" Ogni fine è un inizio" recita un vecchio detto.
Sara è morta così, la sua fine, è stata l'inizio della terza stagione di Arrow.
E che inizio!
Mentre il pilot ci mostrava il tema portante della stagione, la difficile convivenza tra la vita da supereroe e da persona normale di Oliver, questo secondo episodio chiarisce quali sono, almeno per il momento, i punti chiave di quest'annata: da una parte il mistero sull'assassinio di Sara e dall'altra Thea, che è sulla strada del ritorno più forte e cattiva.
Ma lasciamo la più giovane della famiglia Queen da parte, tanto l'aspetto nel prossimo episodio, e concentriamoci sull'effetto che ha avuto la scomparsa di Sara sui nostri eroi: se Diggle e Roy hanno deciso di continuare a combattere, anche se profondamente scossi, tocca a Felicity, Laurel e Oliver mostrare i veri problemi.
Laurel, in preda alla rabbia e alla disperazione, cede alla vendetta e decide di premere il griletto della pistola per uccidere Komodo che si pensava avesse ucciso Sara.
Anche se l'arma era scarica, grazie ad Oliver, il suo gesto non lascia dubbi: Laurel non è più la ragazza che conoscevamo e sembra che, una stagione fa, la Cacciatrice avesse ragione su di lei: una volta che il buio ti entra dentro non esce più.
La "vera" Black Canary, appartenente all'universo fumettistico, verrà del tutto fuori in questa stagione o dovremmo ancora aspettare?
Felicity, invece, crolla completamente e non riuscendo a trovare conforto in Oliver decide, sul finire della puntata, di accettare la proposta di lavoro di Ray Palmer e di provare a vivere un'altra vita, magari una vita migliore proprio con il nuovo proprietario delle Industrie Queen.
Oliver, rimasto freddo e concentrato per tutto l'episodio, proprio perchè il resto del gruppo cerca in lui una guida, continua il percorso iniziato nello scorso episodio e torna a chiedersi se esiste un'altra via oltre quella che sta percorrendo.
Vale la pena rischiare la vita ogni giorno, salvando chiaramente delle vite, solo per poi ritrovarsi stesi per terra in fin di vita?
La strada intrapresa è davvero così a senso unico come sembra?
Per il momento non abbiamo nessuna risposta certa, sappiamo un'unica cosa: Ollie, come gli consiglia Diggle, non deve permettere che gli succeda una cosa simile.
L'episodio, come al solito, è ottimo salvo alcune cose come il salto dal grattacielo di Oliver, cannato completamente dalla regia e dalla computer grafica, e la figura di Komodo: l'assassino sembra che apparirà di nuovo nella serie quindi perchè dargli un background così debole?
Avrei sperato che fosse presentato meglio tutto qui.
Per quanto riguarda i flashback sul passato di Oliver ad Hong Kong ho poco da dire: è sempre un piacere rivedere Tommy Merlin e sapere che Oliver, in un certo senso, gli aveva già detto addio cinque anni prima del suo ritorno a casa mi ha fatto scendere una lacrimuccia.
Ora aspetto soltanto che la storia faccia il suo corso per sapere cosa vuole Amanda Waller da Oliver: francamente non ne ho idea e i fumetti, stavolta, non mi aiutano per niente.
Per finire direi di fare un bell'applauso al finale strappalacrime, con tanto di colonna sonora, che mi stringe sempre il cuore.
Arrow, come ho detto nella scorsa recensione, è sempre Arrow e la morte di Sara, che magari non mi mancherà tantissimo ma che comunque era un bel pezzo dello show, è stata un gran colpo di scena da parte degli autori.
Addio per ora e valar murghulis.
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