lunedì 31 ottobre 2016

Speciale Halloween - La saga di Saw






Halloween per me è sempre stata una festa particolare.
In un modo o nell'altro ho sempre amato gli horror e nel mio piccolo la festeggio quasi quanto fosse Natale: ecco il perchè di questo articolo speciale.
Un anno fa parlai degli adattamenti in live action di Piccoli Brividi e quest'anno, anche perchè Netflix ha deciso di levarli dal catalogo, mi sono riguardato tutta, o quasi, l'intera saga di Saw l' Enigmista che nel 2017 ritornerà al cinema con un nuovo capitolo.
Quindi diamo uno sguardo a Saw parlando del suo successo, del suo fallimento, di cosa a significato per me e del suo, possibile, futuro.

Ho sempre trovato la saga di Saw stranamente attraente per qualche motivo.
Mia madre, facilmente impressionabile, era uscita dalla sala abbastanza schifata urlando che il film non aveva senso: mia madre si sbagliava, ma lo capì solo più avanti.
Vidi quello stesso primo episodio quand'ero ragazzino e la conclusione shock dell'intera pellicola, a mio parere una delle migliori del cinema ancora, mi colpì così tanto da rendere, per me, il film un piccolo cult.
Il twist finale e la durezza del film non colpirono solo me tant'è che da quel piccolo successo la Lionsgate, casa di produzione della pellicola, decise di creare un vero e proprio franchise con tanto di videogame, due episodi usciti, e due edizioni di un reality su MTV.
La Lionsgate decise di affidarsi ad una trama orizzontale sapientemente scritta dalle mani di James Wan, autore che poi troverà la sua vera fortuna con Insidious e The Conjuring, e ad una quantità infinita di sangue e trappole mortali che divennero presto il marchio della serie stessa.

Una serie capace di fatturare milioni ma incapace di rinnovarsi andando avanti di film in film.
Difatti se i primi tre capitoli della serie sono un continuo di sperimentazioni e di finali più o meno riusciti il livello dell'intera saga inizia a calare andando sempre più avanti e allungando, purtroppo di cose, il brodo in una maniera imbarazzante.
L' Enigmista, per volere di trama, perde il suo ruolo centrale e gli sceneggiatori mettono sotto la luce dei riflettori personaggi imbarazzanti che davanti alla macchina da presa non riescono davvero a tirar fuori una bella scena che sia una.
Il plot originale e variato, giustamente, dei primi tre film viene continuamente riproposto per i capitoli successivi, questa volta senza variazioni di sorta viziando tremendamente la formula e rendendo il plot twist finale una barzelletta e non un qualcosa di shockante.
Quella trama orizzontale che tanto riusciva a regge nei primi tre film risulta cadere piano piano nel ridicolo venendo tremendamente appesantita e sorprendendo solo nell'ultimo capitolo con un colpo di scena magari forzato ma comunque di grandissimo impatto.
Il sangue continua a scorrere a fiumi ma a meno che non siate amanti del gore più spinto allora le scene di tortura perderanno presto il loro fascino: diventano troppo gratuite.

Saw, nel 2017, tornerà con un nuovo capitolo di cui nessuno sa niente.
Il sottotitolo sarà Legacy il che fa pensare che ci sia qualche nuovo collegamento con la trama orizzontale della serie originale.
Sarà una mossa giusta?
Un ennesimo appesantimento della storia principale non la renderà solo più ridicola?
Certo magari mi sbaglio, magari si parlerà semplicemente di un emulo di Saw ma in quel caso l'intero film non verrebbe un po' svilito?
Che importanza potrebbe avere?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Se posso darvi un consiglio guardate i primi tre film, magari anche il quarto, e avrete una degna conclusione dell'intera vicenda.

Alla prossima!

#Saw
#Speciale
#SpecialeHalloween

domenica 30 ottobre 2016

Come avrei scritto 3 - Suicide Squad parte 2





Se volete riprendere la prima parte della riscrittura o anche l'articolo dedicato a Batman V SUPERMAN vi rimando a questa stessa rubrica.

