" Sai io ho visto tantissimi duelli ".
" Più di quanti ne ricordi ".
" Più di quanti ne ricordi ".
Vedere tante, tantissime cose e poi finire per non ricordarsele man mano che il tempo passa.
Questa sopra è una condizione umana normale, quasi banale ma cosa succede quando non parliamo di umani bensì di robot?
Cosa succede quando non è il semplice scorrere del tempo a causare questi problemi ma è un essere superiore a mettere mano al tuo cervello?
Finirai per scordare tutti i momenti felici ma anche quelli dolorosi peccato che questo ti porterà a rivivere sempre le stesse situazioni, giorno per giorno, momento dopo momento senza averne mai memoria.
Un loop infinito, dolce e amaro allo stesso tempo.
Questa sopra è una condizione umana normale, quasi banale ma cosa succede quando non parliamo di umani bensì di robot?
Cosa succede quando non è il semplice scorrere del tempo a causare questi problemi ma è un essere superiore a mettere mano al tuo cervello?
Finirai per scordare tutti i momenti felici ma anche quelli dolorosi peccato che questo ti porterà a rivivere sempre le stesse situazioni, giorno per giorno, momento dopo momento senza averne mai memoria.
Un loop infinito, dolce e amaro allo stesso tempo.
Un loop infinito è quello che ci troviamo davanti nel pilot di Westworld: una giornata qualunque, banale che segue un copione ben scritto con battute e didascalie.
Una donna, tanto semplice quanto bella, che incontra un uomo forse per la prima volta o per l'ennesima.
Non sta a noi a dirlo, non abbiamo abbastanza elementi per farlo.
Allo stesso modo non sapremo mai davvero quante volte lei e il padre si sono salutati, il cattivo ha premuto il grilletto e una mosca si è posata sulla sua pelle.
Ogni cosa si ripete come se fosse il ritornello di una canzone e mentre la bella ragazza crede di avere il pieno controllo sulla sua vita alcune persone dall'alto scrivono le battute e le didascalie creando una strada, citata più volte dalla ragazza, da cui è impossibile uscire.
Una donna, tanto semplice quanto bella, che incontra un uomo forse per la prima volta o per l'ennesima.
Non sta a noi a dirlo, non abbiamo abbastanza elementi per farlo.
Allo stesso modo non sapremo mai davvero quante volte lei e il padre si sono salutati, il cattivo ha premuto il grilletto e una mosca si è posata sulla sua pelle.
Ogni cosa si ripete come se fosse il ritornello di una canzone e mentre la bella ragazza crede di avere il pieno controllo sulla sua vita alcune persone dall'alto scrivono le battute e le didascalie creando una strada, citata più volte dalla ragazza, da cui è impossibile uscire.
Westworld potrebbe essere solo questo, potrebbe essere solo una semplice canzone se non contassimo il sentimento, l'amore e l'impegno che c'è dietro.
Potrebbe essere solo questo se non ci sentissimo più vicini ai robot che agli uomini, se non provassimo empatia per chi non ha veri sentimenti ma li ha solo impiantati dentro.
Potrebbe essere solo questo se non ci spaventasse un essere privo di vita che apre gli occhi con la pressione di un pulsante.
Potrebbe essere solo questo se non ci sentissimo più vicini ai robot che agli uomini, se non provassimo empatia per chi non ha veri sentimenti ma li ha solo impiantati dentro.
Potrebbe essere solo questo se non ci spaventasse un essere privo di vita che apre gli occhi con la pressione di un pulsante.
La HBO però non ha solo speso l'anima e sputato sangue su questa serie, per il prodotto finale abbiamo aspettato anni, senza farla con la dovuta cura: questa serie tocca vette altissime.
Partendo dalla sigla che ricorda le migliori prodotte da Netflix passiamo alla fotografia che incornicia ambientazioni perfette, ah quanto adoro il far west, sino alla colonna sonora che tocca più volte in profondità lo spettatore.
Tutti gli attori, scelti per la serie, danno il meglio di sè in questo grandissimo pilot.
La Wood è fantastica in ogni singola scena anche quando apre gli occhi e basta.
Hopkins appena apre bocca ti entra dentro e sotto la pelle facendoti rabbrividire, in qualche modo.
Marsden è perfetto per la parte che ha.
Ed Harris fa paura, fa davvero paura.
Partendo dalla sigla che ricorda le migliori prodotte da Netflix passiamo alla fotografia che incornicia ambientazioni perfette, ah quanto adoro il far west, sino alla colonna sonora che tocca più volte in profondità lo spettatore.
Tutti gli attori, scelti per la serie, danno il meglio di sè in questo grandissimo pilot.
La Wood è fantastica in ogni singola scena anche quando apre gli occhi e basta.
Hopkins appena apre bocca ti entra dentro e sotto la pelle facendoti rabbrividire, in qualche modo.
Marsden è perfetto per la parte che ha.
Ed Harris fa paura, fa davvero paura.
Non ricordo da quanto non vedevo un pilot con questo valore sia tecnico che ideale, diciamo.
Westworld è stato citato più volte accanto a Games of thrones e direi che, questa volta, la HBO ci ha visto giusto.
Westworld è stato citato più volte accanto a Games of thrones e direi che, questa volta, la HBO ci ha visto giusto.
Alla prossima!
#Anteprima
#Westworld
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