La scorsa stagione di How to get away with murder, scusate il ritardo ma hanno caricato tardi l'episodio, iniziava con una scena del delitto e dei ragazzi che cercavano di nascondere un corpo, sul momento, privo d'identità alle autorità per evitare di finire in prigione dando il via ad una serie avvincente e piena di colpi di scena.
Questa seconda stagione, invece, inizia subito risolvendo il mistero finale della scorsa edizione, l'assassino di Rebecca, suscitando qualche dubbio a onor del vero, e regalandoci il solito finale/plot twist che in poco tempo non solo ci indica il caso orizzontale di questa stagione ma ci lascia stupefatti e con duemila domande che troveranno risposta solo nella visione.
Shonda riprende le fila del discorso in poco tempo portando avanti non solo alcune sotto trame della scorsa stagione di vitale importanza e introducendone altre ma continuando l'analisi, lasciata per alcuni a metà, dei personaggi e la costituzione di un gruppo pieno, si, di caratteri completamente diversi ma estramente in grado di integrarsi tra loro e capace di trovare, proprio nella loro forte diversità, un elemento d'interesse.
Mentre il trio degli adulti, Frank su tutti a questo giro anche se la Davis non fa male il suo lavoro, rimette insieme ciò che era stato distrutto nel finale, come la posizione di prestigio tra gli avvocati del loro studio, e cerca di capire di chi ci si può fidare, con qualche new entry, i cinque protagonisti vanno avanti con la loro vita, anche se vediamo poca roba, altalenando momenti di tensione ad altri di estrema tranquillità: il finale della prima stagione ha lasciato un solco indelebile nel gruppo che é assai lontano dalla forte complicità della metà stagione passata.
How to get away with murder torna sui nostri schermi con un pilot molto simile a quello del debutto, freddo ma molto denso, sperando che riesca a duplicare il successo e la qualità a cui ci aveva abituato.
Alla prossima!
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