giovedì 7 maggio 2015

House of cards 3 - La caduta dei giganti

" Il peso di chi porta la corona ".

Non importa quanto sali prima o poi devi scendere: Frank Underwood lo sa e lo sanno anche gli sceneggiatori di questa terza stagione che senza molti scrupoli orchestrano una serie infinita di problemi per il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Dopo il finale della seconda stagione, Frank era riuscito ad entrare nello studio ovale e a sedersi alla scrivania del presidente ma, probabilmente, non si sarebbe mai aspettato quanto potesse essere problematico gestire un intero paese lasciato in una situazione tremenda, anche da lui e non solo, dal vecchio presidente: infatti uno dei problemi più pressanti per Frank è la difficile situazione economica americana dopo il confronto con la Cina iniziato nella scorsa stagione.
La crisi economica sarà uno dei tanti punti forti della politica d'ingresso di Frank che non solo dovrà affrontare, su questo punto, avversari interi ma si troverà anche a dover fronteggiare, su altri punti, una difficile situazione estera che però sarà tremenda gratificante per lo spettatore: per la prima volta Frank si troverà di fronte un personaggio abile e orgoglioso quanto lui che difficilmente starà ai suoi giochetti.
Difatti il presidente Petrov, chiaramente una replica di Putin, più di una volta si rivelerà essere il personaggio perfetto da mettere in contrapposizione ad Underwood: i dialoghi tra i due sono, probabilmente, i punti più alti della stagione.
Petrov sarà il primo, e anche l'ultimo probabilmente, dei tanti chiodi messi, dagli sceneggiatori, sulla bara della coppia di Frank e di Claire che a fine stagione divideranno definitivamente le loro strade: lo scontro tra i due era iniziato in modo sotterraneo sia nella prima che nella seconda stagione mostrandoci una coppia costantemente in crisi ma sempre in grado di rimettersi in sesto finchè tra i due c'era fiducia.
Una fiducia che viene clamorosamente meno proprio nel momento di maggior difficoltà per Frank che si trova costretto a dover accontentare la moglie mettendo in pericolo la sua stessa carica di presidente messa in discussione da personaggi secondari fuoriusciti dalla seconda stagione che vengono innalzati, con successo, a ruoli di rilievo.
Se lo scontro con Claire viene alimentato da personaggi entranti in scena in questa stagione, uno su tutti lo scrittore Tom, e se la carica di Frank è in pericolo per via di vecchi nemici è Frank stesso o meglio la sua incapacità di essere se stesso a rappresentare il maggior ostacolo alla sua completa ascesa al potere: la nuova carica di presidente lo rende completamente incapace di muovere come al solito e con la stessa maestria le pedine di una scacchiera che ora, come non mai, dovrebbe essere alla sua completa mercè ma che in realtà non lo è.
Forse questa terza stagione non è piaciuta a tutti, a me si, forse non è la migliore tra le tre, per me è pari alla seconda anche se il finale lascia un po' a desiderare visto che lo trovato completamente anticlimatico, ma è, senza ombra di dubbio, la stagione in cui Frank e Claire dimostrano di essere umani, di essere come tutti noi e di non poter agirare per sempre qualsiasi tipo di problema.
Frank, anche se non lo da a vedere, ha iniziato la sua caduta: riuscirà a salvarsi o si schianterà a terra?
Addio per ora e Bad Wolf.

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#Netflix
#SerialUpdate
#TelefilmAddicted

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