Benvenuti al secondo appuntamento con la recensione della serie tv Gotham.
A breve, con le uscite in America dei pilot, inizierò a recensire altre serie ma di quelle vi parlerò in un altro momento: adesso concentriamoci sul secondo episodio della serie con protagonista la città dell'uomo pipistrello.
Vi dico fin da subito che in questa recensione farò spoiler così come in tutte le prossime recensioni.
Se il primo episodio di Gotham mi aveva si soddisfatto ma non del tutto, per via della sua assenza di ritmo, il secondo episodio riesce ad essere più coinvolgente, anche se ancora non mi fa gridare al miracolo, e, stranamente vista la composizione dell'episodio che ci presenta più di una storia, più unitario.
Ma partiamo dall'inizio.
Questa settimana ci vengono presentate tre storie diverse: il caso della settimana, il Pinguino alla ricerca di riscatto dopo gli eventi del primo episodio e le vicende che coinvolgono le famiglie mafiose della città.
Se la story delle Famiglie di Gotham, anche se interessantissima, si muove piano piano, pesantemente penalizzata da un Don Falcone non proprio nel ruolo, e ci vorrà ancora un po' per vederla entrare nel vivo, la story che riguarda il Pinguino è scritta molto bene ma mi lascia qualche dubbio: perchè disegnarlo già da subito come un assassino schizzato?
Il personaggio del Pinguino non è per niente tratteggiato così nei fumetti e questo mi lascia molto perplesso: so che non serve sempre essere identici al materiale da cui si prende spunto però non vedo perchè dargli questa sfumatura infondo c'è un limite ben delineato tra un pazzo assassino e un assassino calcolatore e al momento il Pinguino sembra solo un pazzo assassino senza un vero e proprio piano.
Il personaggio di Robin Taylor è fenomenale ma questa stranezza troppo marcata potrebbe farlo diventare presto una macchietta: la sua forza non è nella violenza ma nelle sue capacità gestionali.
Detto questo, passiamo al caso della settimana: i rapitori di vagabondi.
Una coppia di criminali continua a rapire ogni sera una serie di barboni per poi nasconderli in un seminterrato per non si sa bene quale motivo, addirittura i due sequestreranno, sul finale, un pullman pieno di bambini solo per i loro loschi scopi.
Questa story, che coinvolge Gordon e Bullock, prende la parte minore dell'episodio,anche se è quella con più ritmo, e risulta essere quella con più spunti di interesse: perchè tirare in ballo un personaggio come Dollmaker, creato solo di recente, se poi non lo vedremo tornare in scena? A cosa porterà il dialogo tra Selina, coprotagonista del caso della settimana, e Gordon?
I due pazzi, abbastanza anonimi sinceramente, sono al servizio del criminale Dollmaker che viene citato a più riprese senza però portarla nulla.
Qualcuno crede davvero che i produttori si facciano scappare, la possibilità di presentare un personaggio così particolare?
Certo Dollmaker è un villan un po'troppo estremo per la televisione generalista e non via cavo ma magari c'è sempre la possibilità di adattarlo.
Selina invece risulta essere la vera mattatrice dell'episodio dimostrando sempre più carattere man mano che i minuti passano.
Camren Bicondova: dimostra di essere un'ottima attrice ma forse ha bisogno di ancora un po' di esperienza.
Per quanti riguarda il rapporto tra i due poliziotti faccio notare come i loro contrasti si crescano ma la coppia sembra sempre più affiatata.
Gordon intanto si scontra con la corruzione nel distretto e la sua ragazza inizia a parlare un po' troppo.
Come ho già detto l'episodio risulta essere migliori di quello di settimana scorsa e la cosa non può che essere un buon segno.
Per di più Gotham evita, almeno per il momento, di essere un procedurale presentando un caso della settimana usato per approfondire alcuni personaggi e legato alla trama orizzontale su cui viene concentrato gran parte del minutaggio della puntata.
Spero che lo show continui così.
Addio per ora e valar morghulis.
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