martedì 27 agosto 2013

700 modi per far morire Spider Man - Piccola recensione sentimentale sull'ultima storia dell'arrampicamuri



Lo so, lo so sono tornato da poco e dovrei parlare di altro:delle mie vacanze, del nuovo Batman o magari di San Diego ma l'ultima cosa che ho fatto prima di mettermi al pc è stato leggere Spider Man 600 ed essendo il mio ricordo più fresco ho deciso di scriverci un pezzo sopra.
Allora per iniziare direi di dire qualche cosa:io odio Spider Man.
Odio Peter Parker, le responsabilità, alcuni dei suoi nemici e il fatto che sta sempre a tirar fuori battute mentre combatte ma se c'è una cosa che l'Uomo Ragno è sempre riuscito a fare è stato emozionarmi.
Spider Man più di ogni altro personaggio Marvel riesce sempre a creare storie ad alto impatto emotivo per me:tutti i lutti che ha subito, ogni sua sconfitta mascherata da vittoria, la sua sfiga cronica e il suo continuo perdere l'amata M.J lo rendono ai miei occhi si un immenso cretino ma anche un umano.
Un umano con abilità fantastiche ma pur sempre un umano che continua a sbagliare,a perdere e a fallire.
Le battutine di Peter non servono per far ridere no servono per andare avanti e poi solo qualche volta per far ridere.
Come può un uomo, un ragazzo reggere tanto stress?
Tanti fallimenti?
Peter può perchè si sente in colpa,perchè sa che è il suo dovere.
Gwen, zio Ben, Capitan America (al momento della sua morte) e la moglie di Jameson sono piccoli esempi di come Peter cerchi di fare sempre la cosa giusta non riuscendoci mai e sentendosi in colpa perennemente.
La solita "fortuna" dei Parker insegue insistentemente il tessiragnatele rendendolo il migliore supereroe che esista agli occhi dei ragazzi poichè è l'unico eroe in cui possiamo completamente immedesimarci.
Proprio per questo ho adorato questa storia e la dipartita di Peter per fare spazio a un nuovo Spider Man.
Ad uno Spider Man "superiore".
Non dirò cosa succede per filo e per segno e non rivelerò neanche chi è il nuovo Uomo Ragno infondo non serve:voglio concentrarmi sulla storia in se e soprattuto sulle pagine finali dell'intero albo che fanno capire il vero fine di Slott.
Dan Slott da quando ha iniziato a scrivere l'Uomo Ragno ha rimesso Peter di fronte ai suoi vecchi nemici e a nuovi errori, l'ha reso più adulto, magari anche migliore e alla fine ha voluto uccidere il suo personaggio.
Perchè infondo anche se Peter tornerà in vita dopo tutta questa storia non sarà più lo stesso così Slott rimarrà il padre di uno Spider Man perfetto sempre in bilico tra la sua eterna adolescenza e l'inizio dell'età adulto.
Insieme a lui abbiamo visto un gran pezzo della vita di Peter, un pezzo molto importante, e le ultime pagine della storia ci restituiscono l'intera vita del nostro supereroe di quartiere preferito facendoci capire quanto tutto il male che ha passato l'ha reso quel che è certo qualsiasi amante dell'uomo ragno sa che la sofferenza è un elemento cardine dell'intera vita di Spider Man ma è tutto raccontato con una maestria da rendere la morte di Peter non solo commovente ma anche come un insegnamento.
Anche prima di morire c'è sempre un modo per fare la cosa giusta:c'è sempre una soluzione.
Magari temporanea, magari è solo una speranza ma mai finirla senza prima averle provate tutte.
Il nuovo uomo ragno si chiede come sia possibile sopravvivere a tutti quei traumi e a tutti quei dolori, chiede pietà e implora Peter per far smettere il fluire dei ricordi ma non si può:quello che Peter ha avuto, il suo potere, ha sempre richiesto un prezzo e chiunque ne viene in possesso deve capirlo.
Non si possono fare sempre gli stessi errori.
Peter ne ha già fatti troppi, è stanco, distrutto e spossato.
Il suo tempo è finito ma non si può lasciare il mondo senza un eroe, senza Spider Man così si deve istruire il nuovo che avanza anche se ci sembra impossibile un suo cambiamento, anche se confidiamo poco in lui.
La scena del paradiso o quella della condivisione dei ricordi sono scritte e disegnate benissimo.
Il dialogo finale tra i due protagonisti ci fa capire quanto Peter tenga agli altri fino al suo estremo sacrificio e quanto il nuovo Spider Man sente dentro di se montare il cambiamento.
Slott fa quello che la Marvel gli ha chiesto di fare: termina la sua run nel modo più scoppiettante possibilie e regala un nuovo inizio.
Non si può uccidere Spier Man:è un istituzione e un simbolo per molti appassionati ma puoi cambiarlo,aggiornarlo e distorcerlo magari solo quanto basta per rendere la storia diversa.
Questo è quanto:odio Spider Man ma ho sempre ammesso che non c'è modo migliore per parlare di come affrontare il dolore ad un ragazzo.
Quindi non chiudetevi a riccio e abbracciati qualche cambiamento se serve a rinfrescare un qualcosa che si funziona ma che ha fatto il suo tempo.
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.

Addio per ora e grazie di niente

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