Il computer aperto dalla Waller ci porta nei pressi di Gotham con un elicottero che lascia l'intera Task Force X, tranne Harley Queen, a piedi e poi riparte.
Rick Flag si gira e ricorda le regole agli uomini che sono con lui: chiunque cerchi di scappare, attenti alla sua vita o faccia qualcosa che non deve vedrà la sua testa esplodere.
Tutti i membri della squadra hanno un esplosivo collocato nel collo telecomandato sia da lui che dalla persona che comanda l'intera operazione a distanza.
Se la missione andrà a buon fine e nessuno farà qualche idiozia ci sarà un generale sconto della pena.
Nessuno dei membri del gruppo è contento ma tutti sono costretti ad accettare.
Flag chiede a Deadshot e a Boomerang di portarla fuori e vediamo che i due rialzano una Harley Queen legata da delle catene e impossibilitata a muovere le mani: è stata portata qui, come esca, contro la sua volontà perchè non vuole aiutarli a catturare il Joker.
Mentre il gruppo si mette in marcia, Deadshot chiede a Harley perchè non è bastato l'esplosivo per convincerla e lei dice che si sarebbe anche fatta esplodere la testa per stare con il suo budino.
Boomerang le da della pazza e lei risponde cercando di morderlo.
Diablo rimane al fianco di Flag abbastanza silenzioso ed è proprio il colonnello a iniziare a parlare: scopriamo che i due si conosco e che è stato proprio Flag a catturare Diablo e a volerlo nella Task Force X.
Diablo chiede il perchè a Flag e l'uomo gli risponde che vuole vedere se è capace di guadagnarsi il Paradiso.
Il gruppo viene attaccato da una serie di uomini del Joker che però vengono quasi subito messi ko da Boomerang e da Deadshot mentre Harley ride contenta.
Purtroppo vari soldati sono stati uccidi mentre Flag stava per morire ma Diablo lo salva all'ultimo dicendo che l'ha fatto solo perchè altrimenti gli avrebbero fatto saltare il cervello.
Il secondo attacco è da parte di un cecchino ben addestrato che colpisce vari soldati alla testa e alla gamba Boomerang salvato da Harley che lo trascina via.
Deadshot viene mandato da Flag a uccidere il cecchino, essendo lui stesso un cecchino, e tra i due uomini lo scontro è molto acceso, con Deadshot che rischia anche la morte ma Boomerang si vendica del cecchino uccidendolo con la sua arma tipica.
Mentre Deadshot entra in netto contrasto con Flag, Boomerang chiede ad Harley perchè l'ha salvato e la ragazza gli dice semplicemente che trova simpatico.
L'intero gruppo, rimasto ormai con i membri principali, si avvicina, nel finale ad una chiesa in rovina dove il Joker gli da il benvenuto insieme ad un gruppo di uomini.
Qui scopriamo che Harley era già riuscita a liberarsi durante l'attacco del cecchino e, mentre il segnale della Waller va e viene rendendo la comprensione degli eventi impossibile, la ragazza colpisce e mette ko Flag.
Il gruppo a questo punto viene messo sotto tiro dagli uomini del Joker con il pagliaccio che chiede agli altri se vogliono unirsi a lui o morire.
L'intero gruppo, guidato da Deadshot, accusa il Joker di essere un assassino psicopatico e di non volersi legare a lui dicendo che qui tutti hanno un codice d'onore tranne lui.
Flag viene rimesso in piedi da Deadshot e Rick racconta come Harley sia finita in prigione: Batman era riuscito a rintracciare la coppia di criminali ma, nello scontro, il Joker era fuggito lasciando consapevolmente Harley incosciente dopo un colpo dell'uomo pipistrello.
Joker aveva abbandonato Harley.
Harley quindi attacca a sorpresa il Joker mentre l'intero gruppo mette ko gli uomini del pagliaccio.
Il Joker viene imprigionato e l'intero gruppo torna a casa vincitore con la Waller che ha acquistato il permesso di andare avanti con la sua operazione dall'esercito.

Nella scena dopo i titoli di coda Batman si incontra con la Waller.
I due hanno un confronto dove la donna accusa il pipistrello di essere stato assente di recente e con Batman che le dice che era impegnato a formare una nuova squadra ma che ha seguito da vicino la sua Task Force e che presto, molto presto, la costringerà a chiudere baracca e burattini se non lo farà lei stessa.

Questa è la mia riscrittura della sceneggiatura di Suicide Squad in continuity con Superman e Batman V Superman.
Spero vi sia piaciuta, noi intanto ci vediamo domani con lo speciale di Halloween e il primo Mercoledì di Novembre per la scrittura dei nuovi film DC in arrivo.

Alla prossima!

#SuicideSquad
#ComeAvreiScritto

sabato 29 ottobre 2016

Come avrei scritto 2 - Suicide Squad parte 1



Qualche tempo dopo l' uscita di Batman V Superman scrissi una mia rielaborazione della sceneggiatura di cui vado ancora molto fiero.
Vedendo l' ultimo film della DC, Suicide Squad, mi sono reimbattuto nello stesso problema del suo predecessore secondo me, la sua cattiva scrittura, e quindi ho deciso di divertirmi un po' mettendo mano anche alla sceneggiatura di questo incubo oggi e domani, giusto per far uscire un articolo ogni giorno sino a Lunedì.
Visto che queste riscritture mi divertono molto durante la prima settimana di Novembre scriverò un articolo dedicato ai prossimi film DC mettendo in chiaro cosa, secondo me, debba esserci nel film e cosa no.
Detto questo, passiamo all' azione.

