Come avete capito dal titolo di questo episodio e come avevo già detto nell'introduzione del primo numero questa rubrica parlerà si di saghe cinematografiche ma non sempre nel termine classico del termine: basta avere un tema forte in comune alla base per essere presi in considerazione.
Non importa che i film siano uno il seguito dell'altro o abbiano lo stesso protagonista: basta che i film siano legati.
Non importa che i film siano uno il seguito dell'altro o abbiano lo stesso protagonista: basta che i film siano legati.
I due capitoli che hanno portato, negli anni novanta e negli anni duemila, i Looney Toons al cinema non si possono classificare tra le saghe convenzionali, per esempio ma è proprio la saga di cui parleremo oggi: " Space Jam " e " Looney Toons Back in action " saranno i protagonisti di questo numero.
Questi due film sono gli unici prodotti Warner che uniscono attori in live action e gli animali a cartoni più famosi della Terra, non contando i personaggi Disney.
Se l'idea iniziale e alla base è molto buona e anche curiosa, Space Jam ne è la prova, la resa grafica e la trama portante del film invece è la parte più difficile che, specialmente nel secondo film, a mostrato il fianco in modo tragico ma andiamo piano e partiamo dal primo capitolo.
Se l'idea iniziale e alla base è molto buona e anche curiosa, Space Jam ne è la prova, la resa grafica e la trama portante del film invece è la parte più difficile che, specialmente nel secondo film, a mostrato il fianco in modo tragico ma andiamo piano e partiamo dal primo capitolo.
Space Jam è un piccolo capolavoro dell'epoca: prendete una star famosissia, mettetela sul suo solito terreno e unitela ad una novità al tempo e lo spettacolo è assicurato.
Tutti ricordano l'entrata in scena di Lola Bunny, che credo abbia debuttato ufficialmente in questo film, o alcune delle gag dei Looney Toons durante l'ultima parte della partita.
Space Jam aveva come star e protagonista principale Michael Jordan.
Michael Jordan ragazzi, uno che all'epoca non solo era sulla cresta dell'onda per i fan del NBA ma piaceva a tutti: non potevano scegliere persona migliore per lanciare un film così sperimentale.
La trama, per di più, non è niente di speciale ma riesce davvero ad intrattenere e non ho mai riso così tanto guardando un film con protagonisti Bugs Bunny e soci.
Tutti ricordano l'entrata in scena di Lola Bunny, che credo abbia debuttato ufficialmente in questo film, o alcune delle gag dei Looney Toons durante l'ultima parte della partita.
Space Jam aveva come star e protagonista principale Michael Jordan.
Michael Jordan ragazzi, uno che all'epoca non solo era sulla cresta dell'onda per i fan del NBA ma piaceva a tutti: non potevano scegliere persona migliore per lanciare un film così sperimentale.
La trama, per di più, non è niente di speciale ma riesce davvero ad intrattenere e non ho mai riso così tanto guardando un film con protagonisti Bugs Bunny e soci.
Back in action invece è, senza problemi, l'esatto contrario di Space Jam: poco spettacolare, poco innovativo e anche noiosetto.
La freschezza del primo film e il divertimento ad ogni scena vengono meno in questo secondo capitolo che perde anche lo star power del NBA e acquista un sempre divertente ma comunque un po' scialbo Brendan Fraiser che, forse proprio per questo film, perderà definitivamente il treno che conta e finirà nel dimenticatoio il che mi spiace visto che ne " La Mummia " l'ho adorato alla follia.
La trama è quella di un normalissimo film d'avventura tuttavia risulta molto datata adesso e, a quanto ricordo, risultava datata anche all'epoca.
Neanche Joe Dante, regista di piccoli capolavori come Gremlins, riesce a tenere alta l'attenzione dello spettatore regalando una regia abbastanza scialbetta che, tolto qualche piccolo colpo di genio, non è niente di particolare.
La freschezza del primo film e il divertimento ad ogni scena vengono meno in questo secondo capitolo che perde anche lo star power del NBA e acquista un sempre divertente ma comunque un po' scialbo Brendan Fraiser che, forse proprio per questo film, perderà definitivamente il treno che conta e finirà nel dimenticatoio il che mi spiace visto che ne " La Mummia " l'ho adorato alla follia.
La trama è quella di un normalissimo film d'avventura tuttavia risulta molto datata adesso e, a quanto ricordo, risultava datata anche all'epoca.
Neanche Joe Dante, regista di piccoli capolavori come Gremlins, riesce a tenere alta l'attenzione dello spettatore regalando una regia abbastanza scialbetta che, tolto qualche piccolo colpo di genio, non è niente di particolare.
Insomma su due tentativi solo uno è andato a buon fine: ora ne aspettiamo un terzo, incrociando le dita.
Alla prossima!
#LeGrandiSaghe
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