

I due scagnozzi stavano ancora litigando quando Gustav li fermò battendo le mani: " Buoni ragazzi, state buoni e mettetevi i vostri costumi: è arrivato il momento di prendere l'ultimo uomo che ci manca ".

venerdì 3 marzo 2017

Special Animation 4 - Trollhunters





Dopo tanti, tanti anni di nulla più assoluto nel mondo dei cartoni negli ultimi tempi qualcosa ha iniziato a muoversi e il panorama televisivo si è ripopolato di piccoli capolavori, magari non per tutti ma comunque di indubbio valore.
" Adventure time " ha dato il via a questa massiccia rinascita che ha visto, più avanti, " Gravity falls " e, adesso, " Trollhunters ".

Nato dalla mente e da un libro di Del Toro, regista e scrittore, " Trollhunters " viene comprato e prodotto da Netflix che, mette online, nel mese di Dicembre solo la prima parte della serie, composta da ventiquattro episodio lasciando al futuro la seconda tranche.
La serie, completamente differente e per il momento senza nessun collegamento con il libro originale, racconta di Jim e dei suoi amici che, dopo l'elezione del ragazzo a Trollhunter, cacciatore di troll, si ritrovano a dover affrontare minacce e mostri fantastici anche a costo della loro stessa vita.
Una vita complicata dagli avvenimenti della serie ma anche arricchita che presenta personaggi tridimensionali e intelligenti.
Tutto ha un senso e nulla accade senza un motivo o per il semplice motivo di essere random come molti cartoni di ora.

Difatti, come tutti i lavori del regista messicano anche questa serie affonda le sue radici nel folklore e nelle leggende avvicinando i giovani protagonisti a mostri amichevoli e non e mettendoli in situazioni sempre più strane pur mantenendo una buona dose di ironia.
Che sia un vulcano affamato o un mago senz'anima Del Toro crea personaggi fantastici e spaventosi, ognuno con la sua  storia e le sue motivazioni ricreando una mitologia indipendente rimescolando una serie di elementi presenti nella nostra realtà e nelle nostre leggende.

Certo magari il ragazzo o l'adulto non troverà la vena horror dell'autore messicano pienamente espressa ma sicuramente l'atmosfera dei suoi film si sente tutta.
Un'atmosfera gotica assolutamente visibile nel desing e nelle scelte stilistiche di tutta la serie dalle creature ai nostri stessi protagonisti molto lontani dai soliti personaggi dei cartoni e più vicini alla gang di ragazzi eroi in " Buffy l'ammazzavampiri ".

Credetemi se volete qualcosa di diverso " Trollhunters " fa per voi.

Alla prossima!

mercoledì 1 marzo 2017

Al futuro




Più una persona va avanti e più si guarda indietro a ciò che hai fatto, ai motivi per cui l'hai fatto e a cosa è capitato dopo.
Sei contento ma, per forza di cose, il sorriso si trasforma un po', solo un po', in una smorfia perchè potevi fare altro e, soprattutto, anche di meglio.

Nel mentre ti guardi intorno, capisci che puoi fare tante altre cose e che puoi migliorarti anche li, anche con nuovi strumenti.
Non sai come andrà, non sai come finirà ma sai che vuoi fare di più, davvero di più.
Ho iniziato questo blog più per gioco che per altro, poi ho cercato di renderlo più professionale con aggiunte, modifiche e miglioramenti.
Un po' ci sono riuscito e un po' no.
Nel mentre ho cercato di farmi spazio in altri posti, in altri momenti con cose diverse riuscendoci e non riuscendoci.

Ma perchè fermarmi?
Perchè non continuare a provare cose nuove cercando di migliorarsi e di creare un prodotto di qualità?
Ci sto provando.
Incrociate le dita per me.

Alla prossima!