Questo Suicide Squad è il terzo film dell' universo cinematografico DC dopo il mio Batman V Superman, che potete trovare in questa stessa rubrica, e dopo il Superman di Zack Snyder che non riscriverò perchè è il primo film appartenente a questo universo.

I fatti del primo Superman e di Batman V Superman hanno scosso il mondo e l' opinione pubblica: i meta umani sono pericolosi e il governo non ha una vera e propria idea su come muoversi per fermarli.
La gente ha paura dei meta e non si fida più del governo.
Amanda Waller, già finanziata e supportata dalla senatrice Finch in Batman V Superman, si ritrova, d' un tratto, senza più fondi pubblici e quindi è costretta a richiedere un aiuto a generali dell' esercito molto influenti.
Amanda presenta ad una cena la sua idea, la Task Force X, e tutti i criminali appartenenti a questa squadra speciale: Deadshot, Harley Queen, Captain Boomerang e Diablo.
Questi quattro criminali verranno guidati in missioni super segrete di stampo militare da un commando di soldati scelti comandati da Rick Flag, colonnello dell' esercito pronto a tutto per di eseguire gli ordini.
Questi cinque personaggi vengono presentati mano mano dalla Waller, in un montaggio, che butta i loro fascicoli sul tavolo seguiti poi da una serie di immagini dove ll vediamo in azione con un voice over della donna.
I colonnelli sono scettici ma Amanda ride.
Sapeva che avrebbe avuto questa reazione quindi si era preparata.
La squadra è già fuori per la sua prima vera missione, una missione che mostrerà il valore del suo team: la Task Force X è alla ricerca del Joker.
L' assistente di Amanda, Julian Moore interpretata dalla Delevigne, mette un computer sul tavolo in cui vediamo lo streaming della missione.

A domani per il proseguimento..


Alla prossima!

#ComeAvreiScritto
#SuicideSquad

venerdì 28 ottobre 2016

Halt and catch fire 3 - Arrivati al successo e oltre





Spero di riuscire a farmi perdonare il ritardo di questa recensione mettendoci un po' più di emozioni

Abbiamo tutti quell'amico che non ricordiamo quando e come abbiamo conosciuto, che nessuno dei nostri amici vuole incontrare perchè è ritenuto strano o noioso.
Abbiamo tutti un amico del genere, una persona che ci affascina tremendamente, che sotto una superficie fredda è un mare di emozioni diverse e che se solo venisse ascoltato stupirebbe tutti.
È quell'amico che non viene invitato a nessuna festa, di cui nessuno parla e che, arrivate ad un certo punto vorreste pure vedere solo voi tanto gli altri non vi ascoltano.
Halt and catch fire è quell'amico, Halt and catch fire, arrivato alla sua terza stagione e in procinto di portarne una quarta finale, è quel capolavoro di cui nessuno parla, purtroppo.
Tre anni fa, quattro persone, due uomini e due donne, decidono, non più sopportati dalla loro azienda, di prendere armi e bagagli e di portare un nuovo modello di pc al Comdex sfidando la sorte e mettendosi in gioco.
Prima di questo questi quattro, una donna in carriera ma insoddisfatta, un genio incompreso, un tecnico abilissimo e un affarista problematico, perdonate le mie approssimazioni, ci avevano mostrato il mondo informatico dei primi anni ottanta, si erano scontrati e avevano collaborato allo stesso progetto.
Si erano feriti a vicenda ma erano anche riusciti ad amarsi.
Un anno fa questi quattro si erano reincontrati, ognuno aveva vissuto e sperimentato il successo a suo modo e, oltre ad avere cambiato l'ambiente in cui i personaggi si muovevano, lo scontro si era spostato più in alto, era diventato più velenoso e personale portando, nel finale della stagione, ad un cambiamento ancora più grande ad un'ulteriore maturazione dei personaggi e ad un loro ingresso in una vita più adulta.
Una vita più adulta ma non del tutto ci aspetta in questa stagione, altri scontri e altre trasformazioni sino ai due episodi finali .
Sino a quel salto temporale di quattro anni che ci mostra le vite di tutti cambiate e che ci presenta un futuro " uguale al presente solo più stanco ".
Un futuro, dei personaggi e un progetto adulto, consapevole e tremendamente interessante.
Arrivati a questo punto, arrivati a questa perfezione tecnica e di scrittura, perchè è questo ciò di cui stiamo parlando, credo sia possibile non parlare di questa ma preferirei concentrarmi sui personaggi, sulla loro crescita, le loro storie e le emozioni che portano avanti.
Loro sono la colonna portante dello show.

Regardless, I am done waiting.
Gordon è il primo personaggio da cui vorrei iniziare, è quello meno sviluppato in queste ultime due stagioni, anche per via del suo peso nella prima, ma è il collante tra tutti gli altri personaggi.
È il marito di Donna, l'amico rivale di Joe e il confessore di Cameron.
È qualcuno che si può sempre contattare, è il personaggio più buono della storia e quello di cui fidarsi perchè non ha mai un secondo fine.
Ha ormai perso il suo fortissimo complesso di inferiorità nei confronti degli altri due e si accontentato di sè stesso, si è accettato.
È il personaggio più adulto già durante questa terza stagione, è colui che è arrivato ad una chiusura del cerchio prima di tutti ed è quello che ha perdonato ed è andato avanti, anche con la moglie.

We both did things we're not proud of and if we could turn back the clock I'm sure we'd do it differently.
What?  Are you going to tell me you've moved on?
So let's fix it. I want to fix it.

Donna prende vita quando Gordon si fa da parte, è il personaggio che esce fuori dopo la chiamata alle armi di Joe nella prima stagione e si prende il suo posto spodestando il marito.
Donna è il ritratto della donna emancipata che raggiunge il successo ma proprio per questa conquista fulminea, con Mutiny, vive nel dubbio delle sue azioni e nella paura di perdere ciò che è stato conquistato.
È il marito se il successo non fosse arrivato, se avesse rotto la collaborazione con Joe basandosi su un errore di giudizio e se non riuscisse a voltare pagina per salvarsi dalla solitudine in cui è buttato.
È la metà ordinata e affarista di Cameron, una metà che alla ragazza non manca ma che manca a questa donna in carriera incapace di riallacciare i legami perchè sa di aver sbagliato e di aver rovinato tutto.

It's so hard to bring about actual change, real change. And the whole world conspires to stop that from happening.

Cameron è il personaggio che insieme a Joe è evoluto e cambiato di più.
Nessuno avrebbe mai scommesso che quella ragazzina bionda amante dei videogiochi potesse diventare una professionista affermata di quel mondo, riuscisse a mettere da parte il caos dentro di sè e, in qualche modo, trovasse una famiglia vera per quanto disfunzionale e strana questa possa essere.
Cameron è il genio viziato e capriccioso che sale la china senza accorgersene, si ribella al suo padrone e creatore, Joe, e trova il suo successo perdendolo anche.
È una persona che sa di essersi distrutta con le sue mani, che non sa davvero cosa vuole al cento per cento ma che può ottenere tutto.
Cameron è il cuore dello show, la sua anima.
È il futuro pulsante che sopravvive contro tutto e tutti, prima stagione, prova a uscire fuori, seconda, e poi cade perchè " il mondo cerca sempre di fermare il futuro ".
Ma il futuro non si può mai fermare, potrai pure non farlo vincere ma lui continuerà ad uscire fuori.
Anche se Donna l'ha tradita, se Joe l'ha abbandonata Cameron ci crede ancora, ci prova ancora con sempre più esperienza.
Come in un videogioco: puoi perdere e ritornare al punto di partenza varie volte ma sarai sempre più 
capace, saprai chi sei e come dovrai fare per vincere, finalmente.

How did we all get here today?
We walked through this door.

Joe potrà pure non essere il futuro ma è  colui che crea l'ambiente per liberarlo.
Joe è colui che mette insieme il gruppo all'inizio della serie, colui che li tiene uniti e colui che segna la via da percorrere.
Joe ha una visione che poi magari non riesce a mettere in pratica ma sa cosa vuole, sa cosa accadrà.
Joe ci viene presentato come un uomo di successo inizialmente e piano piano scopriamo i suoi lati più oscuri, le sue paranoie e le sue follie.
Scopriamo che non sta bene, che non sta sempre bene e che forse non starà mai davvero bene.
Scopriamo però quanto gli faccia paura la solitudine, l'insuccesso e quanto non si senta a posto con se stesso.
Lo vediamo vincere e cadere.
Lo vediamo zoppicare e farsi spazio tra le sue paure e i suoi demoni.
Lo vediamo sollevarsi solo per qualcuno, qualcuno che lo faccia sentire utile e insostituibile.
Joe rimane vittima del suo stesso trucco, non riesce a rinunciare ai sentimenti, non riesce ad essere una macchina e basta.
Questa debolezza lo porta a tradire gli amici, lo porta a sbagliare e lo porta a diventare il villan della storia durante la penultima stagione che abbiamo visto.
L'ultimo Joe apparso sui nostri schermi è un Joe che ormai ha fatto ciò che voleva fare, è un Joe che sa chi è e che ha perso davvero tanto.
Decide di smettere di essere il villan, decide di fare un passo avanti e molla la presa, smette di stare sulla difensiva.
L'ultimo Joe che abbiamo visto, il Joe più vecchio sa cosa vuole: lei.

Prima di salutarvi vi invito a passare sulle nostre pagine affiliate: Telefilm obsession the planet of happiness, Traduttori Anonimi , World of two fan girls, MA

Alla prossima!

#HaltandCatchFire
#SerialUpdate
#TelefilmAddicted

lunedì 24 ottobre 2016

Black Mirror 3 - Lo specchio nero







Parlare di Black Mirror e basta è davvero complicato: l'idea dietro a questa serie sarà anche semplice, raccontare come si vuole un evoluzione distopica della tecnologia, ma le varie ed eventuali digressioni dei racconti non sono cosa da poco.
Ogni autore ha una sua visione, ogni storia potrebbe essere un mondo a sè anche se sembrano tutte collegate tra di loro in qualche modo e ogni finale è una pugnalata al cuore.
Tutte queste visioni diverse sono la spinta motrice della serie e l'unicità vera del prodotto.
Questa unicità tuttavia rende quasi impossibile parlare di una stagione di Black Mirror come prodotto unitario e quindi ho deciso di dare un commento singolo ad ogni episodio.
Prima però direi di dare uno sguardo ai due fautori di quest'ultima annata: Black Mirror e Netflix insieme,  sempre garanzia di successo e grandezza produttiva. Qualche anno fa sarebbe stato un sogno ma la compagnia di streaming americana rende i sogni realtà e l'ultima stagione della serie britannica è uscita li in esclusiva mostrandoci lo sforzo complessivo di questi due giganti dell'intrattenimento.
Sei episodi, il doppio di una normale stagione, tutti scritti dall'autore originale della serie che finalmente torna a dare il suo tocco personale a questo prodotto.

Episodio 1 / Like!
Capavoro.
Il miglior episodio della stagione a mani basse e il secondo migliore di tutta la serie.
Una stretta al cuore presente che non lascia mai.
Guardatelo

Episodio 2 / I videogiochi che fanno paura
Prendere un'idea di cui si è parlato molto nella vita reale e portarla al suo estremo modificandola: questo è Black Mirror molte volte.
Questo è il secondo episodio.

Episodio 3 / Beccato
Questo non è un episodio che mi ha particolarmente coinvolto l'ho si trovato divertente ma anche un po' stiracchiato e la visione si porta avanti sino ad un finale a sorpresa, solito in questo show, che fa davvero un male cane e ti prende completamente alla sprovvista.

Episodio 4 / Amami per sempre
Oltre alla qualità complessiva degli episodi e al numero questa stagione ci sorprende con un qualcosa di completamente nuovo, che non voglio spiegarvi, per Black Mirror che però decide di non uscire fuori dal solito seminato pugnalando al cuore lo spettatore dopo non molto.

Episodio 5 / Spara o muori
Primo vero " brutto " episodio della stagione, il che è già un bel record, che racconta una storia banale, in un modo banale senza particolare guizzi.
Forse la parte migliore è il quadro finale che ci racconta di un'illusione che va ben oltre quella che ci era già stata illustrata.

Episodio 6 / Ste cazzo di api
Un'ora e mezza, un'idea anche interessante se fosse stata, a mio avviso, declinata in modo diverso e due personaggi abbastanza interessanti non riescono a rendere imperdibile l'ultimo episodio della stagione che risulta il peggiore dei sei.
Non so, forse è stato il troppo tempo speso a cercare il " colpevole " o semplicemente il modo in cui è stata presa e tratta la materia  che non mi ha fatto amare l'episodio ma sono arrivato anche a skipparlo.

Questa stagione di Black Mirror è il vero colpo finale di un prodotto che, anche grazie alla sua natura episodica e antologica, non è mai perso smalto o ha subito un arresto: un capolavoro qualitativo e quantitativo.

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#BlackMirror
#Netflix
#SerialUpdate
#TelefilmAddicted

mercoledì 19 ottobre 2016

I Medici - È giusto avere fiducia



Attenzione: inizialmente volevo fare una recensione dei primi due episodi e basta poi alcuni articoli e vari commenti sul web mi hanno spinto a sfogarmi qui sopra.
Questo è uno sfogo, quindi nella realtà e in momenti normali uso termini meno accesi ma continuo a pensarla in questo modo.




Non so forse non siamo abituati a darci fiducia, forse non crediamo più nelle nostri produzioni, forse ci siamo semplicemente abituati ad essere stronzi ma magari tocca fare un passo indietro.
Magari tocca ragionare prima di sputare sopra a tutto.
Magari tocca rendersi conto di chi siamo, di cosa abbiamo avuto sino ad ora e di cosa potremmo avere poi.
Magari basta solo accontentarsi per il momento, senza chiedere la Luna subito.
I Medici, nuova serie di Rai Uno con produzione internazionale in onda ogni Martedì per quattro sere, è finalmente arrivato ieri sui nostri schermi, in leggero ritardo dovuto ad Insinna e ai suoi Pacchi, e quasi subito ha spaccato in due il pubblico che, comunque, ha guardato entrambe le puntate visti gli ascolti.
La gente a casa, tocca ancora capire se parliamo in maggioranza di giovani curiosi o di anziani che non riescono toccare il telecomando, si è spaccata in due insieme ben distinti, due insiemi con le proprie ragioni ma uno di questi è chiaramente poco abituato a usare il cervello.
Perchè?
Ora ne parliamo.

I Medici non è sicuramente un grande show, non è sicuramente lo show migliore del mondo e non è sicuramente al livello di uno show HBO o di un qualsiasi show americano o inglese ma deve interessarci davvero?
Abbiamo ottimi attori, una buona colonna sonora per quello che si è sentito e una ricostruzione niente male.
Dannazione, dobbiamo davvero sputargli adosso perchè non è un capolavoro sceso in terra che fa scuola?
Perchè alcuni scorci in digitale sono tremendi e il doppiaggio non vale niente?
No.
Non dobbiamo sputare sulle prime due puntate uscite e non dobbiamo sputare su tutta la serie in sè.
Non dobbiamo sputare sulla Rai, sulla produzione o sulla televisione italiana.
Non dobbiamo perchè non si fa e perchè non si può: è giusto premiarci e darci fiducia.
Non dico di darci fiducia a caso, non dico di parlare un successo senza precedenti ma di renderci conto di chi siamo, di cosa abbiamo sempre fatto sino ad una settimana fa e di cosa normalmente facciamo e diciamo.
Noi siamo l'ultima ruota del carro tra i grandi della tv, è vero, e per questo è giusto apprezzare anche il più piccolo cambiamento e anche un solo passo avanti.
Cazzo una settimana fa facevamo Don Matteo e continuiamo a farlo quindi, seriamente, cosa credevate che ci trovavamo in prima serata Games of thrones?
Volevate Vikings?
Perchè?
Perchè bisogna sempre rendersi conto che c'è una persona incapace di pensare dall'altro lato dello schermo che scrive e pubblica articoli?
Perchè si deve sputare su qualsiasi cosa diversa che produciamo?
Avete bisogno di sentire che ha qualche difetto?
Perfetto: il digitale fa cagare, la trama per ora è pari a zero e il doppiaggio è fuori sincrono a livelli altissimi.
Detto questo mi chiedo: allora?
No ripeto, allora?
Vogliamo dire che fa cagare?
Vogliamo smettere di guardarlo?
Vogliamo farci una recensione divertente sopra paragonandolo a capolavori del genere e usare un tono da bambini lamnetosi?
Prego, ma poi guardatevi tutto Don Matteo per piacere che è quello che vi meritate.

Alla prossima!

#IMedici

venerdì 14 ottobre 2016

The Ranch 1 e 2 - Cowboy divertenti



L' originale Netflix non delude mai.
Nessun trucco, nessun imbroglio: se una serie, con i film è una cosa diversa, è stata prodotta da Netflix stessa difficilmente mancherà il colpo.
Non so se sia un talento innato o un lavoro di scrittura e realizzazione superiore alla media ma è innegabile che, nel loro piccolo, riescano sempre a destreggiarsi nella mischia.
The Ranch, serie con Debra Winger e Ashton Kutcher, non è da meno e si pone al di sopra di molte comedy del genere.

Colt Bennet, Ashton, torna al ranch di famiglia dopo aver fallito miseramente nel football professionistico e li, oltre a tutti i suoi parenti, rincontrerà anche l'amore della sua vita.
Se ad una prima lettura della sinossi ci può sembrare una semplice storia d'amore come in ogni serie del genere questo è solo una parte dell'enorme offerta di temi portanti: abbiamo anche il ritorno a casa, il conflitto tra padre e figlio, il conflitto tra fratello e fratello, la situazione della famiglia in generale, la situazione del ranch e, come si può immaginare, la crescita stessa del protagonista.
Nulla di nuovo sotto al sole, certo, ma, come dico sempre, una storia banale raccontata bene è comunque una bella storia e The Ranch lo è.

Ma forse sto parlando del lato sbagliato della serie, forse a nessuno interessa della solita storiella banale ma, essendo una comedy, volete sapere se The Ranch fa ridere, se le battute hanno senso, se noi italiani le capiamo e se le risate registrate non siano li senza un motivo.
Beh, la risposta è semplice: The Ranch fa anche ridere, fa molto ridere.
Sarà il clima familiare, sarà che tutti gli attori fanno il loro lavoro senza strafare ma lo fanno bene, saranno le musiche country o le battute quasi sempre volgari ma io rido continuamente e di gusto guardandolo.

In definitiva non c'è davvero molto da dire: la serie fa ridere e la storia, come le ambientazioni e le musiche, funziona.
The Ranch è un giocattolo perfetto anche se visto e stravisto.

Prima di salutarvi vi invito a passare sulle nostre pagine affiliate: Telefilm obsession the planet of happiness, Traduttori Anonimi , World of two fan girls, MA

Alla prossima!

#TheRanch
#SerialUpdate
#TelefilmAddicted
#Netflix

mercoledì 12 ottobre 2016

Cosa pensano le ragazze - Pezzi di vita





Cosa pensano le ragazze non è un libro facile e allo stesso tempo non è un libro difficile.
Cosa pensano le ragazze non è un libro unitario e, allo stesso tempo, lo è.
Cosa pensano le ragazze non è un  manuale per rapportarsi con le donne e, allo stesso tempo, lo è.
Cosa pensano le ragazze è, sicuramente, un bel libro.

La De Gregorio parla di lei, di mia madre, di mia cugina e di qualsiasi altra donna conosciuta o no nella vostra vita.
Parla del sesso femminile in generale e lo fa intervistando tantissime donne di qualsiasi età in qualsiasi momento della loro vita, lo fa con domande semplici ma dirette, intime e banali allo stesso tempo senza lasciare nulla a caso andando qualche volta più in profondità e qualche volta no.
Parlano ragazze, bambine, donne, nonne, amanti, mogli, figli e madri.
Parlano per poco tempo, per tanto tempo.
Parlano di tanto tempo, parlano di poco tempo.
Parlano dei loro sogni, dei loro segreti e, chiaramente, dei loro amori.
Forse perchè con le donne è più facile parlare, forse perchè loro non si nascondono come noi uomini ma sputano tutto fuori, senza problemi anche se il loro nome appare in alto a destra in varie pagine.
Loro non hanno paura di apparire sulla copertina di un libro ma ti guardano dritto negli occhi, senza paura.

In centoquaranta pagine osserviamo da una postazione privilegiata amori che nascono e finiscono, sofferenze, ricordi e veri e propri monologhi personali e intimi.
Non ci fermiamo alla semplice visione del passato o ad un semplice parere ma troviamo qualcosa di più, di più profondo e anche di più bello.
Scopriamo come tutto cambi e come, per alcune cose, tutto resta uguale.
Andiamo avanti e indietro nel tempo, su e giù l'Italia ma una cosa rimane ferma, la donna mentre tutto si trasforma.

Alla prossima!

#CosaPensanoLeRagazze
#LaLettura

venerdì 7 ottobre 2016

Netflix Pick 5 - Amanda Knox



Guardare un documentario è un buon modo per informarti su una vicenda di cui non sai nulla.
Il documentario, come giustamente dice la parola, ti informa, documenta, sulla materia in questione.
Ora, non so quanto debba farlo ne so se debba dare per scontato alcune notizie puramente di base ma so che, tecnicamente, dovrebbe essere imparziale e dovrebbe essere tremendamente chiaro.
Amanda Knox, il nuovo documentario Netflix, non è così, non del tutto.

Mi sono avvicinato a quest'ultima produzione Netflix più curioso di sapere il punto di vista degli americani sulla questione che i dettagli dell'intera vicenda, più interessato ad un punto di vista estero su una situazione italiana che al metodo di narrazione scelto dalla produzione.
Da mezzo profano e vergine di tutte le informazioni ho cercato di vedere cosa si diceva e si pensava di noi all'estero, mettendo sicuramente in conto che non sarebbe stato un buon giudizio anzi, ero estremamente convinto che l'intero documentario sarebbe stato dalla parte della giovane americana e tutto contro di noi.
No, non è così, non del tutto.

Amanda Knox è un documentario ne bianco ne nero, non si schiera apertamente con nessuno ed è, sempre, ambiguo.
Durante tutta l'ora e mezza di visione si sono intervallati sullo schermo, oltre a vari filmati, Amanda, Raffaele, un giornalista e la pubblica accusa del tempo.
Questi quattro personaggi parlano, esprimono i loro giudizi, raccontano le loro emozioni, giustificano tutte le loro azioni passate e sin qui non ci sarebbe nessun problema se solo si spiegasse tutto, se certe cose non venissero buttate li e lasciate stare senza spiegazioni e se tutti dicessero cose logiche e cristiane.
Tutti i protagonisti della vicenda e del documentario, tolto il giornalista che è chiaramente uno in cerca di soldi e fama, sembrano persone normali sino a che non dicono qualcosa di sbagliato, di vagamente imbarazzante e di poco chiaro in un momento fondamentale della vicenda.
Quella cosa imbarazzante, poco chiara e sbagliata non viene spiegata e il tutto rende l'intero documentario più fumoso di quanto era prima.

Che cosa si vuole dimostrare?
Si vuole dimostrare qualcosa poi?
Sto vedendo tutto questo perché si vuole dimostrare che ci sono stati degli sbagli o che l'informazione dei giornali del tempo distorse la visione e il giudizio della gente?
Amanda è chiaramente la protagonista della storia ma non si capisce se sia una vittima o no, se abbia davvero capito cosa è accaduto e quanto grave fosse.
Raffaele prima è dalla parte della ragazza, poi la " tradisce ", neanche questo è chiaro, e poi ritorna vicino a lei?
La pubblica accusa si muove contro Amanda perché è convinto delle poche prove acquisite o perché la odia senza un motivo?

Io ci ho davvero capito poco.

Alla prossima!

#NetflixPick
#AmandaKnox
#Documentario
#Netflix

mercoledì 5 ottobre 2016

Luke Cage - Pelle quasi indistruttibile








Daredevil, nel 2015 , è il primo show Marvel Netflix della storia ed è uno show perfetto.
Qualcuno sarà d'accordo con me, qualcuno no ma credo ci sia una cosa su cui tutti ci ritroviamo: dopo quella prima, fantastica stagione siamo andati in calando.
Jessica Jones non è stata così incisiva come si sperava e la seconda di Devil dopo un inizio fantastico è diventata un buco nero di noia se vogliamo essere cattivi.
Non dico che siano serie o stagioni brutte o di scarso livello ma sicuramente non sono riuscite a raggiungere l'apice del primo esperimento, un apice a cui però, se solo fosse stata più attenta e meno stupida, Luke Cage sarebbe arrivato.

Luke Cage non è sicuramente un capolavoro, questo no, ma è riuscita a non annoiarmi quasi mai a differenza di Jessica Jones o della seconda parte della seconda stagione di Daredevil che ho trovato un po' statiche o poco interessanti in certi punti.
Luke Cage non avrà avuto quasi nessun picco ma è sicuramente stata più movimentata delle due serie sopracitate.
Luke Cage avrà un umorismo becero, imbarazzante, sbagliato in molti punti insieme a colpi di scena da facepalm e da frasi fatte troppo fatte ma non è tutta da buttare, per niente.
È proprio questo il punto della mia recensione: non credo sia una serie tutta da buttare come molti dicono.
Luke Cage, in primis, non è un personaggio facile da scrivere: non è molto interessante, non ha un passato o una vita così traumatica da esplorare e non ha poteri così affascinanti.
Siamo sinceri: è un enorme cassapanca che non si rompe.
È tra i quattro eroi Marvel Netflix quello meno importante e voluto dal pubblico, al di là di quello che dicono ai piani alti del servizio di streaming, quello con meno universo e comprimari personali su cui fare affidamento.
Lo sapevamo tutti: Luke Cage è stato fisicamente introdotto in Jessica Jones proprio per queste problematiche.
Questi punti dolenti però sono, paradossalmente, i punti forti del personaggio, i punti su cui doveva puntare Netflix stesso per partire da zero e creare dal nulla un qualcosa di nuovo, di aggiornato e di impressionante e avvincente e, in parte, ci sono anche riusciti.

Luke Cage rimane sempre lo stesso personaggio con un passato quasi inesistente e non interessante ma si sono rimesse le mani sulle sue origini per renderle più " cattive " e per scherzare sui lati più stupidi del suo personaggio iniziale.
Luke Cage continua a non avere una grandissima profondità, dovuta al suo passato immagino, ma riesce a trovare una propria dimensione grazie all'ambiente in cui si muove e ai comprimari con cui interagisce.
Acquisisce un certo valore morale anche se questo non è molto sviluppato per via della " latitanza " dei villan degni di questo nome e grazie ad alcuni momenti mostra tutta la sua forza anche se i combattimenti risultano molto pupazzosi e poco credibili.
Forse Luke Cage non avrà lo stesso spessore e profondità di Matt, non avrà la stessa forza di volontà mostrata da Jessica ma ha fatto molti, moltissimi passi avanti.
Passi avanti impossibili senza le aggiunte e gli accorgimenti fatti dagli sceneggiatori della serie che intorno a Luke hanno creato e portato in scena una buona dose di bei comprimari facendoli tutti interagire nel mini universo di Harlem.
Harlem funziona, a mio parere, molto meglio di quello della Hell's Kitchen di Devil e di Jessica.
Difatti se la casa del diavolo rosso ha si una sua personalità questa è molto meno viva e folcloristica di quella di Harlem anche se la cosa diventa, alla lunga, un problema.
Tra i comprimari che abitano questo luogo invece, troviamo facce nuove e amichevoli come il barbiere Pop, motore della vicenda in qualche modo, e Misty Knight personaggio fantastico che spero di rivedere prossimamente ma anche altre molto meno amichevoli come quella di Cottonmouth villan della storia e di Shades interpretato da un fantastico Theo Rossi che non smetterei mai di guardare.
Rivediamo, anche, vecchi volti come quello di Claire Temple che finalmente diventa a pieno titolo l' Infermiera di notte ed è il primo e unico personaggio apparso in tutti gli show Marvel Netflix.

Luke Cage quindi non è uno show perfetto, non è un capolavoro, deve fare vari passi avanti ma è sicuramente un telefilm che sa intrattenere.

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Alla prossima!

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